Da mercoledì 9 al 18 aprile è organizzata a Milano dallo Spazio Oberdan - Fondazione Cineteca Italiana una retrospettiva su Spike Jonze, sceneggiatore e regista della pellicola “Lei-Her“, candidata a 5 premi Oscar. Nella Sala Alda Merini, sarà possibile vedere i tre film del maestro americano: Essere John Malkovich (1999), Il ladro di orchidee (2002) e Nel paese delle creature selvagge (2008).
La scelta di proporre questo ciclo di proiezioni, spiegano gli organizzatori “nasce dalla convinzione che quella di Jonze sia un’estetica filmica fra postmodernità e iperrealismo che ha pochi altri riscontri nel panorama mondiale. I suoi mondi sono sospesi fra tante forme di rappresentazione e di racconto, in particolare fra più registri di interpretazione e di messa in scena della realtà: quelli del sogno, dell’immaginazione, del ricordo infantile“.
Spike Jonze, nome d’arte di Adam Spiegel è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense, autore non solo di film ma anche di spot pubblicitari e videoclip musicali. Fratello del musicista e dj Sam Spiegel ed ex marito di Sofia Coppola, prima di arrivare alla carriera cinematografica si cimenta nell’editoria. Lavora come fotografo per la rivista Freestylin e, dopo aver fatto amicizia con Mark “Lew” Lewman e Andy Jenkins (entrambi redattori) fonda le riviste di cultura giovanile Homeboy e Dirt. Sono gli anni Ottanta e già al nome Spike Jonze vengono attribuite doti di genialità, non solo per il modo di gestire la rivista ma anche per gli argomenti affrontati. Per questi motivi viene notato da Mike D, Adam Horovitz e Adam Yauch, che lo assumono come redattore per la rivista Grand Royal. Entrando in contatto col mondo musicale, collaborerà alla regia di videoclip, prima i REM poi Bjork, Ice Cube e Daft Punk.
Negli anni Novanta realizza cortometraggi come VideoDays (1991) con Jason Lee, Mouse (1997) fatto in collaborazione con Rick Howard, How They Get There (1997); Amarillo by Morning (1998) e Torrance Rises (1999).
La pellicola di debutto arriva nel 1999 con Essere John Malkovich, una commedia con Cameron Diaz, John Cusac e Catherine Keener che negli Stati uniti diventa subito un cult e segna anche la predilezione del regista a lavorare con lo sceneggiatore Charlie Kaufman. L’anomalia di questa pellicola gli favorisce la nomination agli Oscar come miglior regista, una candidatura agli MTV Movie Award come miglior nuovo regista e una menzione speciale al Future Film Festival Digital Award.
Il suo secondo lungometraggio è l’adattamento del romanzo Il ladro di orchidee. Storia vera di un ossessione di Susan Orlean che diventerà Il ladro di Orchidee, questo film vanta nel cast Maryl Streep e Nicholas Cage. Vince l’Orso d’Argento al Festival di Berlino e viene nominato ai Golden Globe come miglior regista.
Nel 2009 lavora a Nel paese delle creature selvagge, trasposizione del classico per bambini di Maurice Sendak.
L’ultimo lavoro di Adam Spiegel è Her stravagante storia d’amore tra uno scrittore solitario e un sistema operativo interpretata da Joaquin Phoenix, Amy Adams e Rooney Mara. In concorso al Festival del Film di Roma il film romantico di fantascienza Her, il film si è aggiudicato il premio del Festival come migliore attrice andato a Scarlett Johansson e il Golden Globe 2014 vinto per la migliore sceneggiatura. Cinque sono state le nomination nella notte degli Oscar: Miglior film, Miglior scenografia, Miglior colonna sonora, Miglior Canzone, ma si è aggiudicato l’Oscar solo come Miglior Sceneggiatura originale.
Si potrebbe azzardare dicendo che nelle sue pellicole nessuno dei suoi personaggi è “normale”: John Malkovich, un giardiniere, uno sceneggiatore e il suo gemello, una scrittrice. Fa recitare John Malkovich nel ruolo di John Malkovich, rendendolo così autentico da convincere lo spettatore, intrecciando finzione e realtà.
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