Io e Simona, sottocoperta, mangiamo un piatto veloce, di tanto in tanto ci guardiamo di sottecchi. All’improvviso mi accorgo di non poter più aspettare: con mia stessa sorpresa, passo all’attacco.
– Da quanto ti interessa il lavoro di Mauro? Non è un caso che ti ritrovi qui, vero? Magari non è neanche un caso che tu sia la ragazza di mio fratello…
– Ti sbagli, non mi interessa Mauro.- Pronuncia il suo nome con tanta disinvoltura. Anche se so che non è materialmente possibile, questo dettaglio, l’inflessione neutra con la quale Simona dice “Mauro”, anziché tranquillizzarmi, non fa che rafforzare le mie convinzioni.
– Non sono mica scema, vi ho sentito parlare del suo lavoro e tu sei troppo competente.
Prendo fiato e vomito ancora la mia frustrazione addosso a lei:
– Farai strada, sei una ragazza sveglia. Ma non attraverso lui! – Batto il palmo della mano aperta contro una parete. – È ora che tu sappia qualcosa.
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