Ci sono storie che potrebbero proseguire immutate per l’eternità, le ferma solo l’irruzione della morte. Equilibri che, misteriosamente, sfidano le leggi dell’evidenza: non si può restare per sempre uguali a sé stessi.
Ci sono relazioni che fondano la propria solidità sull’accettazione di ogni infrazione al senso comune, purché non venga lesa mai l’unicità della coppia, monade superiore a chiunque e a qualunque evento, pena la disgregazione istantanea dei singoli che ne fanno parte.
E poi ci sono paste diverse, che non si emulsionano, che mettono tutto in comune senza riserve, ma anche senza condividerlo mai fino in fondo. Elementi che la vita separa, tendendo tra le loro teste un filo d’acciaio che minaccia di decapitarli allo sconfinamento. Non c’è motivo apparente perché debbano avanzare affiancati. Sanno attraversare il mondo da soli, a testa alta, ambiscono a traguardi propri, a volte ottengono ciò che desiderano.
Eppure, non possono fare a meno di mantenersi in vista, e dedicarsi l’un l’altro pagine della propria storia, fino alla fine dei giorni.
(continua)
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