Grido forte nella pioggia battente. Mauro accorre, sono risalita da sola. Il motore è fermo, mi impartisce delle istruzioni, io non le ascolto.
Comprendimi. Troppo lunga è durata questa attesa. Perdonami se ora non ascolto ciò che dici. Troppo dura è stata la mia pena.
– Mauro, io ti amo!
Non ottengo alcuna risposta, ma solo uno sguardo duro e tagliente. Stringe le labbra, ma le riapre subito:
– Fai come ti ho detto!
La sua voce mi scuote dal torpore (stupida, sono soltanto una stupida egoista) e mi ritrovo accanto Lino, che mi mette qualcosa tra le braccia:
– Infila il giubbotto e prendi subito il timone!
(continua)
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