Dal libro al film #6: "The Book Thief", tratto da "Storia di una ladra di libri" di Markus Zusak

Creato il 01 marzo 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeine

Cari visitatori della Tana,
è tempo di un nuovo appuntamento con la mia rubrica dedicata agli adattamenti cinematografici dei libri.
Oggi scrivo questo post per parlarvi di The Book Thief , il  film tratto dal romanzo Storia di una ladra di libri di Markus Zusak, che uscirà in italia con questo titolo il prossimo 27 Marzo, mentre sia negli USA che nel Regno Unito è già uscito da un po' di tempo.
Come sapete ho amato moltissimo il romanzo, che fino ad ora resta una delle mie migliori letture del 2014, e non potevo resistere a lungo senza vedere il film, così ho deciso di vederlo in lingua originale, grazie ad internet, che tutto può!
Ma come sempre, cominciamo dal romanzo!

IL LIBRO
Nella Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in rovina, una bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di ladra. All'inizio è la fame a spingerla, e il suo bottino consiste in qualche mela, ma poi il vero, prezioso oggetto dei suoi furti sono i libri. Perché rubarli significa salvarli, e soprattutto salvare se stessa. Liesel infatti sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo e diretta al paese vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha adottati. Nell'inverno gelido e bianco di neve, il bambino non ce la fa, ed è proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. Il secondo, invece, lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. Col passare del tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano compagne di viaggio, ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la bambina sopravvive, protetta da quei suoi immortali, straordinari, amorevoli angeli custodi.
LA MIA RECENSIONE IL FILMStoria di una ladra di libri è stato girato lo scorso anno in Germania, tra Febbraio e Aprile.
La regia è stata affidata a Brian Percival, regista inglese che già si era occupato di adattamenti importanti, come quella di North and South, serie TV in quattro episodi tratta dall'omonimo romanzo di Elizabeth Gaskell e quella di The Ruby in the Smoke, dal romanzo di Philip Pullman.
Nel cast troviamo la giovanissima Sophie Nélisse nei panni di Liesel Meminger, Geoffrey Rush nei panni di Hans Hubermann ed Emily Watson in quelli di sua moglie Rosa.
Ben Schnazer interpreta Max Vanderburg, mentre Nico Liersch recita nei panni di Rudy Steiner.
Troviamo, oltre a tutti i personaggi, anche il narratore, la Morte, che viene "interpretata" da Roger Allam, voce che ci trasporta attraverso le vicende di Liesel e della sua famiglia.
Il cast è sicuramente azzeccatissimo nei vari ruoli, e ho apprezzato in particolare Geoffrey Rush, attore che ho visto recitare nei ruoli più diversi (da quello di Barbossa nella serie Pirati dei Caraibi a quello dello psicologo Lionel Logue ne Il discorso del Re e infine nei panni di Virgil Oldman ne La migliore offerta) e che sullo schermo è magnetico. Interpreta superbamente il ruolo di Hans, riesce a rendere tutto l'amore che quest'uomo ha per la vita e per la libertà, ma soprattutto l'amore che ha per la sua famiglia e per Liesel in particolare. Ma Hans ha anche dei momenti di sconforto, di paura, e Rush riesce a bucar lo schermo soprattutto in quelli.
Emily Watson dall'altra parte riesce benissimo nei panni di Rosa, una donna all'apparenza severa e incapace di amare, ma che nasconde un gran cuore.
Ho trovato molto carini i due giovani del cast, Sophie Nélisse e Nico Liersch, e sicuramente bravissimo anche Ben Schnazer.
Ho molto apprezzato che il cast recitasse in un inglese dal marcato accento tedesco, e che ogni tanto fossero inserite anche delle frasi in tedesco, che secondo me in qualche modo riescono a rendere meglio il contesto in cui il film è ambientato.
Ottima prova del cast quindi, ma per quanto riguarda la sceneggiatura, questa contiene alcuni elementi diversi rispetto al romanzo, che nel complesso non stonano nel film, ma che risultano evidenti per chi ha letto il romanzo.
Ad esempio, Liesel non confessa mai a nessuno che la sua famiglia nasconde Max, e nessuno arriva mai a sospettarlo, mentre nel film Rudy viene a scoprirlo, dato che Liesel porta con sé il libro che Max le ha regalato (cosa che nel libro non accade, perché Liesel, nonostante la sua giovane età, è molto attenta).
Tra le modifiche, sicuramente c'è stato quello del personaggio di Max, che nel libro è sicuramente un personaggio molto presente importante, ma che nel film diventa ancora più incisivo, ed io considero questo un punto assolutamente favorevole dell'adattamento.
Per esigenze cinematografiche ovviamente sono state accorpate alcune scene ed eliminate delle altre che invece mi sarebbe piaciuto vedere, ma nel complesso non posso dire che questo adattamento non mi sia piaciuto, anzi.


Storia di una ladra di libri è una storia bellissima da vedere anche sullo schermo, ed è accompagnato da una splendida colonna sonora, il cui autore è John Williams, vincitore di cinque Oscar per la miglior colonna sonora originale, tra cui quello per i brani composti per  Schindler's List e autore di colonne sonore per i film più famosi, da Harry Potter e la Pietra Filosofale e Harry Potter e il prigioniero di Azkaban a Memorie di una Geisha, War Horse e Lincoln. Proprio per la colonna sonora di Storia di una ladra di libri corre anche quest'anno per l'Academy Award.
Ho letto tra le critiche una che affermava che il film non rende bene il periodo storico-sociale in cui è ambientato. La prima cosa che ho pensato è stata che la gente proprio a leggere i libri dai quali sono tratti i romanzi non ci pensa mai.
Zusak nel romanzo è stato capace di costruire e rendere gli orrori provocati dalla guerra e dalla politica Nazista in Germania poco a poco, tanto che anche il lettore realizza poco a poco quali sono. Il film riesce a rendere bene anche questo elemento: l'aggravarsi della guerra è reso attraverso i bombardamenti sempre più frequenti e dalla miseria sempre più profonda in cui vivono le famiglie della Himmelstrasse, mentre l'introduzione delle leggi razziali e il trattamento riservato agli ebrei sono resi non solo attraverso la storia di Max, ma anche attraverso alle "sfilate" di ebrei alle quali Liesel e Rudy assistono. 
Né il romanzo né il film vogliono essere un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale o sull'Olocausto, ma entrambi sono capaci di riportare alla perfezione gli accadimenti e le situazioni di quel terribile periodo, che culminano nel finale, che nel film così come nel romanzo, è molto commovente.
In conclusione,  vi consiglio di vedere il film. Personalmente vi consiglio di vederlo in lingua originale, ma se invece volete aspettare l'uscita italiana, vi ricordo che sarà il 27 Marzo.
A presto con un nuovo adattamento di cui parlare!

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