A ogni sforzo corriponde un premio
Accettando l'insicurezza asquisiamo sicurezza!
Dobbiamo programmare per bene il nostro futuro se vogliamo avere la possibilità di andare in vacanza alle Maldive e portare la famiglia in crociera nel Mediterraneo e ai Caraibi; o quantomeno non avere preoccupazioni economiche. Se non fissiamo con chiarezza i nostri obiettivi, se non abbiamo una direzione precisa da seguire e uno scopo nella mente, non andremo molto lontano.
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
10. Ad ogni sforzo corrisponde un premio
Per superare gli inevitabili momenti di sconforto e raggiungere la meta prefissata, è utilissima la convinzione che ad ogni sforzo (o sacrificio) corrisponde un premio. Se il premio "ritarda", vuol dire che non ci siamo applicati abbastanza! Ma quando il successo tarda ad arrivare, saremo costretti ad impegnarci ancora più a fondo, fino a quando non arriva un clamoroso trionfo! Più tarda il premio, più il successo è strepitoso... se continuiamo ad impegnarci!
Purtroppo però, quasi tutti commettono un errore ingenuo e madornale: pretendono che i propri desideri si realizzino dopo la lettura di un saggio istruttivo ed interessante o dopo aver praticato per breve tempo gli esercizi consigliati dall'autore. Con un mese di pensiero positivo e di visualizzazioni raramente si riesce a formare le reti neurali!
Ssenza il sudore della fronte non si va da nessuna parte! Se non si fanno molti tentativi ed errori, cioè se non si fa abbastanza pratica, si resta velleitari per sempre! Soltanto quando l'impegno diventa un'abitudine, nasce anche la fiducia e l'ottimismo, e soltanto allora siamo sulla giusta strada e il traguardo è vicino!
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
È anche utilissima la convinzione che i problemi sono soprattutto un'opportunità per apportare i cambiamenti necessari nella propria vita ed un'occasione buona per dimostrare il proprio valore. Per eliminare i problemi che ci affiggono dobbiamo... abituarci ad essi affrontandoli, proprio come si fa per le paure! Infatti, tutto ciò che cerchiamo di evitare finisce per ritorcersi contro di noi e perseguitarci. Tanto vale prendere le situazioni di petto!
Comunque, preoccuparsi del proprio futuro (senza esagerare) è normale, anzi è una dimostrazione di maturità, ed è sempre da preferirsi ad un comportamento superficiale, godereccio e irresponsabile. In ogni caso, i problemi non sono causati dall'assillo per il futuro e forse neanche dal tormento dovuto a ricordi angosciosi del passato, ma dalla perdita del senso delle proporzioni. Insomma, occorre stare attenti agli eccessi! E tuttavia non prendermi alla lettera perché ogni tanto è bene rischiare altrimenti si resta in un'aurea mediocrità!
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
11. Saper osare senza esagerare
In poche parole, occorre saper osare senza esagerare! Osare e quindi rischiare, ma anche stare attenti a non esagerare! Soltanto l'esperienza può farci da maestra. Premesso perciò che, come già detto, il successo non dovrebbe riguardare soltanto la vita lavorativa e sociale, ma anche e soprattutto quella familiare, esso può essere ottenuto imparando a convivere con l'insicurezza, ossia a sopportare i disagi, i contrattempi, i rifiuti, le difficoltà, le critiche e le cose spiacevoli o storte che inevitabilmente ci piovono addosso. Come già sappiamo, occorre pagare un prezzo per ogni cosa.
Bisogna uscire spesso dalla propria zona di sicurezza o di comfort in modo da abituarsi o assuefarsi alla conseguente sgradevolezza. Insomma, la sicurezza che tutti cerchiamo si raggiunge in un modo solo: accettando l'insicurezza ed il rischio calcolato, almeno ogni tanto!
Può sembrare una contraddizione che bisogna rischiare senza esagerare, ma in realtà la vita stessa è una continua contraddizione! I giovani scapestrati e nullafacenti quando mettono la testa a posto, in genere riescono bene perché ormai sono rotti a tutti gli inconvenienti della vita e perciò si adattano facilmente a situazioni che per altri sono stressanti. Quindi, ancora una volta, i mali non vengono per nuocere e bisogna guardare sempre anche all'altra faccia della medaglia!
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
C'è sempre un lato positivo da considerare in tutte le cose che ci accadono! Anche la sicurezza e l'insicurezza sono due facce della stessa medaglia, dunque sono opposte e complementari ed entrambe necessarie ed utili, e perciò si rincorrono vicendevolmente nel rispetto della legge dell'equilibrio dinamico o dell'alternanza.
In altri termini, non esiste un netto limite di demarcazione tra sicurezza e insicurezza. Pertanto, per ottenere la sicurezza occorre abituarsi all'insicurezza, così come per sconfiggere le paure dobbiamo affrontarle e convivere con esse. Ed anche se l'apprendistato è faticoso e, soprattutto, a lungo termine, ad un certo momento ci abituiamo così bene che quasi più niente riesce a disturbarci. Non ce ne accorgiamo neanche; non ci pensiamo più.
Accettando l'insicurezza asquisiamo ben presto la sicurezza!
I nostri sensi si abituano a tutto, persino ai rumori assordanti e agli odori sgradevoli. Purtroppo, questo meccanismo vale per tutto ciò che ci riguarda: anche le ricchezze e il lusso, vissuti da dentro, ad un certo punto ci annoiano, ed è come se non li avessimo, nel senso che vi ci abituiamo talmente che non sappiamo apprezzarli ed esserne grati. Al contrario, chi guarda da fuori le fortune dei ricchi li invidia a morte! E sbaglia clamorosamente, poichè la " La felicità è un boomerang ".
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
12. Due facce opposte e complementari
Per riuscire nella vita dobbiamo fare proprio quelle cose che trascuriamo di più!La legge dell'alternanza comporta l'esistenza di due facce tra loro opposte e complementari, per cui la faccia nascosta, quella che in genere ignoriamo o trascuriamo, finisce per riservarci brutte sorprese. Il che significa che ci sarà sempre qualcosa che non va come noi vorremmo, pertanto dobbiamo smetterla una buona volta di lamentarci e angustiarci inutilmente, perché così facendo ci suggestioniamo alla scontentezza e all'insoddisfazione, e vi ci abituiamo a tal punto che non ce le leviamo più di torno!
I pensieri autosvalutanti, il dialogo interiore angoscioso, l'immaginazione febbrile sono causa di tormento.
L'infelicità è causata dai pensieri negativi. (Pasquale Foglia)
I pensieri negativi stressano e stancano più di una lunga corsa a piedi causando emozioni negative che ci fanno respirare male! Dai pensieri si generano le emozioni e la stessa realtà, perciò dobbiamo coltivare pensieri positivi per tenere a bada quelli negativi, sempre pronti e invasivi, i quali ultimi inducono paura e ci fanno fare passi falsi. Se non ci allarmiamo e abbiamo la pazienza di aspettare senza fare nulla, i problemi si rivelano falsi problemi. La maggior parte dei problemi sono causati infatti da pensieri negativi indotti da scarse informazioni.
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
È importante distrarre la mente e i sensi allontanandoci non appena possibile dall'abituale luogo di domicilio o di lavoro in cerca di svago, di sorprese e di novità. Inoltre, dobbiamo scaricare regolarmente la tensione psichica accumulata ricorrendo al lavoro fisico o manuale, come per esempio la corsa a piedi o lunghe passeggiate in luoghi salubri, oppure facendo giardinaggio, in modo da allontanare la mente dai soliti pensieri angoscianti! Anche le barzellette e gli spettacoli comici e divertenti hanno effetti rigeneranti straordinari perché la risata allontana le preoccupazioni e fa vibrare il corpo intensamente scaricando le tensioni.
Ugualmente, la mente è soggetta a tensione (psichica) in quanto con i pensieri entrano in gioco le scelte, che sono sempre più o meno contraddittorie, e i conseguenti dubbi fanno rimuginare a lungo sulle stesse cose! Ma sono proprio le scelte, i dubbi e le difficoltà che ci rendono intelligenti, ossia "pensanti "!
Tuttavia, se non ci riguardiamo, se ci logoriamo troppo, se alla tensione non fa seguito regolarmente la distensione, la prima finisce per accumularsi e diventare cronica e ci ritroviamo con il collo, le spalle e la schiena così tesi e rigidi da provocare dolori a volte lancinanti e l'impossibilità di fare alcuni movimenti, mentre dal punto di vista psichico si rischia la depressione!
Vorrei qui sottolineare che la tensione psichica e quella muscolare sono assolutamente normali e necessarie perché senza gradiente (o differenza di potenziale) tra due parti in gioco nessun organismo è in grado di funzionare. Purtroppo, la tensione è un meccanismo stressante o logorante quando si accumula a lungo. I gruppi di muscoli si comportano come un unico muscolo dando luogo alle cosiddette catene cinetiche, per cui sforzi localizzati provocano il logoramento (raccorciamento o contrattura) dell'intero sistema.
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
La tensione è causata dal sistema nervoso simpatico (secrezione di adrenalina = stress), mentre la distensione viene attivata dal sistema nervoso parasimpatico. E siamo noi stessi con il nostro modo di vivere che aiutiamo o intralciamo l'azione del sistema nervoso autonomo.
Come già detto, per scaricare le tensioni e alleviare il dolore, ossia per attivare il sistema nervoso parasimpatico dobbiamo fare regolarmente quelle cose che fanno vibrare armonicamente il corpo, come appunto la corsa, il ballo, la risata e... l'orgasmo!
Fin da piccoli ci abituiamo a lamentarci per avere tutto e subito, stancandoci altrettanto presto dei nostri "giocattoli", e purtroppo conserviamo questo atteggiamento, chi più e chi meno, per tutta la vita. Le lamentele sono soltanto una pessima abitudine e hanno un carattere universale ed epidemico: quando due conoscenti s'incontrano incominciano a raccontarsi i propri guai e, anziché consigliarsi a vicenda, si lanciano in un'autentica gara....!
Essi non sanno che le parole negative e i lamenti sono chiodi che si conficcano nel corpo e nella mente!
A causa del bisogno insopprimibile di novità o di varietà, la ricerca della felicità resta una chimera irraggiungibile, perché tutto ciò che abbiamo conquistato finisce per apparirci ordinario e non ci eccita più.
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
Noi amiamo gli eventi piacevoli e inattesi e le improvvise esplosioni di gioia; desideriamo tutto ciò che non riusciamo ad avere e aborriamo le cose abituali e scontate; spasimiamo per i piaceri proibiti, per le cose difficili da conquistare e per tutto ciò che ci resiste e ci tiene sulle spine.
Le cose diventano preziose soltanto quando le perdiamo o rischiamo di perderle e quando qualcuno ce le ruba! Vogliamo a tutti costi la varietà e le sorprese piacevoli e siamo molto impazienti, anzi abbiamo quasi sempre fretta. E così, senza rendercene conto, ci procuriamo la scontentezza e lo stress!
L'uomo si comporta in maniera ambivalente, ma non per colpa sua, perché è la natura stessa che è ambivalente in quanto obbedisce alla legge dell'alternanza.
Bene e male, come l'amore e l'odio sono due facce della stessa medaglia e non si separano mai: l'uno alimenta l'altro rincorrendosi vicendevolmente secondo la legge dell'alternanza. Soltanto convivendo con l'odio possiamo coltivare l'amore; soltanto convivendo col male possiamo promuovere il bene. Insomma, il nostro compito è quello di riconoscere l'ombra malvagia che esiste dentro ogni essere umano e integrarla, perché soltanto in questo modo saremo in grado di tenere a bada i nostri istinti peggiori.
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
Soltanto amando noi stessi, accettando consapevolmente limiti e difetti, potremo raggiungere il giusto grado di autostima che ci consente di sfuggire da una parte al perfezionismo causato da una autostima troppo bassa, e dall'altra alla protervia e al fanatismo dovuti ad una autostima troppo alta. In realtà, il serbatoio dell'autostima, come quello dell'automobile, si svuota facilmente e deve essere continuamente alimentato.
Sono convinto che soltanto accettando, amando e rispettando se stessi, si riesce ad amare e rispettare gli altri perché soltanto amando se stessi si è immuni (o quasi) dai pensieri negativi. La cosa più difficile purtroppo è volersi bene quando le cose vanno male. Se continuassimo a volerci bene, le cose si aggiusterebbero da sole!
Non amarci e accettarci è il più grave torto che possiamo fare a noi stessi. (Pasquale Foglia)
Dal male nasce il bene e viceversa (4^ parte)
(Continua)