Dal menage a trois alla coppia di fatto Bersani-Casini

Creato il 21 luglio 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

foto by fanpage.it

21 LUGLIO – La campagna elettorale è iniziata con la ri-discesa in campo di Silvio Berlusconi ed il centro sinistra ha subito iniziato la corsa alle alleanze. Scelta che per altro già diverse volte ha mostrato i suoi limiti ma che ad ogni tornata elettorale ritorna; come una sorta di evergreen. La foto di Vasto (Vendola, Bersani e Di Pietro) sembra ora un lontano ricordo. Il rinnovo di quel “triumvirato” avrebbe lasciato una certezza all’elettore tipo di sinistra: sapere in quale direzione va il partito; un sogno di questi tempi di incertezza e come tale è durato poco.

Eclissatosi Vendola e sostituito Di Pietro con Casini ecco che il menage a trois è diventato con somma sorpresa di molti elettori una coppia di fatto. Sará la classica cotta estiva, passeggera, oppure il preludio di un matrimonio?

Sia Casini che Bersani sperano unendosi d’ampliare il proprio bacino elettorale (patrimonio se vogliamo continuare con la metafora) per arrivare, finalmente da protagonisti, a Palazzo Chigi.

I più recenti sondaggi danno l’avversario  - un tempo alleato dell’UDC – Sivio Berlusconi al 30%. Siamo sicuri che un’unione di questo tipo sia ció che serve per riuscire a vincere contro un nemico che sembra immortale, oppure una simile scelta si rivelerá controproducente per entrambe le parti? Analizziamo brevemente la situazione odierna.

In primo luogo dobbiamo ricordarci come soltanto poco piú di un anno fa buona parte dell’elettorato del PD esultó per l’esodo dei “Teodem” verso le sponde dell’UDC. Questo stesso elettorato come potrebbe oggi votare per una coalizione che racchiude in sè una miriade di orientamenti, forti e contrastanti al tempo stesso? Immaginiamo quindi un governo formato da democristiani e laici. Rispetto a tematiche di grande attualità, che infiammano gli animi e rispetto alle quali una mediazione é impossibile, il pensiero va subito alle fecondazione assistita, ma anche alle coppie di fatto omosessuali, passando per l’eutanasia; come potranno trovare un accordo posizioni opposte quali quelle espresse dall’On. Concia o dall’On. Binetti?

Un altro punto che desta serie perplessitá circa la riuscita di questa “coppia” è legato all’attuale schieramento dei due rispetto al governo tecnico. Casini infatti è sempre stato il più strenue sostenitore del governo Monti, soltanto pochi mesi fa dichiarò “sarà sull’impegno a continuare ad appoggiare Monti che si misurerà la maturità dei partiti e si disegnerà il nuovo assetto politico italiano”. Il leader dell’UDC sotto questo punto di vista sarebbe piú vicino a Berlusconi che a Bersani. Il segretario del PD infatti é incline al “pensionamento anticipato” del Professore, mentre il Cavaliere sceglie una linea di maggiore continuità con quanto fatto dai tecnici fino ad ora.
Un’alleanza rivolta a destra é tuttavia stata esclusa a priori da Casini che ha definito il ritorno dell’alleato di un tempo “un film dell’orrore”.

Sul connubio tra le forze centriste e della sinistra moderata aleggia una nube pronta a scaricare una tempesta: le conseguenze delle dimissioni – più volte chieste – del governatore della Sicilia Lombardo. Il PD ha infatti sostituito PDL e UDC nella maggioranza della giunta, qualora alle dimissioni seguisse il commissariamento anziché le elezioni anticipate, il centro sinistra rischierebbe vedere il proprio consenso sull’isola e non solo, sciogliersi come neve al sole.

L’UDC a quel punto porterá avanti una coalizione con un alleato “senza dote”? Fortunatamente mancano ancora mesi alle elezioni in cui l’ago della bilancia saranno proprio i democristiani, attenzione peró a non peccare di eccessivo tatticismo.

Giuliasofia Aldegheri


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