PASSEGGIATE NELLA MEMORIA PROFONDA DI UN RAGAZZO DI PAESE.
"... Vedi le tre costruzioni uguali che abbiamo davanti? Sono le case popolari. Noi le chiamavamo Casette. Furono fabbricate subito dopo la guerra. Io abitavo alla prima. In quella centrale abitava una persona davvero affascinante, un uomo eccezionale. Avresti dovuto vederlo, conoscerlo e parlarci. Per me era un vero enigma. Non sapevo da dove arrivasse. La sua storia è legata a un lavoro che non esiste più. La lavorazione a mano dello strame. Ti sembrerà strano, ma al mio paese, fino a quaranta cinquant'anni fa l'attività principale era la lavorazione dello strame. Con quell'erba mietuta, seccata e battuta, s'intrecciavano le funi che servivano a legare i fardelli e le bestie. Ci riempivano i cassoni di un camion, quando venivano da fuori per prendere il lavorato. Nato chissà quando, quell'artigianato è proseguito fino alla scoperta delle cave di marmo. Erano i primi anni '60. Qualche coraggioso, per quattro misere lire, ha proseguito la lavorazione dello strame anche dopo. Uno di questi era Alessandro, il funaio che somigliava a Nero Wolfe. Quando è morto lui, nessuno ha più fatto quel lavoro. Quel lavoro è morto con lui. Se t'incuriosisce vedere come si lavora lo strame, la prossima volta che vieni ti porto in un paese vicino, a Ventosa, in provincia di Latina, dove qualcuno ancora lo fa. Più per sfizio e per tradizione che per vera necessità...."