Dal Padano al Padrino?

Fino a pochi mesi fa il Ministro delle Politiche Agricole si chiamava Zaia, uomo forte della Lega, il quale affermava che quel Ministero era “vitale” per gli interessi del Nord. Poi però Zaia è diventato Governatore del Veneto al posto del pidiellino Galan e, in un giro di poltrone (in)degno da prima Repubblica, ha mollato la poltrona del Ministero proprio a Galan. Il quale Galan, tuttavia, qualche interesse a qualcuno del Nord lo ha fatto, precisamente ha fatto l’interesse degli evasori fiscali delle quote latte, a discapito dei contribuenti onesti. Adesso infine, nell’ennesimo giro di valzer che farebbe impallidire la vecchissima politica, in cui una stessa persona transitava allegramente da un ministero all’altro, che tanto l’importante era trovare una poltrona su cui far atterrare il proprio sedere, Galan è passato al Ministero della Cultura (aiuto, ci toccherà rimpiangere Bondi). E chi sarà mai il nuovo Ministro delle Politiche Agricole, ministero essenziale, fondamentale e imprescindibile per gli interessi e l’economia del Nord? Tattaratàààà, rullo di tamburi, signore e signori ecco a voi Saverio Romano, politico Siciliano indagato per reati mafiosi. Eravamo già pronti per una volta a spalleggiare le comprensibilissime proteste che si sarebbero levate da Via Bellerio, da Pontida, da Varese e Ponte di Legno. Ma poi siamo stati letteralmente storditi dal silenzio celtico. Niente di niente, nemmeno una mosca (verde) si è alzata in volo. Infine abbiamo compreso però che un filo logico c’è: non stiamo parlando dello stesso partito che ha negato anche l’autorizzazione all’arresto di Nicola Cosentino per reati camorristici? Sì, sono sempre loro. E allora una volta tanto, evviva la coerenza!