Con il progetto il team si é appena aggiudicato il prestigioso riconoscimento NI Engineering Impact Awards 2015 per la migliore ed innovativa applicazione tecnica nei più svariati settori industriali.
Iswec è lunga 15 metri, larga 8 e alta 5, galleggia rimanendo ancorata sul fondale come una qualsiasi imbarcazione, al suo interno racchiude una sorta di trottola, che di fatto è un giroscopio il quale viene fatto ruotare su se stesso da un motorino elettrico. La struttura viene fatta oscillare dal rollio delle onde così il movimento si converte in energia, che viene trasportata a sua volta alla prima cabina elettrica sulla costa attraverso un cavo deposto sul fondale.
«Questo sistema è capace di adattarsi automaticamente alle condizioni del mare grazie ad un cervello elettronico, basato su tecnologia National Instruments, che in tempo reale varia la rigidità delle componenti per rispondere all'altezza delle onde», spiega Paolo Gherra, uno dei responsabili del progetto. Lavorando sulla frequenza e sulla pendenza del fianco dell’onda, Iswec è capace di estrarre un elevato quantitativo di energia anche da onde poco potenti tipiche di mari chiusi come il Mediterraneo.
La sua unicità sta proprio nel fatto che attraverso la sua sintonizzazione sulla frequenza di massima produttività con la frequenza dell’onda incidente, si ottiene un incremento della produttività complessiva.
A suo favore poi ci sono molte variabili:
• Non presenta parti mobili immerse in acqua
• Non presenta quantitativi significativi di sostanze inquinanti a bordo
• È facilmente ispezionabile e accessibile per manutenzioni
• Il dispositivo presenta un maggiore campo di funzionamento grazie alla regolazione della velocità
del volano che è una delle potenziali chiavi di successo del sistema ISWEC perché il giroscopio azionato può essere parzializzato e non fermato grazie al controllo attivo del sistema.
Il team di progetto punta a installare il primo prototipo al largo di Pantelleria già nel mese di aprile.
Insomma un sistema studiato nei minimi particolari!
Con questo tipo di scoperta si potrebbe aiutare il mondo ad essere più "green"!
Mirella G.