…Ho atteso un’infinità di tempo prima di capire che è necessario che io, comunque, continui a vivere in questi fogli, perché la mia vita non resti un fiore appassito prima di dischiudersi.
Voglio gridare a tutti che vivrò i miei giorni senza nascondermi perché, sebbene io stia morendo aggredito da un male feroce, non posso fermarmi, non mi è concesso stare passivamente ad osservare i miei giorni svanire, senza aggredire a mia volta quella creatura orrenda che mi corrode dentro, spietata e senza controllo.
Desidero lasciare qualcosa che vada oltre lo stesso esistere, allo scopo che chiunque non mi abbia conosciuto sappia che sono esistito e che, nonostante tutto quello che ho commesso, sono un ragazzo di trent’anni che ha passato gli anni più belli a torturarsi, a ferirsi, ad ammalarsi, con una sporca mercanzia, in strade colme di gente indifferente, che si accorgeva di me solo quando gli rubavo qualcosa…