OMAGGIO A CARL GUSTAV JUNG di WERNER WEICK.
Carl Gustav Jung (Kesswil, 26 luglio 1875 – Bollingen, 6 giugno 1961) è stato uno psichiatra e psicoanalista svizzero.
La sua tecnica e teoria di derivazione psicoanalitica è chiamata "psicologia analitica".
Inizialmente vicino alle concezioni di Sigmund Freud se ne allontanò definitivamente nel 1913, dopo un processo di differenziazione concettuale culminato con la pubblicazione, nel 1912, di "La libido: simboli e trasformazioni".
In questo libro egli esponeva il suo orientamento, ampliando la ricerca analitica dalla storia personale del singolo alla storia della collettività umana.
L'inconscio non è più solo quello individuale, prodotto dalla rimozione, ma nell'individuo esiste anche un inconscio collettivo.
JUNG E LE NOZZE ALCHEMICHE
Nel 1944 pubblicò Psicologia e alchimia ma in quello stesso anno ebbe un incidente, una frattura e un successivo infarto.
In coma visse un'esperienza di pre-morte che descriverà nel suo testo autobiografico Ricordi, sogni e riflessioni.
Nel 1952 pubblicò gli importanti scritti sulla teoria della Sincronicità.
Jung, che leggeva tutto ciò che veniva pubblicato in relazione a questi fenomeni, si occupò più volte del tema nei suoi scritti e tre anni prima di morire, nel 1958, pubblicò un saggio dal titolo "Un mito moderno".
Le cose che si vedono in cielo, che può esser visto come una puntuale interpretazione psicologica del fenomeno, ma anche come una ricapitolazione essenziale delle sue principali idee sulla psiche, e insieme come un messaggio - uno degli ultimi - in cui trovano posto le speranze e i timori che egli nutriva sul futuro dell'umanità.
Per Jung la coscienza del nostro tempo è lacerata, frammentata da un contrasto politico, sociale, filosofico e religioso di eccezionali dimensioni.
L'Io si è troppo allontanato dalle sue radici inconsce; le "meraviglie" della scienza e della tecnica sembrano volgersi in forze distruttive.
I dischi volanti rappresentano visioni, oggettivazioni fantastiche di un inconscio troppo duramente represso. Tra le varie ipotesi è dunque "un archetipo a provocare una determinata visione".
Jung considera con distacco e una certa ironia l'esistenza degli UFO come fenomeno fisico, sebbene nell'ultima parte del suo saggio egli sembri disposto a dare maggior credito alla loro effettiva realtà, per introdurre cautamente l'ipotesi che esista una sincronicità tra inconscio e fenomeno reale.
" L'alchimia è, come il folclore, un grandioso affresco proiettivo di processi di pensiero inconsci. A causa di questa fenomenologia mi sono sottoposto allo sforzo di leggere da cima a fondo l'intera letteratura classica dell'alchimia ".
(CARL GUSTAV JUNG)
" Quel che viene dopo la morte è qualcosa di uno splendore talmente indicibile, che la nostra immaginazione e la nostra sensibilità non potrebbero concepire nemmeno approssimativamente...
...Prima o poi, i morti diventeranno un tutt'uno con noi; ma, nella realtà attuale, sappiamo poco o nulla di quel modo d'essere.
Cosa sapremo di questa terra, dopo la morte?
La dissoluzione della nostra forma temporanea nell'eternità non comporta una perdita di significato: piuttosto, ci sentiremo tutti membri di un unico corpo ".
(CARL GUSTAV JUNG)