Dal renzismo si può guarire: adotta anche tu un piddino

Creato il 20 settembre 2014 da Alessandromenabue
"Ogni giorno cerco il filo della ragione, ma il filo non esiste, o mi ci sono ingrovigliata dentro", scriveva la poetessa Alda Merini. Nell'anno uno della mirabolante (ma anche no) era renziana, ai piddini accade lo stesso con la coerenza. Costretto a barcamenarsi tra i threesome riformisti della Finocchiaro e le gangbang istituzionali della Boschi, l'elettore democratico sa bene che ogni nuova giornata ha in serbo una sorpresa, spesso sgradevole. Talvolta ripugnante. Ed è un continuo destreggiarsi goffamente nel tentativo di giustificare l'ingiustificabile, dal testo della legge sull'autoriciclaggio - affidato all'obliabile duo formato da Bernadette Boschi e il gigante di Twin Peaks, al secolo Niccolò Ghedini - al tentativo di annichilire gli ultimi brandelli di tutele per i lavoratori, passando per altre decine di schifezzuole assortite. Non bastassero questi crucci, ora l'irriducibile piddino è pure costretto a rivalutare la figura di Margaret Thatcher a cui la Camusso ha paragonato Matteo Renzi. Un'impresa soverchiante. Probabilmente andrà sempre peggio: si può forse chiedere al sole di non sorgere? O alla pioggia di non bagnarci? O ad un cazzaro di diventare improvvisamente equilibrato? Natura plus trahit quam septem boves. Il groviglio che stringe la gola dell'ultrà piddino si farà sempre più opprimente e la coerenza, se mai c'è stata, apparirà uno sfumato ricordo. Fino a quando il torpore non sarà definitivo.
Ognuno di noi ha probabilmente almeno un amico renziano che rischia di restare vittima di questo apatico destino: affinche ciò non accada è bene che ogni persona di buona volontà si faccia carico della disgraziata condizione di queste persone accorrendo in loro aiuto. Portateli fuori, fateli ridere, fateli bere. Leggetegli i discorsi di qualche vero politico del passato, spiegate chi erano Calamandrei e i Costituenti del 1946. Restituitegli la capicità di incazzarsi sul serio, inoculate loro massicce dosi di cattiveria, naturalmente quella sana. Sostituitegli i dischi di Jovanotti con quelli di Piero Ciampi. Bandite dalle loro vite i comici di Zelig e Made in Sud e fategli vedere i vecchi spettacoli di Luttazzi, oppure Benigni: non quello sbiadito di oggi ma il toscanaccio iconoclasta del periodo Televacca - Il piccolo diavolo. Seppure meno incisivo è consigliato anche Guzzanti, ovviamente quello bravo. Col tempo,a piccole dosi, potrebbero arrivare ad apprezzare addirittura i Monty Python. Portateli al cinema, a meno che non vogliano andare a vedere Zalone o Fabio Volo. Fondamentale: la lettura degli editoriali di Sorgi, Pigi Battista e Menichini può determinare effetti devastanti sul telencefalo umano, mentre i tweet di Vittorio Zucconi, seppure non letali, possono portare molti soggetti a sviluppare la temibile sindrome da cortigianeria acuta (il cui insorgere è evidenziato da improvvisi spasmi di adulazione verso il primo grullo che passa). E' importante sostituire prontamente questi imbrattacarte con veri giornalisti liberi: non è facile trovarne ma ancora ce ne sono. E sapete dove trovarli. Non fate mai mancare l'affetto a queste persone: è importante che comprendano che non sono sole e che dal renzismo tutti possono guarire. Perfino la Picierno.

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