Dal Senato primo sì alle unioni civili, ok alla fiducia. Renzi: “Giornata storica”

Creato il 25 febbraio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

L’Aula del Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul maxiemendamento interamente sostitutivo del testo del ddl sulle unioni civili con 173 sì, 71 voti contrari e nessun astenuto. ”La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro Paese” scrive il premier Matteo Renzi su Facebook. Stralciate le adozioni ed eliminato l’obbligo di fedeltà. Il testo del maxi-emendamento.

Abbracci per Monica Cirinna’ nell’aula del Senato dopo la votazione di fiducia sul ddl in materia di unioni civili. Roma, 25 febbraio 2016, ANSA/GIUSEPPE LAMI

Via libera del Senato alle unioni civili con 173 voti favorevoli, 71 contrari e nessun astenuto. Il provvedimento ora passa alla Camera. I 173 sì alla fiducia sulle unioni civili arrivano con 245 senatori presenti e 244 votanti, come comunicato dal presidente Pietro Grasso in Aula. 18 senatori di Ala su 19 votano la fiducia al governo. Senza di loro il governo avrebbe avuto 155 voti. I verdiniani risultano dunque determinanti per raggiungere la maggioranza soglia della maggioranza assoluta a Palazzo madama, che è a quota 161.

“La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro Paese”, ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. ”Abbiamo legato la permanenza in vita del Governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo. Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l’amore. Se come minaccia qualcuno, io andrò a casa perchè “colpevole” di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno, lo farò a testa alta. Perchè oggi l’Italia è un Paese più forte. Perchè oggi siamo tutti più forti”, ha dichiarato il premier.

“Oggi approviamo la legge sulle unioni civili al Senato e quella sul conflitto di interessi alla Camera. Difficilmente in altre legislature, lo stesso giorno, si sono affrontati testi tanto importanti. Stiamo recuperando il tempo perso in passato per far tornare a correre il nostro Paese”, ha esultato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi.

“I voti di Ala sono stati aggiuntivi, e non determinanti”, ha commentato il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. E a chi gli ha chiesto se Renzi debba salire al Colle, ha risposto: “Ma no, non c’è alcun bisogno”. Il voto favorevole alla fiducia da parte del gruppo Ala “non è una cosa che, di per sé, certifica il passaggio nella maggioranza”, ha sottolineato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

“La legge sulle unioni civili approvata al Senato, dopo un confronto difficile e tutt’altro che scontato, apre una pagina nuova decisiva per affermare diritti e doveri per tutti. Si tratta di un passo avanti frutto innanzitutto della tenacia del PD. Una legge che entra nella vita quotidiana di migliaia di persone che potranno vedersi così riconosciuti diritti come l’assistenza alla malattia, la reversibilità pensionistica, l’eredità, l’utilizzo del cognome del partner. Ora occorrerà andare avanti lungo la strada tracciata”, ha affermato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.

Cirinnà in aula, via adozioni “un buco nel cuore”. “Siamo stati costretti, pur di arrivare all’approvazione di questa legge, a prendere una decisione durissima: procedere con la fiducia. Ve lo dico chiaramente, noi non ce la siamo sentita di esporre alla roulette del voto segreto i diritti delle persone”, ha detto Monica Cirinnà, la senatrice del Pd ‘madrina’ della legge sulle unioni civili, ripercorrendo le tappe dell’iter del ddl, dal no dei 5 Stelle al canguro in poi. Cirinnà non ha nascosto la delusione: “Lo stralcio dell’art.5 resta un buco nel mio cuore”, ovvero l’eliminazione della stepchild adoption, ma la legge riscritta nel maxiemendamento, “seppure menomata rappresenta un passo avanti”.


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