Dal simposio di Sydney – Marcelo Cohen: New Battles over the Propriety of the Language

Creato il 13 febbraio 2011 da Giuseppemanuelbrescia

Continuiamo il nostro viaggio nel Simposio di Sydney con un link alla relazione di Marcelo Cohen. Intitolata ‘New Battles over the Propriety of the Language,‘ si tratta di una straordinaria discussione dell’idea di proprietà della lingua, intesa sia come la sua correttezza, sia come il suo possesso, come fa notare Chris Andrews (2:25).

Cohen è, sin dalla metà degli anni ’70, un traduttore e uno scrittore di narrativa, un redattore e un critico letterario. Il suo approccio sociologico alla lingua e alla traduzione in questa relazione apre notevoli spazi di riflessione e tira in ballo temi ben noti ad ogni traduttore migrante e a chiunque abbia mai dovuto colmare la distanza fra due lingue o fra due varietà della stessa lingua.

Un ebreo argentino che ha vissuto in Spagna per vent’anni, Cohen è stato accusato, specialmente in gioventù, di usare uno “spagnolo sconsiderato” carico di espressioni argentine, sia nelle sue traduzioni, sia nelle sue opere originali. Mi ha fatto pensare alle poche volte in cui stavo per usare un termine ligure in una traduzione, perché l’italiano non aveva il giusto equivalente. Mi ricordo bene della volta in cui volevo usare il ligure ‘arbanella’ per tradurre ‘jar’, anziché il goffo italiano ‘barattolo di vetro,’ e mi resi conto, alla tenera età di 25 anni, che ‘arbanella’ era in realtà un termine squisitamente ligure.

Ma torniamo alle cose serie, dato che Cohen discute il rapporto fra lo spagnolo, le sue variazioni regionali e le sue variazioni periferiche nelle ex-colonie spagnole. Marcelo Cohen è praticamente la personificazione della lotta di molti migranti e membri di ogni diaspora quando si tratta di lingua e identità. La sua relazione è una  fantastica analisi di questi temi.

Cohen è stato uno dei personaggi che mi ha maggiormente ispirato, al simposio. Fondamentalmente perché è esattamente dove voglio essere fra venti o trent’anni. Marcelo è un traduttore professionista, e non sempre ha potuto scegliere quali libri tradurre. Soltanto recentemente ha ottenuto quel privilegio (3:45-4:08). Un bel conforto per un traduttore ancora giovane come me, che non può permettersi di fare troppo lo schizzinoso… Inoltre è riuscito a scrivere le proprie opere originali, oltre a tradurre – guardiamoci in faccia, la maggior parte dei traduttori letterari ha qualche aspirazione, meglio o peggio celata, di diventare uno scrittore. E ancora, le sue riflessioni sulla lingua, la letteratura, la traduzione, e soprattutto sui rapporti che le legano, sono estremamente acute e completano il quadro alla perfezione.

Gustatevi la presentazione di Marcelo qui, e restate sintonizzati per la seconda tavola rotonda, alla quale ha partecipato il vostro affezionatissimo.


Tagged: Diaspora, Marcelo Cohen, Migranti, Proprietà della lingua, Spagnolo, Spagnolo rioplatense, The Sydney Symposium on Literary Translation, Traduzione letteraria

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