Dall’agenzia pubblicitaria “a tempo indeterminato” alla pasticceria: “La nostra creatività a servizio dei golosi”

Creato il 29 giugno 2014 da Elisadibattista @laureartigiani


Dalle agenzie creative alla pasticceria, il passo è più breve di quel che si pensi. Camilla Porlezza e Marco Baroni, entrambi 31 anni e un diploma di laurea in Comunicazione Pubblicitaria, hanno deciso di abbandonare i mestieri di copywriter (a Roma, lei) e di art director (a Parigi, lui), i loro contratti a tempo indeterminato, e di lanciarsi tra farine, zucchero e lievito, aprendo Fonderia Dolci&Design, che dal 2012 fonde (è proprio il caso di dirlo) arte pasticcera e creatività.

Come mai questa scelta?
«Avevamo scelto il lavoro giusto nel momento sbagliato. I tempi d’oro della pubblicità erano finiti da un pezzo, vedevamo colleghi senior guadagnare 1200 euro al mese dopo anni di lavoro e ci siamo resi conto che era un lavoro da scrivania, da impiegati. Nelle grandi agenzie l’unica cosa creativa rimasta è l’orario.
La pasticceria era un sogno perché siamo entrambi molto golosi e ci sembrava che il dolce, più che il salato, fosse un mondo con cui giocare e lavorare di creatività».

Quali sono le caratteristiche della vostra pasticceria creativa?
«È una pasticceria pop, che segue quello che succede nel mondo delle arti visive e della comunicazione. Se su una torta sta bene il font Bodoni o il Plantin noi lo usiamo. Impaginiamo le torte. Le illustriamo. A volte pensiamo ai dolci come fossero una campagna di comunicazione. Un esempio perfetto sono i nostri Diet Biscuits, dietetici perché ti insultano per non farsi mangiare. Il bello è che il cliente può immaginarsi la torta dei sogni e noi la realizziamo».

Molto simpatici i Diet Biscuits, e interessante vedere come applicate i vostri studi al vostro nuovo mestiere artigiano. Ma come avete imparato l’arte della pasticceria?

Camilla: «Mi sono appassionata nei fine settimana, ritagliandomi del tempo fuori dal lavoro. Ho fatto dei corsi, ho aperto un blog di ricette, ho pasticciato molto a casa».

Marco: «In laboratorio sono lo stagista! Per ora sto imparando la teoria. Prima non sapevo nemmeno la differenza tra ribes e mirtilli… Per il progetto però abbiamo deciso di affiancarci a un pasticcere professionista. Da Fonderia proponiamo i dolci che più ci piacciono da tutto il mondo: qualcosa di anglosassone, molto di francese, alcuni classici italiani».

Oltre alla pasticceria cosa proponete?
«Fonderia è anche uno spazio creativo e di confronto. Siamo aperti a idee e ci piace pensare di collaborare con artisti, designer, musicisti, architetti, ma anche tatuatori. Potrebbero nascere dolci bellissimi».

Quali sono gli step necessari per aprire un laboratorio come il vostro?
L’iter è lungo e insidioso soprattutto per chi, come noi, non è del mestiere. Servono curiosità e determinazione. Ho passato nottate su internet a leggere, fare domande, cercare regolamenti comunali, leggi regionali. Ho passato giornate in fila agli sportelli del commercio di Roma, i cui regolamenti cambiano da quartiere a quartiere. Di base serve un locale a norma, l’autorizzazione ASL, un certificato HACCP e poi si è pronti a partire».

Indicativamente quale investimento è richiesto per partire tra locali, macchinari, burocrazia…?
«Oltre i 100mila. Nel nostro caso ottenuti grazie alle agevolazioni per le Micro Imprese. Per partire bisogna considerare davvero tutto, le mensilità anticipate dell’affitto, eventuali fideiussioni, la farina e le uova per iniziare».

Questa è la vostra attività principale ora?
«Tra comunicazione, vendita al dettaglio, catering ed eventi l’attività è molto impegnativa e non avremmo modo di seguirla solo come hobby. Siamo in 4 persone a lavorarci a tempo pieno: due soci e due pasticciere che abbiamo assunto a tempo indeterminato. Una scelta e un investimento importanti, che racchiudono la nostra ambizione e la nostra voglia di arrivare lontano».

Come vi promuovete tra design, digitale e social?
«Lavoriamo come fossimo in agenzia. Ci diamo dei brief, dedichiamo alcune ore della settimana ai social, trattiamo i fan non da utenti ma da amici. Contest, contenuti speciali e iniziative riservate ai nostri fan sono gli ingredienti principali della nostra comunicazione».

Da “grandi” vi vedete pasticceri?
Marco: «Il mio sogno è dedicarmi al design di vere e proprie collezioni di torte. Curare e progettare ogni singolo dettaglio di ciò che esce dal forno».

Camilla: «Mi piacerebbe moltissimo avere il tempo di chiudermi in laboratorio e imparare il mestiere a fondo. Ma mi piace da matti anche la parte della comunicazione legata al food. L’arredo dei locali, lo styling, la presentazione dei dolci».

«Mettendo da parte le peculiarità e i ruoli, l’obiettivo comune è di creare una piccola eccellenza artigianale unica nel suo genere e di espandere il marchio Fonderia anche a livello internazionale».


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