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Dall'ASP a Fidenza capitale. I tormenti di 10 sindaci ed una sindaca in crisi di ruolo.

Creato il 13 febbraio 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
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Anziché leggere il programma che il nuovo Consiglio di Amministrazione intende portare avanti togliendo l'assistenza agli anziani ed alle persone in difficoltà dal limbo in cui è stata relegata dalla saga tutta politica, nel senso più deteriore del termine, assistiamo purtroppo ad un rilancio polemico dei Sindaci dei comuni interessati. 
Con una lettera pubblicata su ParmaDaily, giornale on line chiaramente di parte, lanciano accuse dimenticando che alcune affermazioni, se vere, dovrebbero interessare gli organi di giustizia, se false, idem. Solo il timore di sentirsi definiti, credo a torto, come "mafiosi al soldo delle cooperative", può certamente suggerire una reazione così truculenta verso chi ha idee diverse. Forse era meglio almeno che i sindaci aggiungessero di ritenere se l'"offesa" riguardava il metodo seguito o l'intento che si voleva perseguire, ma tanto vale gli animi sono troppo eccitati ed anche i sindaci, a quanto pare, lo sono. Più comoda quindi la scelta di polemizzare che quella di costruire.
Per completare l'informazione riportiamo parte del corsivo pubblicato da ParmaDaily e firmato dai sindaci (allegato 1).
Pubblichiamo anche più sotto un breve (si fa per dire) lavoro (allegato 2) che fa la cronistoria dell'ASP e delle sue vicende, la ricostruzione non è neutrale, ma vuol essere un tentativo di ricondurre ad una discussione più seria sulle "cose" e non sui reciproci insulti. Ragazzi basta giocare con la politica e la fascia, pensiamo anche ai cittadini!  

Allegato 1

"Basta insulti e diffamazioni"

Tutti i sindaci di Asp Fidenza condannano la disinformazione e le montature di manifesti e volantini privi di fondamento. Dall'ASP a Fidenza capitale. I tormenti di 10 sindaci ed una sindaca in crisi di ruolo. <<è giunto il momento di tracciare una linea e dire basta, perché nessuno può permettersi di accusare dei sindaci eletti dai cittadini di essere “mafiosi” al soldo delle cooperative e di qualche oscuro affare condotto sottobanco sulla pelle della gente. La sistematica associazione tra i nostri territori e l'inchiesta “mafia capitale” non può più essere tollerata.Registriamo le continue uscite di un manipolo composto da un'Associazione, un Comitato e diversi gruppi politici che -sentite questa - nel nome dell'interesse pubblico stanno portando avanti solo la più classica delle operazioni di tornaconto politico sfociata in volantini, raccolte firme effettuate da personale pubblico durante gli orari di lavoro e che tutto hanno raccontato ai firmatari tranne la verità, occupazioni maldestre delle sedi Istituzionali. Attività così sfociate nell'indegna montatura di un clima che ha rappresentato le nostre Comunità come le capitali del crimine e ha alimentato tensioni tra i lavoratori e le lavoratrici del mondo pubblico e privato che per decenni hanno operato, con professionalità, fianco a fianco. Basta, lo ripetiamo ancora una volta. Per questo, come soci di Asp, daremo mandato al Consiglio d'Amministrazione ... di porre in essere tutte le azioni di tutela nelle sedi più opportune. Consapevoli, infine, che questa stagione di insulti sia in radicale contrasto con la storia del nostro territorio indipendentemente dal colore di chi lo amministra, siamo certi che anche tutti i gruppi politici e sindacali sapranno prendere pubblicamente posizione per dissociarsi da affermazioni e parallelismi con il mondo mafioso che non hanno precedenti>>.  Corsivo firmato da: Andrea Massari (Sindaco di Fidenza), Maria Giovanna Gambazza (Sindaca di Busseto), Domenico Altieri (Sindaco di Fontanellato), Massimiliano Grassi (Sindaco di Fontevivo), Fabio Fecci (Sindaco di Noceto), Sabrina Fedeli (Sindaca di Polesine Parmense), Marco Antonioli (Sindaco di Roccabianca), Filippo Fritelli (Sindaco di Salsomaggiore Terme), Antonio Dodi (Sindaco di San Secondo Parmense), Nicola Bernardi (Sindaco di Sissa-Trecasali), Salvatore Iaconi Farina (Sindaco di Soragna), Andrea Censi (Sindaco di Zibello)

Allegato 2

Azienda di Servizi alla persona Distretto di Fidenza e movimento cooperativo
In quale contesto si inserisce questo tema  Dall'ASP a Fidenza capitale. I tormenti di 10 sindaci ed una sindaca in crisi di ruolo.Già attorno agli anni 80 in Provincia di Parma si andava delinendo  un  sistema  di Welfare mix  PUBBLICO e COOPERATIVE SOCIALI :  Aurora, DomusParma (oggi AurorDomus) il Cerchio (oggi Pro.Ges) e altre cooperative minori .Un Welfare mix che ha retto fino ad oggi  con un sistema pubblico “ gestore“ e un sistema cooperativo “produttore di servizi “ e “ co- gestore “ lì ove il pubblico non riusciva ad operare. Cooperative di tipo B, piccole e specialistiche sui bisogni dei minori, dei giovani e degli adulti disabili o psichiatrici; un vero caleidoscopio di colori per la incredibile capacità di cura e di intervento che con le famiglie sono state in grado di mettere in campo . Cooperative di tipo A,  grandi cooperative  vocate a tutti i servizi , attente alle aperture degli spazi nella sanità e nel sociale; al fianco del pubblico per i grandi investimenti finanziari  e  co -gestori   di strutture e servizi che integrano l'offerta del sistema pubblico. Anni di consolidata  e “funzionante” collaborazione con tutte le autonomie locali per tessere il composito mosaico della rete dei servizi alla persona. Una gestione mista che ha retto benissimo fino alla recente innovazione legislativa sull'Accreditamento Istituzionale  che oltre ad agire sulla qualità dei servizi (COME IN SANITA') introduce il concetto di “ gestore unico “ mettendo in discussione il modello  di welfare che si era creato e aveva retto fino ad allora.
L’ ASP Distretto di Fidenza
Costituzione L’ASP “Distretto di Fidenza” nasce nel luglio 2008 qualificandosi come “ Azienda  pubblica nell’ambito dei servizi rivolti alla popolazione anziana, con particolare riferimento agli anziani non autosufficienti e agli adulti con patologie assimilabili a quelle geriatriche.......... “. L'azienda si presenta da subito come una realtà particolarmente complessa  sia per il numero di interlocutori istituzionali  : i tredici  ( oggi diventati 11 per il ritiro di Busseto e fusione dei comuni di Sissa / Trecasali ) Comuni Soci  sia per i patner interni ed esterni, sia per l’estrema diversificazione delle situazioni che si è trovata a gestire. Tale diversificazione era il frutto, da un lato, della autonomia gestionale delle ex IPAB che hanno costituito l’Azienda, dall’altro della differenza tra di loro e tra queste e le realtà comunali conferite, e dall’altro ancora, il frutto del difficile percorso di costruzione dell’unica realtà distrettuale. 
Come si presentava Asp nel 2009 L'azienda era partita nel Luglio del 2008 non con poche difficoltà organizzative  ed economiche . Per quanto riguarda la prima condizione, l'azienda ha ereditato strutture con parametri assistenziali e  rette diverse con situazioni strutturali fatiscenti che, hanno richiesto negli anni, importanti e onerosi interventi edilizi. Per quanto attiene l'aspetto economico, l'azienda ha ereditato le perdite delle ex IPAB .Una partenza quindi tutta in salita. Nel 2009 l'azienda  ha avuto bisogno di contributi da parte dei Comuni Soci per  circa 1100000 euro ( contributi  erogati   da sempre  anche all' Azienda Usl di Parma – che gestiva per conto dei comuni  i servizi per la popolazione 0-75 anni- a cui venivano corrisposti circa 3 ml di euro anno ). Nonostante questo l'Asp del Distretto di Fidenza grazie al percorso di razionalizzazione ed efficienza organizzativa e gestionale condotta nel quinquennio dalla costituzione dell'Azienda, ha ottenuto significativi risultati economici a fronte di standard assistenziali e qualitativi elevati così come indicato dal Bilancio Sociale 2013 adottato dall'azienda con deliberazione n°30/2013,  che gli hanno permesso di chiudere il 2013 con un avanzo di amministrazione significativo, cosi come riportato dalla delibera di Consiglio di Amministrazione N° 29 del 13 Giugno scorso , di € 269.285,00 . Nel corso del 2009 l’ASP ha cercato  di mettere in atto tutte le misure possibili di razionalizzazione delle risorse e di contenimento dei costi senza sacrificare il miglioramento e potenziamento dei servizi per i cittadini: 1- E’ stata necessariamente attuata  una rilettura delle diverse fasi del processo di assistenza per trovare gli strumenti per massimizzare l’efficacia e l’efficienza degli interventi ( SONO STATI RIVISTI ED UNIFICATI TUTTI I REGOLAMENTI ); 2- si sono attuati interventi di ristrutturazione necessari ai fini del rilascio delle autorizzazioni di legge( INTERVENTI RILEVANTI NELLA CASA PROTETTA DI ZIBELLO- SISSA ),dell’ampliamento della capacità ricettiva di alcune strutture, del miglioramento della fruibilità degli spazi e si è agito per cercare di migliorare la capacità programmatoria degli interventi di manutenzione ordinaria, superando la logica dell’emergenza e cercando di attuare, attraverso contratti di global service, tutte le possibili economie di gestione; 3-  si sono individuate modalità di acquisto e di gestione maggiormente efficaci ed efficienti per l’Ente (OGGI  GLI ACQUISTI VENGONO FATTI ATTRAVERSO LA CENTRALE DI COMMITTENZA NAZIONALE); 4- si sono uniformate le tariffe diverse per ogni strutture e con variabili anche all'interno delle stessa struttura:  49,50 per i posti convenzionati e 70 euro per i posti accreditati  e 25 euro per i CD ( NEL CASO SPECIFICO DI FIDENZA LE RETTE DEI POSTI ACCREDITATI  SONO PASSATE  NEL 2011 DA 50,41 A 49,50 PER 105 cittadini circa (  RICOVERATI  IN PARTE PRESSO LA NOSTRA CASA PROTETTA E IN ALTRE CASE PROTETTE). Per tutti gli altri la retta è 70 euro ; 5- si sono uniformati  i parametri assistenziali e gli standard qualitativi all’interno servizi anche per garantire una maggiore omogeneità qualitativa all’interno Di tutte le strutture; 6- si è provveduto a revisionare e razionalizzare i piani di lavoro ( OGGI ASP HA PARAMETRI ASSISTENZIALI SUPERIORI ALLA NORMATIVA E APPLICA GLI STESSI PARAMETRI SIA SU POSTO AUTORIZZATO CHE CONVENZIONATO);  6- si è investito nel potenziamento della qualità e della personalizzazione dei servizi offerti inserendo  attività di animazione  socializzazione e riabilitazione; 7- si sono uniformate le condizioni lavorative e organizzative per il  personale dipendente (ASP SI E' FATTA CARICO DELLE DOTAZIONI DI PERSONALE DELLE SINGOLE  IPAB-  PERSONALE CHE DIVERSAMENTE  DOVEVA  ESSERE RIASSORBITO DAI SINGOLI COMUNI ); 8- Si è investito nella formazione e qualificazione del personale necessaria oggi ai fini dell'accreditamento.A fine 2012  l'Azienda  è a tutti gli effetti nella condizione  di poter divenire un' “azienda multiservizi “  cosi come viene inquadrata dalla Regione Emilia Romagna sia dalla norma istitutiva, sia dalla recente Legge 12 del 26 luglio 2013.  A giugno del 2013 Fidenza con altri 6 Comuni  procede, a conferma del buon lavoro svolto dall'azienda ( buon lavoro svolto dall'Assemblea dei Soci dal Cda e dal Direttore Generale ), al passaggio della gestione delle funzioni sociali rivolte a minori adulti e disabili da Ausl da Asp  .Così faranno i restanti comuni dal 1 Gennaio 2014.
L'azienda che partiva nel 2009 da un valore di produzione  di produzione di  19 ml di euro, ha oggi un valore di produzione di circa 23.282. milioni di euro .Per il comune i Fidenza i costi dei servizi, ad invarianza dell'offerta, a partire dal 2009, primo esercizio completo di ASP, sono notevolmente diminuiti . ( vedi tabella a seguito estratto pag 147  Bilancio Consuntivo Comune di Fidenza 2013).
Dall'ASP a Fidenza capitale. I tormenti di 10 sindaci ed una sindaca in crisi di ruolo.
Non è stata  purtroppo raggiunta alcuna decisione da parte dei Comuni Soci dell’Azienda sull'accreditamento dei servizi.  Tale decisione è d’importanza centrale per l’Azienda, che deve sapere quali e quanti servizi potrà continuare a gestire per potere formulare una coerente programmazione futura in termini di obiettivi strategici e operativi, nonché in termini di valutazione di sostenibilità economica.
Accreditamento  Internalizzare o esternalizzare i servizi ? L'Asp a 5 anni dalla sua costituzione è a tutti gli effetti una azienda sana che potrebbe proseguire il suo cammino per diventare il “ gestore unico dei servizi alla persona “ se non fosse che la Regione nel 2009, a solo un anno dalla sua costituzione , emana la legge 514  sull'“accreditamento dei servizi : Case protette Centri diurni- assistenza domiciliare....“. Fino a qui niente di nuovo rispetto ad altre Regioni. Cosa c'è di meglio di una legge che stimoli i gestori a rispettare più alti livelli di qualità ?  Ma la Regione Emilia Romagna, all'interno di questa norma, peraltro simile  a quella di altre Regioni, inserisce un “requisito” a dir poco allarmante, se non ben utilizzato, “ la gestione unitaria dei servizi” da raggiungersi entro il 1 gennaio 2014, termine differito a  marzo 2015. Quindi  le ASP che fino ad allora gestivano tutte le strutture avvalendosi di personale proprio e di cooperativa, non lo potranno più fare se non dotandosi di personale proprioPer il Distretto di Fidenza, abituata da vent’anni ad un mix gestionale ben accettato e collaudato, si  pone quindi il problema di dover decidere : tutto pubblico o tutto privato , una parte pubblica e una parte privata e in quale percentuale,oppure mantenere questo sistema misto  pubblico- private?  Dal 2010 sono state vagliate tutte le strade .  La prima quella che sembrava più confacente ad una situazione complessa  come la nostra la costituzione di una società mista pubblico-privata (IPOTESI PREVISTA DALLA NORMATIVA PERALTRO SPERIMENTATA A PARMA  CON  PARMAINFANZIA) e che avrebbe alcuni importanti vantaggi :
  • Tutela del patrimonio umano pubblico privato. Situazione invariata rispetto alla situazione attuale
  • Mantenimento in capo ai Comuni  attraverso ASP del potere di indirizzo gestione e controllo;
  • Salvaguardia della buona sinergia tra pubblico e privato presente nel territorio distrettuale;
  • Mantenimento di un'elevata qualità dei servizi;
  • Mantenimento della maggiore continuità assistenziale possibile per l'anziano e i suoi famigliari attraverso le figure di riferimento delle diverse strutture.

 è stata osteggiata da una delle cooperative attualmente in regime misto con Asp. 
Persa questa opportunità ( POTREBBE ESSERE LA SOLUZIONE  ANCHE OGGI ) è giunto il tempo di scegliere: internalizzare tutti o gran parte  dei servizi, assumendo personale tramite concorso pubblico, dando così al personale di cooperativa una opportunità di partecipare al passaggio da privato a pubblico; oppure   esternalizzare parte o gran parte dei servizi ( COME DECISO NEL GIUGNO SCORSO DALLA ASSEMBLEA DEI SOCI ).  Questa  seconda ipotesi oltre a causare esuberi di personale (COME DA STUDIO DI FATTIBILITA')  e trasferire in comando i propri dipendenti pubblici alla cooperative, metterebbe pesantemente a rischio la stabilità economica raggiunta dall'azienda causando una perdita di circa 1 ml di euro con l'aggravante che  la Legge Regionale 26 Luglio 2013 n. 12  Art. 6 prevede che “......gli enti interessati provvedono all'estinzione delle ASP, con particolare riguardo alle situazioni nelle quali queste versino in condizioni di dissesto finanziario che non ne consentano la prosecuzione delle attività, o risultino prive di idonee dimensioni e di attribuzione di adeguate funzioni e compiti gestionali”.  La scelta dell'Assemblea dei Soci del Giugno scorso  creerà i presupposti perché ciò avvenga.
La corsa all’esternalizzazione dei Sindaci del Distretto
Politica per la cittadinanza o politici per il disavanzo di bilancio? Il primo CDA di ASP Fidenza  ha chiuso regolarmente il suo mandato il 30/06/2013. Dopo un periodo di proroga in attesa della nuova normativa regionale  sulle Asp (Legge Regionale 26 Luglio 2013 n. 12) e dei conseguenti decreti attuativi. L’Assemblea dei Soci per mesi non ha trovato l'accordo sui componenti del nuovo CDA,  tanto che la  Presidente dell'assemblea dei soci  il 27/11/2013 ha rinominato gli stessi  membri del precedente CDA.  Il nuovo Consiglio a sua volta ha riconfermato l'attuale Direttore Generale dell’Azienda ed ha predisposto e pubblicato il bando per la nomina del nuovo direttore generale, ritirato inspiegabilmente, poco dopo su ordine dei Comuni soci.  All'interno dell'assemblea l'orientamento alla esternalizzazione è sostenuto dalla maggioranza dei soci  ad esclusione di Fidenza -Soragna -Sissa/Trecasali-Noceto E' il Commissario Prefettizio del Comune di Sissa-Trecali, che  il 9/04/2014,  in una lettera indirizzata al Comitato di Distretto di Fidenza , al Presidente e al Direttore generale dell’ASP a proposito di internalizzazione e esternalizzazione dei servizi ASP si è così pesantemente pronunciato: “alla luce delle simulazioni proposte, peraltro, questa Amministrazione non può sottacere l’impressione che la scelta delle strutture di volta in volta da internalizzare ed esternalizzare sia avvenuta in funzione della salvaguardia della posizione delle cooperative accreditate e non invece con riguardo agli interessi dell’Azienda e dei lavoratori pubblici”. Questa dichiarazione assume un peso ancor più rilevante se si tiene conto che le proposte delle cooperative non sono migliorative rispetto all'attuale situazione. Eguale dissenso viene manifestato con nota scritta dal Comune di Fidenza che con propria delibera Numero 75 Del 17 Aprile 2014, palesa gli indirizzi per la propria casa Protetta e Il Comune di Noceto. 
I Sindaci sono determinati ad andare  avanti , nonostante  abbiano firmato una pre-intesa sindacale su una prevalente internalizzazione dei servizi , atto ritenuto formale e non sostanziale. Unico intoppo la resistenza dei comuni contrari, il  Consiglio di Amministrazione che, nonostante gli indirizzi, potrebbe non approvare la delibera e il Direttore Generale che potrebbe non ratificarne la validità tecnica. Ecco allora che i Soci chiedono  alla Regione di differire la decisione al dopo elezioni del maggio u.s. che, hanno interessato, i comuni di:  Fidenza  Sissa /Trecasali- Noceto- Roccabianca- Zibello .  Si sperava probabilmente  in una “colorazione” più omogenea dei Comuni del Distretto  che avrebbe favorito l'esternalizzare della maggioranza dei servizi  di casa protetta e centro diurno .( ASSISTENZA DOMICILIARE DAL 1 GENNAIO 2015 E' GIA STATA ACCREDITATA ALLE COOPERATIVE ). Si riprende il discorso nel giugno scorso.  Tolto di mezzo il fronte dei contrari: Fidenza passa al  PD ( partito sostenitore delle esternalizzazione – Sissa/Trecasali passa al Pd- Zibello passa al PD), si decide di esternalizzare la prevalenza dei servizi con un disavanzo per Asp , da un secondo studio di fattibilità del  Settembre 2014  che conferma sostanzialmente il primo ,  di 1ML. euro  circa.  
Il Sindaco di Fidenza, Presidente dell'Assemblea dei soci , nonché delegato per le politiche sociali e sanitarie della provincia, insieme agli altri soci commissiona un terzo studio di fattibilità  nella speranza che gli vengano  consegnati i “numeri” utili  a supportare le decisioni che insieme ai colleghi sindaci del PD vuole velocemente condurre a termine. Si tenta di ridurre il disavanzo, disponibili anche forse , a rivedere l'aumento delle rette  ( per il solo centro diurno di Noceto si passa da 21 a 25 euro ) e i parametri assistenziali ( ridurre i posti di centro diurno a Fidenza unificando i due centri  e riducendo  i parametri attualmente erogati agli anziani malati di Alzheimer  ) pur di raggiungere lo scopo. E non sarà sufficiente si parla di abbassare i parametri anche in altre strutture ed alzare le rette anche in altre strutture. L'ipotesi prospettata  inoltre risulta maggiormente penalizzante per alcune cooperative rispetto ad  altre: cooperativa Universis  e Aurora- Domus mentre Proges mantiene 3 strutture su 3.
Per quanto riguarda il Consiglio di Amministrazione è storia di questi giorni..... Un anno perso, un anno in cui non si è messa l'azienda in condizioni di poter assumere, un anno in cui i dipendenti delle cooperative avrebbero potuto preparare il loro concorso ed invece sono stati tenuti “ sotto le forche caudine “ intimoriti  con lo spauracchio della perdita del lavoro. Un anno in cui i dipendenti pubblici sono stati vessati  da una certa stampa che ha cercato di intorpidire la qualità del sistema pubblico.
Cosa si  prevede per la casa Protetta di Fidenza
La Casa Protetta di Fidenza  attualmente un unica struttura gestita da Asp, verrebbe suddivisa in due strutture (una da due nuclei e 1 da un nucleo) gestiti in parte da ASP ed in parte dalla coop con una spesa  di 250.000 euro  con due diverse autorizzazioni  perché la direttiva regionale prevede la presenza di due gestori nello stesso immobile, solo a condizione che i nuclei siano strutturalmente separati, tenendo in comune solo i servizi di cucina. Con 250.000 euro la struttura beneficerebbe per esempio di un animatore a tempo quasi pieno o di un operatore in più per dieci anni da destinare alle cose davvero serie:  la cura delle persone anziane che ivi sono accolte. Quanto ai benefici nessuno.  I cittadini che pagano 49,50 sono oggi  per una decisione del Distretto del maggio/giugno scorso  scorso 100  circa  ( 95-96  RICOVERATI  IN PARTE PRESSO LA NOSTRA CASA PROTETTA E  I RESTANTI IN ALTRE CASE PROTETTE), inoltre i cittadini che attualmente sono su posti da 70 euro in altre strutture del Distretto potranno subire dei rincari di tariffa (GIA' DICHIARATI DALLE STESSE COOPERATIVE).
Alcuni buoni motivi per  mantenere pubblici i Servizi alla persona   
I diritti fondamentali: istruzione, salute, assistenza, diritti sociali riconosciuti dalla Costituzione e  fondamento  del welfare di Comunità sono beni comuni da tutelare e per cui a favorire una gestione diretta e pubblica . La diminuzione delle risorse per il welfare, sia trasferite che proprie dei comuni; i sempre più stringenti vincoli finanziari a cui sono sottoposti gli enti locali,  debbono diventare un ulteriore motivo ( NON UN DETERRENTE) per cui gli Enti locali mantengano  a gestione diretta i servizi alla persona e alla famiglia a salvaguardia dei propri cittadini.  L'obiettivo deve essere quello di valorizzare istruzione, sanità e assistenza pubblica promuovendo azioni volte al superamento delle inefficienze del settore pubblico  . Non siamo di fronte  ad un dibattito pubblico/ privato, ma di fronte alla necessità di confermare o meno l’Azienda di Servizi  alla persona – azienda pubblica dei comuni - che la regione  ha inteso rafforzare , svincolandola dai limiti assunzionali e  dandole così la possibilità di posizionarsi a pieno titolo come importante “ gestore pubblico “.  Della attività di cura non ne parla mai nessuno. Del fatto che assumere direttamente il personale garantirebbe una stabilità economica maggiore ai lavoratori, nemmeno. In tempo di grande crisi come questa se le attività delle case protette, dei centri diurni,  fossero seguite “direttamente” anziché esternalizzate, si otterrebbe un duplice vantaggio a “filiera corta”. Nei fatti le famiglie del comune pagano il servizio all’azienda pubblica territoriale che li reimmette immediatamente nella famiglia tramite il pagamento degli stipendi dei propri lavoratori, servizi aggiuntivi, miglioramento delle strutture. Tradizionalmente le lavoratrici/lavoratori dei servizi alla persona sono figure residenti nel comune ove è insediato il servizio dove prestano la propria attività lavorativa o nelle immediate vicinanze. Se si considera che poi i lavoratori sono per la maggioranza delle lavoratrici, forse internalizzare, piuttosto che esternalizzare sarebbe un gesto di visione politica per lo sviluppo del benessere della comunità  a sostegno del reddito . Ci si trova di fronte ad un soggetto gestore di tipo pubblico, in grado di generare utili di gestione che potrebbero essere direttamente utilizzati a sostegno delle famiglie,  e dei servizi offerti, il sistema politico ha il dovere di perseverare su questa strada.  Insomma nella generale caducità del sistema, preservare un territorio lasciandolo integro di tutte le sue risorse economiche di tipo pubblico, forse produrrebbe nel medio periodo un risultato di tenuta migliore di un marcato processo di de- istituzionalizzazione dei servizi sociali. Se il sistema pubblico perde totalmente le energie, svuotato di ruolo e di risorse, la comunità sola, difficilmente riuscirà a reggere l’onda d’urto della devitalizzazione dei pochi beni comuni rimasti alla gestione dei territori.


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