Dall’Europa via libera a un miliardo di euro per l’agricoltura piemontese.

Creato il 04 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

A fine ottobre la Commissione Europea ha dato il via libera definitivo al nuovo Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte, che metterà a disposizione del settore oltre un miliardo di euro dal 2014 al 2020.

Una notizia che aspettavamo da moltissimo tempo e che il commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan, mi aveva personalmente anticipato, a Strasburgo, nelle scorse settimane. Nei prossimi sette anni saranno quasi 4mila gli agricoltori che otterranno un sostegno per la ristrutturazione o l’ammodernamento delle proprie aziende e oltre mille i giovani che riceveranno un aiuto per avviare una attività. Tra le novità del nuovo Piano c’è, inoltre, il via libera alle risorse per il ripristino delle strade, non solo vicinali ma anche comunali degradate.

Il 20% delle superfici agricole sarà, invece, oggetto di interventi di tutela ambientale (dalla biodiversità alla gestione delle risorse idriche e del suolo). 21mila ettari di terreno e 30mila unità di bestiame saranno interessate da azioni per ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca, mentre quasi metà della popolazione rurale sarà coinvolta in modo diretto nelle strategie di sviluppo del territorio. Della dotazione finanziaria del nuovo PSR, 471 milioni di euro arrivano dal bilancio UE e 622 milioni rappresentano la quota di cofinanziamento nazionale. Numeri che ne fanno lo strumento più significativo per il potenziamento della competitività del settore agricolo e la salvaguardia degli ecosistemi. Il Piano piemontese è l’ultimo in ordine di tempo dopo l’approvazione, a luglio, di quello della Regione Lombardia e, a inizio ottobre, del PSR ligure. Il documento, presentato all’Europa più di un anno fa, ha ricevuto da Bruxelles oltre seicento osservazioni, che come membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ho seguito in tutte le varie fasi di negoziazione.

Il passaggio dalla presidenza Barroso a quella Juncker ha ulteriormente allungato i tempi di approvazione, ma, ora che il via libera definitivo è finalmente arrivato, è importante che i bandi partano al più presto e venga insediato il Comitato di Sorveglianza sui fondi. Risorse preziose che siamo riusciti a sbloccare e che invece di finire in Romania o Bulgaria torneranno in Italia, permettendo a un agricoltore di cambiare il suo trattore, a un giovane di insediare una nuova azienda agricola e, all’intero comparto, di promuovere le nostre eccellenze agroalimentari nel mondo. Creando economia e nuovi posti di lavoro.

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