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Dall’Italia al resto del mondo, un grido per la Terra: “M’illumino di meno”!

Creato il 08 aprile 2011 da Socialmediares

“M’illumino di meno” è un’iniziativa nata nel 2005 nello studio della trasmissione radiofonica di RadioDue Caterpillar, dalle menti dei conduttori Massimo Cirri e Filippo Solibello.

Si tratta di una campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico, e la sua storia è interessante per capire come un piccolo progetto volto alla salvaguardia del nostro pianeta, nato (stranamente?) in Italia, abbia potuto crescere ed evolversi, fino a raggiungere un interesse e una scala mondiali.

Dall’Italia al resto del mondo, un grido per la Terra: “M’illumino di meno”!

Ma iniziamo dal principio.

Nel 2005, i conduttori radiofonici Cirri e Solibello lanciarono a livello nazionale, dai microfoni della loro trasmissione Caterpillar, una campagna per il risparmio energetico che invitava tutti gli ascoltatori, e ovviamente i cittadini, a ridurre al minimo il consumo energetico spegnendo tutti quei dispositivi elettronici non indispensabili; simbolicamente, venne scelta una data intorno al 16 febbraio, giornata in cui entrò in vigore il Protocollo di Kyoto: in tale data, tutti erano invitati a spegnere elettrodomestici in stand-by, lampadine e quant’altro, per almeno mezz’ora.

Già dal primo anno la risposta fu enorme: aderirono infatti all’iniziativa moltissimi cittadini, ma anche comuni e scuole; pian piano il progetto si estese, trovando l’adesione di sempre più persone, e coinvolse anche le istituzioni del nostro paese, dal Presidente della Repubblica a quelli di Camera e Senato, quasi tutte le Regioni e centinaia di Amministrazioni comunali.

Anche il mondo della musica aderì a suo modo, e dal 2006 alcuni cantanti e gruppi italiani idearono dei veri e propri “inni” dedicati alla manifestazione.

Dall’Italia al resto del mondo, un grido per la Terra: “M’illumino di meno”!
Dall’Italia al resto del mondo, un grido per la Terra: “M’illumino di meno”!

Ma il progetto non si fermò qui: l’interesse e il coinvolgimento, non solo popolare, da esso prodotti spinsero infatti il presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Pöttering a riconoscere l’iniziativa nel 2008, considerandola un evento simbolico con un effetto estremamente tangibile.

E fu così che proprio nel 2008 si “illuminarono di meno” l’Arena di Verona e Piazza San Marco a Venezia, ma anche la Tourre Eiffel, la statua di Nelson a Trafalgar Square, la ruota del Prater a Vienna, la città di Atene e il castello di Edimburgo, la Custom House di Dublino: tutti luoghi simbolci della vecchia Europa si unirono in questo urlo disperato per il risparmio energetico, dando all’iniziativa una risonanza mondiale.

Quest’anno, in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’iniziativa ha assunto nel nost

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ro paese un carattere molto particolare: il 18 febbraio tutti i cittadini sono stati infatti invitati a spegnere la luce, come gli anni precedenti, e solo per quest’anno ad “accendere il Tricolore”, a ideare cioè dei modi creativi e poco dispendiosi per accendere luci verdi, bianche e rosse nelle piazze spente di tutta Italia.

Non solo: durante la diretta radiofonica di “M’illumino di meno 2011”, 150 sindaci italiani si sono impegnati ad amministrare le loro città nel segno della sostenibilità ambientale, attraverso la sottoscrizione di una sorta di giuramento per ridurre i consumi e sostenere con ogni mezzo le energie sostenibili.

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Inoltre, quest’anno gli ideatori della campagna hanno pensato di redarre un decalogo di buone abitudini da osservare in occasione del 18 febbraio e, possibilmente, in tutti gli altri giorni dell’anno:

1)spegnere le luci quando non servono;

2)spegnere e non lasciare in stand-by gli apparecchi elettronici;

3)sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria;

4)mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola;

5)se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre;

6)ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria;

7)utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne;

8)non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni;

9)inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni;

10)utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.

Si tratta di accorgimenti che possono sembrare banali se considerati in una piccola dimensione, ma se si pensa che solo in Italia, e solo durante la giornata dedicata all’iniziativa, sono stati risparmiati 400 MW di energia (il dato è stato riportato da Terna, la società responsabile della trasmissione dell’energia elettrica in Italia, ed è relativo al solo 2008), si può tranquillamente immaginare come questi numeri possano crescere grazie alla diffusione di un’iniziativa del genere.

Una sfida difficile, certo, ma che tutti noi dovremmo accettare per salvaguardare il futuro del nostro pianeta.

Francesca Vargiu



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