Ore 14, autostazione di Bologna. Il mio autobus non tarda ad arrivare, sono in pochi a sapere che esiste un collegamento giornaliero, che unisce Firenze a Sofia con fermata intermedia a Lubiana. Il viaggio dura sei piacevolissime ore che mi regalano anche uno splendido panorama sul Golfo di Trieste.
Ancor prima dell’orario previsto sono alla stazione ferroviaria di Lubiana, capitale della Slovenia. Rapidissima la sistemazione presso l’ostello prenotato già dall’Italia e dove con circa 45 euro è possibile ottenere una deliziosa camera doppia con bagno privato, in un ambiente giovane e informale, e dove ad attendermi c’è una disponibilissima ragazza slovena pronta a suggerirmi giri o posti dove mangiare senza spendere una fortuna.
Senza perdere tempo parto per un giretto serale e sopratutto per mangiare un boccone. È venerdi sera e la città brulica di giovani ragazzi universitari e famiglie a spasso per il centro. Non avendo molta voglia di cercare un ristorante, e senza avere le idee chiare su cosa mangiare, entro in un supermercato situato su uno dei viali più frequentati della città, dove trovo una buona scelta di piatti pronti. Faccio una bella spesa e mi siedo su un muretto. Inizio a mangiare, ma mi accorgo di non essere la sola ad aver avuto la stessa idea. L’atmosfera è rilassata e molto famigliare.
La mattina seguente mi preparo per la prima bella giornata alla scoperta di Lubiana. La mia prima tappa non può che essere il castello che svetta imponente sulla città dalla cima della collina Grajska Planota. La passeggiata per arrivarci, per quanto un po’ ripida, mi regala un bel momento di relax all’ombra di alberi in fiore che circondano non solo il sentiero ma l’intera area del castello.
Non riesco a visitare l’interno della struttura ma accedo ad una mostra ad ingresso libero ospitata in una delle sale che probabilmente in passato aveva la funzione di deposito viveri. Faccio un po’ di fatica a decidere di ritornare in centro, qui l’aria pura ed il cielo terso mi rilassano talmente tanto da essere quasi tentata da un sonnellino ristoratore, ma la voglia di scoperta mi fa desistere e torno in breve tempo al centro cittadino. Questo è tagliato dal fiume Lubianica in due parti collegate tra loro da diversi ponti, di cui il più famoso è senza dubbio il Ponte dei Draghi, l’attrazione più fotografata della città.
Il sabato mattina si tiene un mercato all’aperto in cui è possibile comprare prodotti locali, come miele e formaggi, oppure degustare dell’ottima focaccia preparata al momento da simpatici personaggi in abiti tradizionali. Io poi proseguo con la visita di una deliziosa chiesa ortodossa a ridosso del Parco Tivoli, il polmone verde della città che ha resistito ai passati bombardamenti. Qui faccio la conoscenza del custode della chiesa stessa che, con grande orgoglio, mi mostra i dipinti racchiusi in quel piccolo gioiello, raccontandomi aneddoti religiosi di notevole interesse.
Il pomeriggio passa veloce, tutti si concentrano sul lungofiume disseminato di bar e pub gli argini gremiti di gente che si gode il bel sole e sorseggia birra. Decido allora di finire la serata anche io nella stessa maniera.
Il mio sabato volge al termine e decido di andare a letto presto perché l’indomani mi aspetta una levataccia: l’autobus del ritorno è previsto alle cinque di mattina. Questa volta il viaggio di ritorno sarà tutto ad occhi chiusi, sognando ancora un po’ il tepore e la splendida atmosfera che mi ha accompagnato in questa piccola avventura. Ciao Lubiana… a presto!