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Dall’Oriente all’Italia: la cancellazione del volto nuova frontiera della violenza sulle donne

Creato il 21 maggio 2013 da Ilnazionale @ilNazionale
fakhra jonas prima e dopo l'aggressione con l'acido da parte dell'ex marito

Fakhra Younas prima e dopo l’aggressione con l’acido da parte dell’ex marito

21 MAGGIO – Donne sfigurate con l’acido, ennesima forma di violenza nei loro confronti. In Italia é successo già tre volte in appena un mese. Un delitto orribile che nasce da una mentalità per la quale la donna è un oggetto di proprietà da trattare e maltrattare a piacimento. La pratica della “cancellazione del volto” è diffusa soprattutto in Pakistan, Afghanistan, Bangladesh e India e viene attuata su quelle donne che hanno rifiutato fidanzati o mariti, rendendosi colpevoli di atti di grave ribellione e disonore. Lo spiegava bene, in un libro divenuto presto best seller, l’ex ballerina Fakhra Younas, morta suicida lo scorso anno dopo essere stata sfigurata per aver chiesto il divorzio dal marito. Altre donne, invece, hanno subito la cancellazione del volto perché erano i loro stessi uomini a volerle lasciare, non prima di essersi assicurati che nessun altro potesse trovarle ancora belle e femminili.

violenza alle donne 3
L’aspetto più sinistro della faccenda è legato al moltiplicarsi di gesti simili compiuti anche sul territorio italiano, talvolta senza una ragione apparente. Lo scorso 16 aprile è toccato all’avvocatessa marchigiana Lucia Annibali, che ha perso la vista dopo essere stata colpita in volto con dell’acido. È stato accusato, in qualità di mandante, l’ex compagno della donna che avrebbe pagato tremila euro a due esecutori materiali per attuare il piano.

Nelle ultime settimane; altrettanta follia ha colpito anche una giovane mamma di Cuggiono, paese della provincia milanese, mentre si stava recando a fare delle analisi all’ospedale. In questo caso; un uomo le si sarebbe avvicinato in motorino, colpendola ancora una volta in volto. Dopo pochi giorni, infine, anche a Vicenza si è verificato un caso analogo: una donna è stata ustionata sugli avambracci con della soda caustica. Fortunatamente i medici l’hanno ora dimessa costatando la piena guaribilità delle lesioni.

Rally to mourn gang rape victim
Per dare sostegno materiale e psicologico alle donne che hanno subito questa barbara forma di violenza, anche l’Italia è in contatto con un’organizzazione specializzata nel sostegno alle vittime, la Depilex Smileagain Foundation. Si tratta di un’associazione il cui scopo statutario è quello di mettere a punto una rete di assistenza medica pensata proprio per chi ha subito la “cancellazione del volto”, oltre che una serie di programmi per far capire come si possa ancora essere produttive nel tessuto sociale, ritrovando la propria dignità. Lo staff medico é capitanato dalla dottoressa Gabriela Vasilescu che, dall’inizio di questa esperienza, ha seguito circa 36 pazienti a Lahore e alter 17 vittime di violenza a Karachi. Il suo lavoro non prevede solo l’applicazione delle conoscenze in ambito di chirurgia estetica e dermatologia, ma anche un forte supporto morale alle pazienti per tutta la durata degli interventi. In una recente intervista; Vasilescu ha spiegato le ragioni del suo profondo attaccamento al Pakistan, che pure è uno dei Paesi in cui più spesso si verificano casi di cancellazione del volto, e alle donne che ha in cura: “Il Pakistan ha una profonda cultura basata sui migliori principi della compassione islamica” ha affermato in quell’occasione. “È un Paese complesso e affascinante che ha molto da insegnare al resto del mondo, come del resto anche il mondo ha molto da insegnare qui. Sarei fortunata se potessi costruire ed accrescere lo scambio di conoscenze tra Pakistan e Europa, incontrando persone che credano nella possibilità di un mondo migliore”.

Senza nulla togliere alle parole del medico rumeno, resta però la paura per un gesto orribile che meriterebbe la pena più severa, soprattutto in Italia dove dal 2000 ad oggi si sono già contati oltre duemila atti di violenza contro le donne.

Silvia Dal Maso

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