È una storia che parte da un rapporto di coppia sbagliato e prosegue con l’inevitabile separazione, il lungo periodo da single e finisce con la conquista dell’amore. Le tre parti del romanzo sono ricchissime di situazioni grottesche, di descrizioni esilaranti, di personaggi variegati e tutti divertentissimi. Alcuni esempi? Giampiero, il rozzo, avaro e materiale fidanzato che Carla, la protagonista del romanzo, sopporta per troppo tempo per la paura di rimanere sola; Guido, lo pseudo-intellettuale a corto di soldi; Kristian, l’animatore di villaggi votato al rimorchio; Uouo e Uaua, gli amici sempliciotti della sua vita da fidanzata; Federica, l’amica con la passione di collezionare innamorati; Lainox, al secolo Pasqualino Culaccioni, metallaro all’acqua di rose; Marco, lo sfigato via Chat millantatore di bellezza e moltissimi altri.
Ma ci sono anche personaggi positivi come Pietro Vartanian, l’amore a lungo desiderato che alla fine arriva.
Lo stile è articolato ma scorrevole: il romanzo si divora in due giorni o poco più. Il racconto è in prima persona, la voce narrante è della stessa Carla che rivive, come in un lungo flash-back, le vicende personali degli ultimi anni.
La colite, che dà il titolo al romanzo, è il modo con cui Carla somatizza i disagi, le delusioni, l’insoddisfazione nella parte iniziale, l’ansia, la paura di non arrivare a raggiungere l’obiettivo, l’emozione incontrollabile nella terza fase. Paradossalmente è quasi inesistente nella fase di single e sul perché il lettore potrà darsi le sue risposte. Anche questo disturbo tuttavia è occasione di risate e momenti di grande comicità.