Eccomi tornare ad arricchire la mia collezione di fotografie scattate dalle finestre dei sindaci d'Italia.
Questa, però, è un'occasione eccezionale. La foto da una finestra più unica, che rara.
Capraia Isola è un comune di circa 400 abitanti, della provincia di Livorno, situato sull'isola omonima, che si trova a 64 km da Livorno, 53 km dal promontorio di Piombino, 37 km da Gorgona e 31 km dalla Corsica.
Ha anche il primato di essere il comune italiano, tra quelli che hanno sbocco al mare, meno popolato.
L'isola di Capraia fa parte dell'Arcipelago Toscano, di cui è la terza isola per grandezza, ed è situata nel Canale di Corsica, il braccio di mare al confine tra Mar Ligure e Mar Tirreno.
È un'isola di origine vulcanica, con un cono di eruzione ancora oggi ben visibile per metà nella tipica Cala Rossa.
C'è chi trova l'isola inospitale e ventosa e chi ne rimane stregato da volerci vivere.
L'incanto delle coste ripide e rocciose con grotte, anfratti e strapiombi.
Il fascino dell'interno, percorso da sentieri e mulattiere. I vecchi edifici della colonia penale.
Le case color pastello sul porticciolo e il Forte San Giorgio.
La traversata in traghetto da Livorno tra le difficoltà create dal libeccio o dal grecale come oggi.
Seppur separato in due nuclei, collegati dall'unica strada asfaltata, lunga meno di un chilometro, sull'isola c'è un solo centro abitato.
Attorno al porticciolo, lungo la banchina, si allunga una fila le case dai colori pastello, pochi negozi, alcuni ristoranti, qualche bar.
Si nota l'edificio della Salata, lo stabilimento dove un tempo i detenuti del carcere, chiuso nel 1986, salavano le acciughe, oggi trasformato in un punto d'informazione per i turisti.
In alto c'è il paese vero e proprio, Capraia Isola, raccolto attorno al Forte San Giorgio, il castello, protetto da mura possenti a strapiombo sul mare. Il castello, diroccato in prossimità della rupe che guarda il mare, ricorda il passato dell'isola, quando i suoi abitanti si guardavano ogni giorno non solo dalle insidie del mare, ma anche da quelle delle invasioni dei saraceni.