DALLA PARTE DEI GLICINI
La strada dove abito è una trasversale di una via di grande traffico. Sulla destra, inizia con una siepe lunga circa 100 metri, con alcuni alberi alti: una acacia spinosa che va a coprire anche parte di un lampione stradale e poco oltre un bell’abete molto alto. La siepe costeggia un giardino di un ristorante.
I proprietari hanno piantato, alcuni anni fa, glicini bellissimi. Ora sono cresciuti moltissimo e si sono arrampicati sugli alberi, per cui, in aprile, al tempo della loro fioritura, centinaia e centinania di grappoli azzurri di glicine ricoprono gli alberi e la siepe.
Tutti i giorni, o quasi, passo per la mia strada e camminando sul marciapiede, sto sempre “dalla parte dei glicini”. Così li posso accarezzare per sentire le loro morbidezza, li posso vedere da vicino per cogliere le sfumaure dei colori, e posso fermarmi per qualche istante ad annusare con golosità e cupidigia il loro delicato profumo.
Una enorme e bellissima cascata azzurra. Più o meno così:
Tra i tanti rampicanti da fiore, il glicine (Wisteria) è il più apprezzato. in effetti, sarebbe più corretto parlare di glicini, perché sono tre le principali e tantissime le varietà che da esse derivano così numerose da soddisfare ogni esigenza in fatto di periodo di fioritura e colore delle corolle.
QUALI SCEGLIERE
I glicini giapponesi (Wisteria floribunda) fioriscono una sola volta in primavera in modo strepitoso, con grappoli di fiori che superano il mezzo metro di lunghezza, perfetti per ornare pergole e alberelli.
I glicini cinesi (Wisteria sinensis) fanno una seconfa fioritura in estate, soprattutto se piove a giugno e a luglio e sono ideali per decorare una facciata.
I glicini americani (Wisteria frutescens) fioriscono a tarda primavera, dopo che sono cresciute le foglie, sono ideali per balconi.
QUALE ESPOSIZIONE
Crescono dalle zone costiere fino a 1.200 metri di altitudine: tutto dipende dal microclima locale ma l’esposizione soleggiata è indispensabile.
QUALE TERRICCIO
Piantare o rinvasare in terreno neutro o leggermente acido perché non tollera il suolo calcareo.
QUANTA ACQUA
In giardino, innaffiare solo nei primi due anni dalla piantagione. Dopo l’attecchimento, le radici sono in grado di cercare l’acqua da sole, anche a grande distanza dal tronco. Se si coltiva in vaso, innaffiare d’estate: se l’acqua del rubinetto fosse calcarea, trattarla con un prodotto decalcificante.
CURE PARTICOLARI
Al momento dell’impianto fornire di tutori robusti (per esempio, pali di legno, montanti di ferro, tiranti d’acciaio) perché il fusto e i tralci hanno bisogno di sostegni. Non è consigliato, invece, utilizzare fertilizzanti, specie quelli azotati, perché il glicine è una pianta leguminosa e riesce a produrre azoto da sola.
DA SAPERE
In estate, accorciare di un metro i tralci, se si tratta di balconata o di facciata o di pergola ricoperta di glicine, così le gemme prendono più luce. E rifioriranno più vigorosamente l’anno successivo.
Lo spettacolo delle pergole
In queste settimane, i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio (Sv), raro esempio di giardino inglese in Italia, offrono lo spettacolo delle fioriture di numerose varietà di glicini che ornano le pergole, uno degli elementi caratteristici del parco affacciato sul mare. Fino a ottobre, si possono effettuare visite guidate il sabato e la domenica.
Per informazioni : http://www.giardinidivilladellapergola. com