Rilevatori gps al servizio delle persone affette da demenza senile, al fine di ridurre i rischi di incidenti domestici e di fughe. È questo l’obiettivo di “Innova Alzheimer”, un progetto sperimentale presentato nella sala convegni del San Martin Hotel di Giovinazzo (Bari) alla presenza di Elena Gentile, assessore regionale al Welfare.
Per poter entrare in funzione, entrambi i kit (composti da pc, tablet o smartphone) dovranno essere collegati ad internet e, una volta effettuato il login, consentiranno la geolocalizzazione del malato, facilitando così i soccorsi e l’aggiornamento costante per i parenti dello stesso.
“Con Innova Alzheimer si intende dare un aiuto concreto ai familiari di pazienti affetti da demenze – ha dichiarato Mariapia Cozzari, presidente della cooperativa – con l’obiettivo di dare una migliore qualità di vita, rimanendo all’interno della loro casa, contando sui servizi dei centri diurni, e questo progetto si è dimostrato affine alle nostre inclinazioni di innovazione in campo medico”.
Dopo l’acquisto dei kit, inoltre, la cooperativa Anthropos si occuperà di formare cinque psicologi e psicoterapeuti affinché l’innovazione tecnologica possa essere applicata in maniera corretta nel centro “Gocce di memoria”.
Il tutto, avrà un costo complessivo pari a 34mila euro, interamente coperti dal Programma operativo regionale con fondi europei e consentirà a familiari e medici di gestire in maniera più efficiente e tempestiva i pericoli derivanti dalla più comune demenza degenerativa invalidante.
Ultimo e importante risvolto di queste applicazioni sarà la possibilità per i sanitari del centro bitontino di aggiornare in maniera continua ed automatica la cartella clinica di ciascun paziente. “Siamo soddisfatti di questa sperimentazione – ha concluso Floriana De Vanna, responsabile ricerca del centro diurno Gocce di Memoria – perché dimostra come il mondo dell’ingegneria si sta avvicinando al mondo sanitario, e questa unione consente risultati innovativi che agevolano le famiglie in momenti di malattia. L’obiettivo è far tornare i malati di Alzheimer nel loro ambiente, con una qualità di vita migliore mantenendo più a lungo una loro autonomia”.