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Dalla sinistra tollerante, pacifica e democratica, «l’eroina» che desidera uccidere Berlusconi

Creato il 14 febbraio 2011 da Iljester

Dalla sinistra tollerante, pacifica e democratica, «l’eroina» che desidera uccidere BerlusconiIo non ho mai desiderato uccidere qualcuno. Anche il mio peggior nemico (se mai ne avessi uno e soprattutto uno peggiore) merita di vivere, salvo non decida di attentare alla mia vita. La filosofia del porgi l’altra guancia in quest’ultimo caso si scontra con l’istinto di sopravvivenza, e uno schiaffo non è certo una pistolettata o un’accoltellata. Certamente non ho mai sognato di uccidere un politico che mi sta antipatico, né quelli che spesso con sfrontatezza e arroganza dileggiano chi non la pensa come loro e utilizzano i mezzucci più bassi per sconfessare i responsi elettorali. Credo che la democrazia si basi sul reciproco rispetto. In tal senso, il diritto di critica politica non dovrebbe mai scadere nell’odio viscerale per la persona. Al massimo potrebbe comportare una certa causticità nei confronti dell’azione politica avversaria. Ma nulla più di questo (almeno in un paese libero). Il resto è troppo pericoloso, perché possa considerarsi parte di un atteggiamento democratico e di una cultura della tolleranza. Porta infatti alla estremizzazione. La stessa che negli anni ‘70 generò il terrorismo rosso.
Rimango perciò decisamente contrariato e inquieto quando apprendo che alcuni esprimono pubblicamente il loro turpe desiderio di uccidere un capo di governo democraticamente eletto, e di ucciderlo solo perché lo detestano. Soprattutto rimango basito quando alla base del loro perverso desiderio assassino vi è l’errata convinzione che chi quel leader ha votato sia una persona decerebrata o priva del lume della ragione per non capire (almeno secondo loro) che il signore in questione ci sta tutti prendendo in giro.
Ebbene, vorrei chiedere a tale persona «illuminata»: siamo sicuri che il lume della ragione non l’abbia perso chi – facile a lasciarsi trasportare dai bassi istinti alimentati dalla propaganda – desidera sopprimere fisicamente l’avversario politico? Siamo sicuri che la decerebrazione sia una prerogativa esclusiva di chi invece crede in qualcosa di diverso dall’ideologia dell’omologazione che la sinistra ha imposto alla nostra cultura per decenni?
Credo non ci siano dubbi in proposito. Il delirio legato all’arroganza, la profonda ignoranza sul concepimento di una cultura priva di qualsiasi connotazione ideologica, l’incapacità di molte persone di andare oltre la logica faziosa di sinistra, porta al risultato dell’intolleranza politica in chi, in quella sinistra e in quei valori (che maestri, professori e altri ci hanno cacciato a forza con l’ideale dell’antifascismo ideologico) poi si ritiene moralmente e politicamente superiore, fino a considerare il resto dell’umanità una banda di trogloditi. Porta a ritenere la propria ragione come l’unica possibile e accettabile in una società libera. Porta a considerare coloro o colui che non si conformano come personaggi biechi, stolti, idioti, privi di cervello, fino a ritenerli pericolosi, e dunque da eliminare fisicamente. Porta, in altre parole, a seminare l’odio e il germe della guerra civile.
Qualcuno di voi che ora legge, forse si aspettava che io pubblicassi le parole vergognose dette da questa «eroina» delle persone «sveglie», di quelle che non si fanno «obnubilare dai poteri» di Silvio Berlusconi. Ebbene, non credo sia il caso di diffondere ulteriormente sul web il suo ridicolo e pericoloso pensiero. Non credo sia opportuno sporcare questo spazio web con parole che non appartengono a nessun pensiero politico democratico e informato alla tolleranza politica nei confronti di chi ha un’idea diversa del nostro paese; non dico migliore, ma diversa. Non credo che tali parole possano essere considerate espressione di civiltà o libertà. Neanche per sogno. Neanche per idea. Sono solo le patetiche parole di una persona che probabilmente avrebbe bisogno di provare la reale esperienza di vivere sotto una dittatura, ma di quelle vere, magari pure islamica, per comprendere che fortuna sia stata la sua nell’essere nata in Italia, e sotto il «regime» di Berlusconi…


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