La ricetta di cui sto per scrivere è semplice e banale, famosissima e conosciutissima ovunque, e non è dunque per rendere noto al mondo che ho scoperto l’acqua calda che la propongo
Come sapete, amo parlare e scrivere di alimentazione e nutrizione. Sono appassionata di diete e amo l’autocontrollo a tavola (attenzione: inteso non come un modo come un altro per dimagrire, ma come uno stile di vita il più sano possibile che, tramite regole e conoscenze approfondite, ci aiuti a star bene con noi stessi e con gli altri). Detesto vedere persone che non sanno minimamente ciò che mangiano e si abbuffano pensando che la cucina è un piacere e la vita un periodo troppo breve per rinunciarvi. Il corpo è un contenitore e noi siamo esattamente ciò che usiamo per riempirlo. Né più né meno. Vi piacerebbe pensare di essere un ammasso di burro, conservanti e coloranti? Vi piacerebbe pensare che in voi dimorano sostanze chimiche e per nulla salutari? Ecco, questo e tanti altri ragionamenti mi hanno portato man mano a esiliare definitivamente dalla mia tavola merendine, bevande zuccherate e schifezze varie, a ridurre fortemente i condimenti e a evitare il più possibile i fritti e i grassi. Ho quasi eliminato i dolci e ho scartato la possibilità di associare pane, pasta e frutta (o più di un secondo) in un unico pasto. Ho imparato ad associare correttamente i cibi, ho riempito il frigo di frutta e verdura a volontà, ho studiato varianti dietetiche di tutte le mie ricette preferite e ho cominciato a consumare cereali, prodotti integrali e ricchi di fibre, tea e spezie. Mio marito mi dice che sono un animale erbivoro (lui è praticamente un cannibale e sa che la mia missione è quella di convertirlo piano piano – ce la farò!). Probabilmente posso apparire troppo rigida e severa, peso poco e non per costituzione, mi dicono che sono fissata ed esagerata, ma in realtà mi piace la cucina fatta in un certo modo, detesto sgarrare due volte di seguito e mi sento felice se so che ho mangiato bene. Nessun sacrificio e nessuna rinuncia: quando sai quello che fai, e soprattutto il perché lo fai, nulla appare come una tortura.
Ma torniamo adesso alla nostra ricetta. Se come è successo a me, infatti, vi è avanzata un po’ di pasta dal pranzo (mio padre all’ultimo ha deciso di non mangiarla – io consiglio sempre di preparare le porzioni pesate per evitare i bis), non buttatela e non costringetevi a finirla la sera a cena.