Dalle gheise di Kyoto al Giappone più autentico

Creato il 29 settembre 2014 da Giorgiagarino

Nel maggio 2013 visitiamo uno dei paesi più belli del mondo: il Giappone. Vi ho già descritto Tokyo, in questo articolo voglio raccontarvi delle visite di alcuni paesini caratteristici, fino alla splendida città di Kyoto, l’essenza del vero Giappone. Maggio è un mese ideale perchè ci sono pochi turisti rispetto al mese di aprile, abbiamo potuto visitare i posti quasi in solitudine e abbiamo trovato sole ininterrotto per due settimane. Sono in compagnia di mio marito e della mia cara suocerina, con cui vado molto d’accordo e questo resterà uno dei ricordi più belli tutti insieme!

Da Tokyo andiamo a visitare Nikko, patrimonio mondiale dell’umanità, sede di autentici capolavori, partendo con un treno che ci stupisce della pulizia giapponese: ci sono addirittura i poggiapiedi da una parte da usare con le scarpe e dall’altra solo con le calze! Nikko si trova in posizione superlativa, avvolta dalla natura e da splendide cascate.

Nikko

Il torii nel silenzio del tempio

Ci accoglie il ponte Shinkyo, laccato di rosso, per accedere al Santuario shintoista di Toshogu, una profusione di lamine in oro, colori,dipinti di draghi e sculture, la più famosa quella delle tre scimmie della saggezza: non odo, non vedo, non parlo. Hanno lavorato più di 15 mila artigiani per dipingere, laccare, scolpire questo immenso complesso. La porta Yomeymon è immensa e decorata nei minimi particolari. Colpisce anche la pagoda a 5 piani all’entrata e l’immenso torii (il tradizionale portale di accesso a una zona sacra, attraversarlo purifica l’anima per poter pregare i kami, gli spiriti del tempio: i kami non sono solo gli dei, ma anche gli uomini dopo la loro morte e anche concetti più astratti come la salute, i soldi, il vento…).

Il ponte Shinkyo

Ci si lava con i mestoli, per purificarsi

Le tre scimmie

Accostamento di abiti moderni e tradizionali a Nikko

Ci si lava le mani all’entrata, in una fonte sacra con dei mestoli, come negli altri templi che visiteremo in Giappone. Assistiamo al rito dell’incenso particolarmente caro ai giapponesi, alle loro preghiere e alle placche di legno con scritti i desideri da richiedere ai kami,che vengono attaccati alle entrate dei templi.  Si entra a piedi nudi. Essere scintoisti è come essere giapponesi, è una tradizione radicata nel mondo nipponico, è la religione nazionale senza sacre scritture, predicazione o fondatori. Tramite preghiere, offerte e purificazione, si tengono lontani gli spiriti maligni. Lo scintoismo è allegria, gioia di vivere, spesso si tengono anche banchetti e feste.

Girando nel complesso di Nikko

Una preghiera

Particolari nei templi

Troviamo anche una scolaresca giapponese, i bambini camminano perfettamente allineati, già da piccoli sono di una precisione pazzesca! Imperdibili il santuario di Futarasan – jinja e il mausoleo di Taiyiuinbyo, in cima a una ripida salita dalla quale avrete un bellissimo panorama, circondati da una foresta di cedri e statue di guardiani.

Salendo al mausoleo, la lunga scalinata con uno stupendo panorama

Puliscono e sistemano le pietre dei giardini, una per una… la precisione di questo popolo è straordinaria

Il Tempio di Rinno – ji infine, è famoso per le tre statue di Buddha decorate in oro, tra le quali la più grande di tutto il Giappone, e il bellissimo giardino zen dove passeggiare e ci gustiamo i biscottini ripieni di fagioli azuki ancora caldi, preparati davanti a noi. Ne porteremo anche a casa, ripieni di altre golosità, come il tè verde o la cioccolata.

Fagottini e biscotti ripieni di cioccolata o dei tipici fagioli azuki

Giardino zen curato nei minimi particolari

Nikko è meravigliosa e abbiamo dedicato un giorno interno per girare tra i templi, è in assoluto la prima escursione da non perdere. La seconda per noi immancabile, è la visita di Kamakura, sempre organizzata partendo da Tokyo, ad un’oretta di treno. Noi ci dirigiamo direttamente all’ attrazione principale, il Grande Buddha di bronzo o Daibutzu, costruito per rivaleggiare con quello di Nara.

Il Daibutzu

Particolare del Grande Buddha di bronzo

Molto più grande di me!

Visto di lato

Il Daibutzu è rappresentato seduto in posizione di loto ed è una delle cose che mi ha colpito di più del Giappone: già in Thailandia amavo vedere le statue del Buddha, il buddismo è una religione che mi affascina molto per la loro pace e calma. Siamo entrati all’interno della statua, per vedere meglio la costruzione. Pranzo a base di sushi, in un tipico ristorante con i piattini a scelta che girano su di un rullo.

Classico ristorante di sushi, con i piattini che girano su un rullo

Tanti maneki neko, i gattini portafortuna! Il mio souvenir preferito! Ho riempito casa!

La mia passione: i maneki neko! Appena ne vedevo, scattava la foto insieme!

In seguito, passeggiamo per la piacevole cittadina, tra i famosi templi e le vie caratteristiche, facendo merenda e acquistando dolci nelle tipiche pasticcerie. Sembra di tornare indietro nel tempo, Kamakura è molto caratteristica, con i risciò che trasportano le persone, donne in kimono che passeggiano con l’ombrellino per riparare la pelle dal sole e cagnolini all’interno di carrozzine come i bambini!

Bau! Anche io viaggio comodo!

Dolci in pasticceria

Il caratteristico kimono, ancora molto utilizzato in tutto il Giappone

Tradizione a Kamakura

I rinomati ventagli giapponesi

Dopo i giorni passati a Tokyo e le visite di Nikko e Kamakura, ci spostiamo a Kyoto con il velocissimo (e pulitissimo: assistiamo in diretta alle pulizie del treno, sembra uno spettacolo di teatro!) shinkansen, i treni ad altissima velocità giapponesi, godendo lungo il tragitto della visita del maestoso monte Fujiyama. In meno di tre ore, siamo arrivati, attraverso panorami idilliaci e casette di campagna.

Vista del mon te Fuji dallo shinkansen

Alla stazione, prendiamo i bento, le scatole con diversi pezzi di sushi che qui sono un’abitudine durante gli spostamenti o le veloci pause pranzo, e anche qualche onigiri, i triangolini di riso e pesce avvolti nelle alghe, dei quali io sono innamorata! Li mangio durante il giorno e a colazione! Non si capisce cosa ci sia dentro, visto che come al solito è tutto scritto in giapponese, ogni colore rappresenta un gusto, ma non importa: mi piacciono tutti e mi mancano tanto in Italia!

Onigiri a sorpresa

Un’altra cosa che mi manca, è il buonissimo tè verde, sia freddo che caldo, fatto con il matcha, superiore a qualsiasi altro tè verde. Sono riuscita a trovarlo originale anche in Italia, in polvere, però in Giappone me lo sono gustato in ogni modo, anche negli alimenti come gli spaghetti o i dolci, soprattutto il gelato che piaceva molto a tutti e tre!

La mia colazione

Il mio bento in treno da Tokyo a Kyoto

Il mitico gelato al tè matcha

Kyoto non è una metropoli come Tokyo, ma è ugualmente immensa, per cui prepariamo da casa un itinerario per visitare le cose che ci interessano di più, insieme a una guida giapponese disponibilissima: con lei che conosce a memoria la città, riusciremo a organizzare bene le giornate. Ci fermiamo a Kyoto 5 giorni, visitandola e concedendoci un’ escursione di un giorno a Nara (più un’altra gita a Hiroshima e Miyajima, di cui vi parlerò nel prossimo articolo sul Giappone).

In giro per Kyoto, abiti tradizionali

I risciò

Ci concentriamo su quel che più ci interessa, il mio consiglio è scegliere: a meno che non siate appassionati di templi e vogliate vedere ogni giardino zen (in questo caso non vi basterebbe un mese fermi a Kyoto!), dopo che ne avrete visti uno, due, tre, quattro… può bastare. Quello che colpisce di Kyoto è l’atmosfera antica che si percepisce tra i suoi giardini zen in piena città, nel fruscìo dei kimono e dei risciò, nello scalpiccìo di passi delle gheise… Qui ci sono ancora i famosi quartieri di gheise, che non ci perdiamo assolutamente, dopo averli visti nei film e immaginato per anni di incontrarle dal vivo…

Con la nostra guida per le stradine caratteristiche di Kyoto

Bellissima Kyoto…

Gion è uno dei quartieri di gheise più tradizionali, con le antiche case da tè frequentate da gheise, maiko ( l’apprendista gheisa) e uomini d’ affari. Qui abbiamo passato una serata, in uno dei locali tipici, per assaggiare lo shabu shabu, fette di carne accompagnata da diversi piattini di verdure, riso e salse, da intingere in una pentola sul fuoco posta davanti a noi, da mangiare  cotte come si desidera.

Il ristorante dove mangiamo lo shabu-shabu a Gion

Shabu – shabu

La cucina kaiseki, la più raffinata e costosa in Giappone, formata da tanti assaggi, sempre presente nei locali di Gion

Non ci siamo persi lo spettacolo al teatro Gion corner, dove vengono proposte le arti giapponesi più importanti: assistiamo a una cerimonia del tè, alla composizione dell’ ikebana ( arte di disporre i fiori), alla commedia classica e al teatro delle marionette (bunraku), la musica di corte, l’arpa koto e la danza delle gheise. A parte durante lo spettacolo, avvistare una gheisa non è facile, camminano veloci, passano da una casa all’altra e non si fermano per farsi fotografare.

Ikebana a suono dell’arpa

Bunraku

Spettacolo di gheishe

L’ipnotica danza della gheisa

Una gheisa passa di corsa per Gion…

Un’altra serata la passiamo nell’altro famoso quartiere di gheise, Pontocho, dalle basse case di legno illuminate dalle lanterne rosse e con un’atmosfera sensuale che rievoca un antico passato.

Gli stretti vicoli di Pontocho, nei quali speri sempre di vedere una gheisa…

Piatto di sashimi, pesce crudo

Spettacolari a Kyoto sono il Padiglione d’oro ed il Padiglione d’ argento, in due zone differenti della città. Il tempio di Kiyomizu – dera è in posizione panoramica, costruito su palafitte di legno, domina la città dall’alto con panorama sulla valle. Qui ci fermiamo per una preghiera, dopo aver tolto le scarpe. L’ascesa al tempio è fiancheggiata di negozietti tipici, che vendono ventagli, bamboline, i gattini portafortuna (maneki neko) e kimono.

Il panorama da Kyomizu – dera

All’interno del tempio

In preghiera

Un monaco chiede un’offerta al tempio

Dopo aver visto il film ” Memorie di una gheisa”, mi sono innamorata del santuario Fushimi – Inari – jinja, con le statue di volpi, famoso per gli innumerevoli torii posti uno di seguito all’altro per un sentiero di circa 4 km, che conduce al santuario interno. Era il luogo di Kyoto che più desideravo visitare. Attraversare i torii rossi nel silenzio della natura resta per me uno dei momenti più indimenticabili.

Santuario Fushimi – Inari jinJa

La fila lunghissima di torii rossi… il mio posto preferito a Kyoto…

Bellissimo camminare qui sotto…

Proviamo anche noi a dire una preghiera

Il tempio con le volpi

Qui troviamo anche le bambole daruma, senza gambe nè braccia. Gli occhi sono dei cerchi bianchi, bisogna disegnare un solo occhio esprimendo un desiderio; se questo si avvera, si disegnerà il secondo occhio. Rappresenta l’ottimismo e la determinazione.

Bambole daruma

Nel pomeriggio, dopo aver mangiato un ottimo piatto di spaghetti udon in brodo, percorriamo la Passeggiata dei filosofi, un piccolo viale dove un filosofo era solito venire a meditare: mio marito ed io siamo entrambi laureati in filosofia e ci siamo divertiti  a fare diverse foto passeggiando. Ovviamente, foto molto sagge!

Spaghetti udon con carne

Una delle mie ottime cene a Kyoto

Il castello di Nijo, residenza degli shogun Tokugawa, mi ha colpito molto per il bellissimo giardino, per le numerose opere d’arte ma soprattutto per i “pavimenti dell’usignolo” che avevano funzione di difesa: camminando a piedi scalzi, produce un suono simile ad un usignolo che canta, e avvertiva della presenza di intrusi all’interno del castello.

Giardino del castello di Nijo

Spesso le ragazzine mi fermano per fare una foto insieme: è divertente e la guida mi spiega che la pelle bianchissima e i capelli biondi sono molto apprezzati.

Che carine!

Dalla città di Kyoto, organizziamo l’escursione alla cittadina di Nara , piccola e raggiungibile in un’oretta di treno. Basta una giornata per visitarla, perchè i templi sono tutti raccolti nella strada che porta al Tempio di Todaiji, patrimonio mondiale dell’umanità, la costruzione in legno più grande del mondo, contenente il gigantesco Buddha.

Il Tempio di Todaiji

Il gigantesco Buddha

Una caratteristica della cittadina, sono i cervi in piena libertà all’ interno del parco. Nei paesini quasi nessuno parla inglese e anche i cartelli sono in giapponese, per fortuna lo sapevamo e ci siamo informati già da casa su cosa fare o no con i cervi che, essendo sacri, vanno trattati con molto rispetto, si possono accarezzare e dar loro da mangiare, acquistando nelle bancarelle che troverete ovunque. Qui abbiamo trovato l’unica giornata leggermente nuvolosa, ma nel pomeriggio è tornato il sole!

I cervi sacri affamati all’assalto dei nostri biscottini!

I cervi sono liberi e passeggiano per Nara

La cucina tipica di Kyoto è detta obanzai e la proviamo una sera, è caratterizzata da cibi tradizionali e molte verdure di stagione; per il resto mangiamo dal sushi al tempura, fino ai tipici udon e una volta anche in un ristorante italiano.

Come già descritto nell’articolo di Tokyo, tanti ristoranti hanno i piatti riprodotti in vetrina per poter scegliere indicando quello che si desidera e in diversi posti ci si deve togliere le scarpe per sedersi a mangiare in modo tradizionale: sui cuscini intorno ad un tavolo basso. Nella maggioranza dei posti hanno i tavoli e le sedie come da noi, oppure la scelta tra i due diversi modi di sedersi per mangiare: un angolo dedicato a chi preferisce mangiare accovacciato sui cuscini e un altro classico con le sedie.

Ceniamo in questo ristorante di cucina tipica obanzai

Dopo aver scelto i piattini, entriamo a mangiare

Mi divertivo ad indicare il piatto che volevo mangiare e la cosa pazzesca è che i giapponesi lo riproducono completamente identico!

In molti posti, si tolgono le scarpe per mangiare seduti su cuscini

Questa è la seconda parte del mio viaggio in Giappone, paese stupendo, affascinante, in cui ho passato giorni bellissimi! A Kyoto abbiamo soggiornato all’hotel Granvia, con camere immense e vista sulla città: lo consiglio perchè in ottima posizione, sopra alla stazione e con 10 piani di centro commerciale, comodissimo per spostarsi al mattino e con tantissimi ristoranti e negozi a disposizione.

Scorcio di Nara

Kyoto di sera



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