“L’energia rinnovabile continua ad affermarsi come uno dei principali datori di lavoro a livello mondiale, generando forti vantaggi economici e sociali”, ha spiegato il direttore generale IRENA, Adnan Z. Amin. “L’aumento del passo registrato è in parte dovuto dal calo dei costi tecnologici dal momento che si creano così più posti di lavoro nel settore dell’installazione, gestione e manutenzione degli impianti. Ci aspettiamo che questa tendenza verso l’alto continui man mano che il business delle energie rinnovabili si rafforzerà”.
L’area maggiormente interessata dal fenomeno è certamente l’Asia, dove Cina, India, Indonesia, Giappone, e Bangladesh sono cinque tra i dieci Paesi al mondo con il dato occupazionale più alto nel settore delle FER. Per quanto riguarda invece Europa e Stati Uniti, oggi fanno registrare circa il 25% dei posti di lavoro mondiali “rinnovabili”, con un arretramento di ben 6 punti rispetto al 2012. Per quanto riguarda le singole fonti, al primo posto troviamo il fotovoltaico, con 2,5 milioni di occupati, seguito dall’industria dell’eolico che ha superato il milione di lavoratori per la prima volta.
“Se continuiamo a investire nelle energie rinnovabili e nei loro molteplici benefici economici, ambientali e sociali, l’occupazione continuerà a salire”, ha concluso Amin.
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