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Dalle stalle alle stelle - valsellustra e l' osteria degli inseguiti - ravioli verdi agli spinaci e pecorino con pinoli e burro di malga

Da Saporidivini
DALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGA
Certi giorni vorresti che non finissero mai, certi giorni fanno arrivare la sera troppo presto. Stai lì, seduto e la guardi avanzare, ondeggiando come una modella in sfilata, coperta di volant, di organze, di tessuti pregiati. La sera ti viene incontro perfetta in ogni sua piega, in tutta la sua perfezione, elegante e seducente. Ma anche questa giornata, del giorno non ha più nulla e ti porta verso le emozioni, quelle semplici, quelle sempre più difficili da provare, da trovare.
Passo a prendere Sabrina subito dopo il mezzogiorno. Andremo in Romagna. Il tempo di cercare in rete un ristorante che avesse i canoni che noi amiamo.
Ne trovo cinque o sei e poi lascio la scelta finale all'intuito di Sabrina, che la fa cadere sull'Osteria degli Inseguiti. La maggioranza delle critiche sono oltre il positivo, ma alcune ci lasciano titubanti, vere e proprie denigrazioni. Certo che, dopo la pessima esperienza vissuta l'ultimo dell'anno al ristorante Valsellustra, locale iperblasonato, dove anche il nostro caro amico “Il bevitor sincero” aveva detto che era il miglior locale dove avesse mai mangiato e ce lo consigliava, nulla ormai ci spaventa.
Ci è difficile parlar male di un locale, anche perché cerchiamo sempre di pensare a tutto il lavoro che c'è in una cucina e che tutto non possa piacere a tutti, ma al Valsellustra con un menù di questo tipo ci aspettavamo almeno il minimo sindacale.
Tortino di pane con caponatina di melanzane e pistacchi di Bronte. Spuma di gorgonzola e composta di fichi. Piatto freddo, ma dai sapori ben bilanciati. Quantità da nouvel cuisine.
Speck d’anatra su medaglione di polenta bianca e lamelle di tartufo bianco. Il tartufo? Chi l'ha visto! Per il resto decisamente anonimo. Quantità da nouvel cuisine.
Crema di porri con cappelletti alla barbabietola ripieni di formaggio di Fossa e cannella. Crema, purtroppo, fredda da frigorifero e 4 cappelletti 4, troppo saporiti, veramente troppo. Freddi anch'essi. Ahh...dimenticavo, la cannella la stanno ancora cercando!
Tagliatelle di nocciole del Piemonte con burro fuso e glassa di parmigiano e tartufo bianco. Del tartufo nemmeno il profumo, con una e se dico una, intendo proprio una letterale forchettata, non si poteva certo riuscire a trovare sapori diversi dalle nocciole.
Gnocchi di patate blu al guanciale di mora, radicchio di Milano e riduzione di spumante. Un vero schifo, solo la puzza che saliva dal piatto era una cosa disgustosa. Nella parte di locale dove eravamo seduti noi, c'erano altre 13 persone, con noi 15. Solo in 4 hanno mangiato questa schifezza con delle facce disgustate, ma a quanto pare sono abituati che quello che c'è nel piatto, dal momento che lo paghi, lo devi mangiare. Tutti gli altri non lo hanno, compresi noi, nemmeno toccato. Ma vi garantisco che la puzza di rancido, di grasso vecchio e bruciato era insopportabile.
Filetto di vitello in crosta, con spinaci e Castelmagno e fantasie di verdure alla maggiorana. La fantasia era quella di vedere le verdure. La crosta del filetto era fradicia per via del liquido rilasciato dagli spinaci e il filetto era di pessima qualità e cotto male. Del Castelmagno né il sapore né il profumo.
Patate duchessa ripiene di cotechino e lenticchie. Sarebbe meglio sorvolare anche qui. Di cotechino c'erano tre cubetti tre con lato inferiore ai 5 millimetri. Le lenticchie erano asciutte ed insipide.
Mousse di cioccolata Amadei con crema di carote e polvere di amaretto. Questa è stata la barzelletta della serata. Mousse di cioccolato bianco così compatta da risultare più simile ad una panna cotta. La mousse era di un cioccolato bianco più adatta ai diabetici, dato che di dolce non c'era praticamente nulla. Dell'amaretto c'era la polvere sul piatto per decorazione e la crema di carote si limitava ad una decorazione, poco più di una pennellata.
Vini abbinati
Ribolla gialla 09 az. Ronco dei Tassi. Un bicchiere.
Sangiovese riserva I Probi 07 az. Probi di Papiano. Buono e di qualità
Brindisi con Rotari brut 28. Da buttare. Sembrava di bere della birra poco gasata con un sapore di lievito esagerato, tant'è che dopo aver brindato all'anno nuovo con un sorso che per educazione non abbiamo sputato, tutti i commensali sono ritornati al rosso.
Costo tutto compreso € 70,00 a testa.
Detto questo, ci stupisce che un ristorante così quotato, con tante stelline Michelin, segnalato dal Gambero Rosso, vincitore di premi ogni anno, si possa essere abbassato a degli standard così miseri, vogliamo pensare, per quanto sia triste che sia colpa dell'ultimo dell'anno, quando forse si pensa di dovere dare da mangiare a cani e porci, senza badare alla qualità. Bisognerebbe tornare in questo locale in un giorno qualsiasi della settimana, ma confessiamo d'essere rimasti decisamente scioccati per pensare di rimetterci piede dentro.

Mentre ripassiamo quest'ultima esperienza siamo ormai arrivati a Forlimpopoli dove devo fare un brevissimo intervento, pochi minuti per un codice e per ribadire le istruzioni sull'uso dell'impianto.
Sabrina si perde all'interno del Bennet a caccia di occasioni, di cose belle per il nostro nido.
Si perde così tanto che dopo aver tentato per quasi mezz'ora di chiamarla sul cellulare mi decido ed entro anch'io per cercarla di persona.
Quando la trovo è in fila ad una delle casse con il suo bottino di acquisti.
Letteralmente la rubo, la porto via da quel luogo di perdizione. Voglio visitare il centro di Forlimpopoli.
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Il centro storico è avvolto dalla nebbia. La rocca si sta illuminando e la poca gente in giro per il paese cerca rifugio sotto al portico che corre per tutta la via principale della città. I negozi sono ancora chiusi ed i bar non ci invitano ad entrare, nemmeno per riscaldarci un po'. Gironzoliamo perdendoci tra le stradine del centro senza una meta precisa. Cerchiamo solo di far scorrere le lancette dell'orologio per poi raggiungere la meta che ci siamo prefissati.DALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGADALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGADALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGADALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGA
L'Osteria degli Inseguiti a Cesenatico.
“Luca hai poi prenotato?” mi chiede Sabrina appena risaliamo in macchina.
“No, ma lo faccio subito!” rispondo, mentre cerco il mio cellulare in una delle cinque tasche del mio giaccone. Certo, cinque tasche e lui è nella quinta. Ma è ovvio, se partivo da quella in cui l'ho trovato, il mio telefono si sarebbe fatto trovare comunque nell'ultima. Lui è fatto così, si diverte a nascondersi nell'ultima tasca in cui lo cerco.
“Mi sa che ancora non c'è nessuno.” Le rispondo dopo aver ascoltato almeno venti squilli. “Comunque non penso che questo venerdì ci sia il pienone. Partiamo e quando arriviamo prenotiamo sul posto, male che vada ci sono altri ristoranti.....” Sabrina non sembra convinta, oppure è solo infreddolita, tant'è che scompare dietro il bavero del suo cappotto.
Nebbia, nebbia e solo nebbia. Il panorama è solo quello illuminato dai fanali dell'auto. Un lungo tunnel grigio dove bianchi fantasmi bordati di rosso ti vengono incontro benevoli, per avvisarti, per darti messaggi che bisogna saper leggere.
Avvicinandosi alla costa, la cappa lentamente si solleva un po', così come si allenta la tensione delle mani che stringono il volante.
Il porto canale di Cesenatico è uno stretto specchio d'acqua illuminato da lampioni gialli che si riflettono distorti dal lento moto della marea che risale. Barche appisolate si lasciano cullare sonnacchiose, in pace dopo le grida ed il continuo vociare dei vacanzieri estivi.
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Come due scolaretti in gita passeggiamo per le stradine acciottolate sbirciando dentro negozi dove donne neutre ed uomini eunuchi sono vestiti con gli abiti dei saldi. Anche qua sono tutti chiusi. Strano per un venerdì, strano vedere locali allestiti di tutto punto, ma con le luci al minimo, dove solo i contorni sono evidenziati dalle forme dei manichini senza vita.
Abbracciati, stretti, per tener lontano il freddo umido che ti violenta nelle ossa risaliamo via Garibaldi, sul lato destro del Porto Canale.
“Ecco! Siamo arrivati! L'Osteria degli Inseguiti!”
Guardo Sabrina. La guardo mentre lei sta cercando sulla parete la targa che ricorda che Anita e Garibaldi, appunto, inseguiti, si rifugiarono tra le mura di questo palazzo. Lei si accultura mentre io inizio a farmi quattro risate coi cartelli ironici posti all'ingresso, dove sono sottolineati gli strafalcioni di alcuni avventori. Alcuni esempi, “ Il cocktail di gamberi non è un drink”, “Nella nostra enoteca non troverete il Brunello di Montecitorio, la Ribollita Gialla e il Fiato di Avellino”, “Se nel ristorante accanto non vi servono gli spaghetti allo scoglio, ve li facciamo noi e saranno i più buoni del mondo” e altri che ora ci sfuggono.
Dentro stanno preparando il locale per la serata ed allora entro per prenotare.
Ti sorridono e questo è stato il primo e positivo biglietto da visita.
“Grazie! Allora ci vediamo per le diciannove e trenta.....”
DALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGACerchiamo un bar aperto per berci un aperitivo, la scusa per stare al caldo e per non arrivare al momento della cena con troppa fame.
Senza fretta, ma sfidando gli Svizzeri in fatto di puntualità, ci presentiamo in perfetto orario pronti a verificare quanto letto nelle recensioni.
Molto gentili ci fanno accomodare. Sabrina ed io, quando ci chiedono di scegliere un tavolo, cerchiamo subito quello dove possiamo sederci vicini vicini, ma ci rendiamo ben presto conto che non è possibile. Tavolini e sedie sono posizionati per sfruttare al massimo il piccolo locale. Molto accogliente, con travi a vista sul soffitto e colori e addobbi alle pareti che ricordano il caldo del Marocco. Tavolini e sedie in legno come deve essere un locale che si fregia del titolo Osteria.
Subito i due menù e la carta dei vini. La lista dei vini è completa con marche note e di ottimo livello e con prezzi sotto alla media. Scegliamo con immenso piacere un bianco che adoriamo della cantina Donna Fugata, il Lighea.
Un antipasto, insalata di mare con polipi, seppie e gamberoni, su letto di insalatina e melagrana per Sabrina e gnocchetti agli scampi per me poi, a seguire, spiedini di calamari e gamberi per Sabrina e Frittura dell'Osteria per il sottoscritto.
Nelle recensioni c'era chi asseriva che le porzioni fossero abbondanti, chi invece che fossero scarse. Curiosi aspettiamo di vedere le quantità nei nostri piatti. Nel frattempo ci portano il cestino del pane dove non manca l'ottima piadina calda.
Ci servono l'antipasto ed il primo contemporaneamente e già la cosa segna un punto a loro favore, ma la cosa impressionante è la grandezza, la quantità e la bontà dell'antipasto di Sabrina. Decisamente abbondante. Stessa cosa per il mio piatto di Gnocchetti agli Scampi. Piatto grande e pieno con tre grossi scampi, messi lì non solo per bellezza, infatti sono belli carnosi.
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Profumi e sapori ben mescolati, tanto che cerchiamo subito di immaginarci gli ingredienti per poi chiedere al “direttore di sala” (un bellissimo ragazzo che sicuramente attira moltissime turiste e non solo) se poteva farci avere la ricetta dei magnifici gnocchetti. Una volta fuori ho chiesto poi a Sabrina se avesse notato la bellezza del direttore di sala. Mi risponde distrattamente con un “Un ragazzo normale”. Non ci posso credere, allora insisto e lei dice “Ma sì, non era male”.
“Solo un non era male?” faccio io, che pur essendo geloso non voglio darglielo a vedere in questo momento, ma avrei dovuto stare zitto perché Sabrina mi fa “Te l'ho detto, è un bel ragazzo, coi lineamenti mediterranei, ben disegnati, due belle labbra carnose, begli occhi scuri, bel fisico, bel modo di fare, bel sorriso....ma l'ho appena guardato, non ho notato altro!”.
E meno male che non ha notato altro, meno male che mi stampa un bacio sulle labbra e mi dice che non mi cambierebbe con nessun altro. E poi con un sorriso malizioso aggiunge “Non hai motivo di fare il geloso!”. Ma torniamo a noi.
Ci gustiamo fino in fondo questi due ottimi piatti disquisendo anche sugli altri primi e antipasti che non abbiamo assaggiato, per esempio gli spaghetti alla chitarra fatti in casa con cozze e peperoni, i loro famosi spaghetti allo scoglio, la zuppa di pesce.
“Sai Luca, avrei voluto prendere il fritto misto anch'io, ma mi sa che ho fatto bene a prendere gli spiedini, almeno quelli sono due, sono già sazia così” ma Sabrina non fa a tempo a finire la frase che arriva il suo piatto. Quattro enormi spiedini di calamari e gamberoni e Sabrina strabuzza gli occhi. Passano sì e no cinque secondi ed ecco che si palesa il cameriere con un grande piatto in cui una vera e propria montagna di frittura di pesce e verdurine (zucchine e carote) svettano. Guardo il cameriere e con tono preoccupato gli dico “Ma ...e questo chi lo mangia tutto?” Il ragazzo ci sorride e ci augura nuovamente il buon appetito.
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Sabrina è entusiasta di quanto siano teneri i suoi spiedini ed io di come è croccante e asciutta la mia frittura. Alla faccia di chi sostiene che le porzioni fossero scarse, certo che c'è gente che è sfondata nello stomaco. Per la prima volta in vita mia non finisco un piatto di frittura di cui sono golosissimo, ma è talmente abbondante che non ce la faccio proprio a finirlo.
Ecco fatto, il dolce non ce la facciamo proprio ad ordinarlo. Siamo già sazi all'inverosimile. Ci sarebbe giusto un po' di spazio per un piccolo flute di sorbetto al limone, tanto per chiudere in bellezza. “Il dolce?” dice il bel Capo sala “Se c'è, un sorbetto al limone!” gli risponde Sabrina. “No, al limone non c'è ma, se posso....faccio io...” Certo che ci fidiamo, fino ad ora non ha sbagliato nulla...
Arrivano due coppe colme di una crema delicata agli agrumi di Sicilia, fresca, dolce quanto basta ma anche qui la porzione è più che abbondante. Mentre ci gustiamo con grande lentezza questi sapori vediamo passare un enorme piatto di crostacei. Enorme il piatto ed altissima la montagna di crostacei, alta come il colle di San Luca, dice Sabrina.
Ma cosa sarà?, Per quante persone? Quando arrivano per ritirare le coppe del sorbetto lo chiediamo, e la risposta è “Una catalana di crostacei per due......” il tutto detto come se fosse la cosa più normale del mondo. Sabrina ed io ci guardiamo negli occhi e su ambedue appare un' espressione inebetita, stupita. “Per due?! Ma con quella quantità ci si mangia almeno in quattro e si fatica a finirlo.......” ci diciamo quasi all'unisono.
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Siamo oltre il sazio e l'oltre l'aver mangiato bene, ma per nulla appesantiti. Siamo felici. L'ambiente, i sorrisi di chi ci coccola al tavolo, e della felicità che traspare dai tavoli degli altri commensali che hanno riempito il locale ci riempiono di gioia. Si sta bene e non ci si vorrebbe alzare più. Cerchiamo di immaginarci il locale in piena stagione estiva, con i tavolini all'aperto con la vista del Porto Canale, con le sue barche, con il vociare dei turisti. Ma forse lo preferiamo così, raccolto ed accogliente in questo inizio d'inverno fatto di nebbia.
Stiamo per prendere la decisione di alzarci quando ci vediamo arrivare un piatto che non abbiamo ordinato. Un bicchiere di Passito superiore di Sicilia sempre della Cantina di Donna Fugata accompagnato da pezzetti di un dolce al cioccolato di straordinaria bontà, che abbinato a questo Passito rende il tutto un sublime connubio. Poi pezzetti di cioccolato e fragole.
Ora giunge il momento del conto: 65 euro in due.
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Certi giorni vorresti che non finissero mai, certi giorni fanno arrivare la sera troppo presto. Stai lì, seduto e la guardi avanzare, ondeggiando come una modella in sfilata, coperta di volant, di organze, di tessuti pregiati. Sabrina mi viene incontro perfetta in ogni sua piega, in tutta la sua perfezione, elegante e seducente. Anche questa giornata, che del giorno non ha più nulla ci ha portato emozioni, quelle semplici, quelle sempre più difficili da provare, da trovare. Un bacio di Sabrina, la nebbia con i suoi fantasmi bordati di rosso e Sabrina accanto.
Osteria degli Inseguiti. Via Garibaldi, 56. Cesenatico ritorneremo......

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RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGADALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGA
Ingredienti per l'impasto:


300 gr di farina di grano tenero
100 gr di farina di semola
2 uova+1 tuorlo
una manciatina di spinaci precedentemente bolliti e strizzati
1 pizzico di sale
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Ingredienti per il ripieno:
200 gr di ricotta mista
150 gr di pecorino toscano stagionato
scorza di limone grattugiata
1 pizzico di sale
una manciata di spinaci bolliti ben strizzati
Ingredienti per il condimento:
40 gr di pinoli tostati
burro di malga quanto basta
pecorino toscano grattugiato
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Tutti ormai sanno che abbiamo una passione particolare per la pasta ripiena e che di tanto in tanto la prepariamo. Questa volta abbiamo realizzato dei semplici ravioli verdi, con gli spinaci nell'impasto, oltre che nel ripieno e in quest'ultimo abbiamo voluto abbinare all'immancabile ricotta, dell'ottimo pecorino toscano che avevamo in casa, che alla fine abbiamo anche grattugiato sul piatto finito. Per il condimento abbiamo pensato a qualcosa di molto semplice, che non andasse a coprire il sapore dei ravioli, quindi pinoli tostati e burro di malga, un dono arrivato dalle cime delle Dolomiti.
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Per prima cosa abbiamo lessato gli spinaci e una volta raffreddati li abbiamo strizzati per bene, cercando di togliere tutta l'acqua in eccesso. Una parte l'abbiamo usata per l'impasto, a dire il vero non l'abbiamo pesata, ma era una piccola quantità che stava nel mio pugno (di Sabrina).
Abbiamo amalgamato la farina, le uova, il pizzico di sale e gli spinaci, fino a formare un impasto compatto, nel nostro caso abbiamo aggiunto una modesta quantità di farina successivamente. Abbiamo formato una palla e l'abbiamo avvolta nella pellicola trasparente e lasciata riposare in frigorifero per mezzora.
Nel frattempo abbiamo preparato il ripieno mescolando in una ciotola, la ricotta, il pecorino grattugiato, un po' di scorza di limone, non troppa, gli spinaci e alla fine abbiamo regolato di sale.
Siamo andati a stendere la pasta, formando delle strisce sottili sulle quali abbiamo deposto in mucchietti il ripieno. Abbiamo ripiegato la metà della striscia di pasta libera sulla parte con il ripieno e con uno stampo quadrato per ravioli siamo andati a dare loro forma. Fino a terminare impasto e ripieno.
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Abbiamo cotto i ravioli in acqua bollente salata e una volta scolati li abbiamo fatti saltare in una padella d'alluminio con il burro di malga fuso e i pinoli precedentemente fatti tostare. Una volta impiattato, abbiamo cosparso di pecorino toscano grattugiato. Buonissimi!
SPINACH AND RICOTTA GREEN RAVIOLI WITH BUTTER AND PINENUTS
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Ingredients for the pasta:
400 g flour
2 eggs and a yolk
a handful of boiled and processed spinach
1 pinch of salt
Ingredients for the filling:
200 g ricotta cheese
150 g grated Pecorino cheese
a little bit of grated lemon rind
salt
2 c. chopped cooked spinach
Ingredients for the sauce:
good quality butter
40 g toasted pinenuts
grated Pecorino cheese
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First of all mix the eggs with the boiled dry and processed spinach and gradually add the flour. Complete with a pinch of salt. Knead until it is an elastic bun and if it is sticky, just add a little bit of flour. When a soft dough has formed turn out onto a floured board, knead for a few minutes and form a ball, then wrap it in plastic. Let rest in the fridge for 30 minutes.DALLE STALLE ALLE STELLE - VALSELLUSTRA E L' OSTERIA DEGLI INSEGUITI - RAVIOLI VERDI AGLI SPINACI E PECORINO CON PINOLI E BURRO DI MALGA
Prepare the filling. In a large bowl blend all the ingredients, that is ricotta cheese, grated Pecorino cheese, spinach, grated lemon rind and season with salt.
Divide dough into four pieces. Roll out each piece with a pasta machine until thin, number 6 setting on the machine. Divide the filling into equal-sized portions and place these portions two inches apart on one sheet of pasta. Cover with the other sheet of pasta and cut ravioli apart.
Bring a large pot of lightly salted water to a boil, add ravioli and cook for 3-4 minutes, until al dente. Drain well with a colander.
Meanwhile in a frying pan melt butter over medium heat, add the toasted pinenuts ( in another skillet over medium heat add the pinenuts and sauté until just beginning to brown. Do not burn.) and pour the drained ravioli.
Sauté for a while and serve hot, sprinkling with grated Pecorino cheese on top.
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E finalmente possiamo mostrare i libri che abbiamo ricevuto da Rorì, grazie al contest organizzato da Anna The Nice. Siamo rimasti entusiasti di questi due volumi, il primo scritto da Ian Marchant è stato amore a prima vista. Si intitola "Isole, Incontri, Pub, soprattutto Pub" e narra di questo viaggio stravagante compiuto dall'autore, insieme ad un amico fotografo, partendo da delle isole al largo della Cornovaglia per arrivare fino alle Shetland, ovvero in prossimità della Scozia. Attraversando le strade tortuose della Gran Bretagna si passa da un pub all'altro, alla ricerca del locale perfetto e ovviamente, insieme alla birra che scorre a fiumi vi è tutta la commedia umana a farle da contorno, storie, disgrazie, fortune, sentimentalismo, nostalgia. E' un romanzo davvero molto affascinante.
Il secondo volume invece è un modo dolcissimo per accarezzare i peccati di gola, tutto dedicato ai cup cakes, di sicuro diventerà protagonista di molti nostri esperimenti e già abbiamo messo la linguettina a parecchie pagine, laddove l'acquolina si è fatta sentire più forte.
Grazie Rossella, a proposito, anche il té era speciale!
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