
La prigione in cui venne relegata in effetti metteva al riparo Danae da qualunque assalto maschile ma ciò che Acrisio non aveva previsto era lo zampino di Zeus. Il dio infatti, scoperta la prigione di Danae, non esitò a dare corpo alle paure del sovrano e, sotto forma di pioggia d'oro, riuscì ad introdursi all'interno della torre e ad ingravidare Danae.Subito dopo il parto, Acrisio beffato e ancora memore della ferale predizione, decise a quel punto di disfarsi per sempre di madre e figlio rinchiudendoli in una cassa a abbandonandoli in mare al loro destino. Ancora una volta però i piani del sovrano fallirono miseramente. Danae e il figlioletto Perseo approdarono sani e salvi sull'isola di Serifo. Anni dopo poi ebbe modo di realizzarsi la predizione: Perseo lanciò un disco che, involontariamente colpì Acrisio, uccidendolo.Al di là della vicenda in sè, ciò che più ha ispirato artisti e letterati fu in special modo il tema del figlioletto nella cassa di legno e la pioggia d'oro ad opera di Zeus che, se inizialmente ha legato Danae all'immagine della castità prefigurando il concepimento immacolato di Maria, a partire dal XVI secolo ha dato il via a tutta una serie di raffigurazioni erotiche della giovane donna che accoglie nel suo grembo quella fertile pioggia dorata. (Foto di Jean-Pierre Dalbéra - Flickr)