Il mese prossimo i
Tzvetkoff, 29 enne di nazionalità australiana, aveva il compito di elaborare i pagamenti online per le poker rooms oscurate lo scorso 15 aprile e fu arrestato in violazione della 2006 Unlawful Internet Gambling Enforcement Act (UIGEA).
Nel giro di pochi giorni cominciò a collaborare con i procuratori degli Stati Uniti per evitare il massimo della pena che in questi casi prevede 75 anni dietro le sbarre.
E’ accusato di frode bancaria e di aver processato illegalmente più di un miliardo di dollari. A quasi un anno dall’anniversario del Black Friday, Tzvetkoff verrà presentato come testimone chiave nel processo del prossimo 9 aprile contro Chad Elie e John Campos, due degli 11 uomini arrestati che non hanno scelto il patteggiamento.
Fonti vicine all’attività giudiziaria hanno fatto sapere che Tzvetkoff ha fornito ai pubblici ministeri oltre 90.000 files con informazioni utili all’accusa.
Ironicamente sembra che proprio gli amministratori di PokerStars e Full Tilt Poker abbiamo fatto la soffiata e informato il DoJ che Tzvetkoff si trovava nella città di Las Vegas, ricercato per aver rubato 100.000 dollari durante i trasferimenti di denaro per entrambe le poker rooms.
Certo non sapevano che l’uomo sarebbe diventato collaboratore di giustizia nel giro di una notte e le sue parole avrebbero affondato il poker online negli Stati Uniti.
Ancora più ironico pensare che FTP abbia informato il DoJ per far arrestare il ladro di 100.000 mentre intenti a far scomparire più di 300 milioni di dollari.