Dannata memoria

Creato il 28 agosto 2011 da Antonio
La memoria si annida nei posti più nascosti. Fatti che a volte sembrano dimenticati riaffiorano in maniera inattesa, come fiume che si infossa tra le rocce e corre sotterraneo per riemergere in superficie chissà dove prima di buttarsi nel mare. A poco può servire sopprimerne il corso, il fiume prima o poi trova la sua strada.
A Feltre per esempio si possono trovare segni emblematici di questa persistenza della memoria.
Ho visitato questa bellissima cittadina pochi giorni fa, ha una delle piazze più belle che io abbia mai visto, un vero e proprio tripudio architettonico, su un impianto rinascimentale si incontrano armoniosamente un castello e un palazzo medioevale, un palazzo neogotico e uno palladiano.
Feltre è stata a lungo provincia della Serenissima. Venezia assicurò un periodo di pace e prosperità fino al 1509 quando le truppe di Massimiliano I invasero la città e per cancellare la memoria di Venezia fecero scalpellare il leone di San Marco dallo stipite delle porte della città. Successivamente i veneziani riconquistarono Feltre e vollero lasciare i simboli deturpati dalla damnatio memoriae degli Asburgo proprio perché quella cancellazione della memoria rimanesse come monito a ricordo dell'infamia subita dalla città.
Nel 1797 Venezia era ormai caduta e le truppe napoleoniche invasero la città, i francesi scalpellarono ogni lapide veneta dai palazzi ed oggi quelle lapidi scalpellate sono ancora visibili sulle facciate dei palazzi, a futura memoria. Curioso rovesciamento della damnatio memoriae!
A Feltre ho inoltre scoperto un personaggio davvero straordinario la cui storia sembra essere stata travolta dalla memoria, Panfilo Castaldi, un tipografo nato nel 1398 che, secondo alcuni storici locali, sarebbe il vero inventore dei caratteri mobili. E' nota la provenienza di questa invenzione dalla Cina ma la storia occidentale riconosce la scoperta a Gutemberg. Ebbene sembra che il Gutemberg abbia appreso la scoperta da un ospite del Castaldi. Purtroppo questa storia non è oggetto di studio oltre i confini di Feltre ma qui la sua memoria è viva e il primato del Castaldi sul Gutemberg sembra poggiare su solidi documenti.Un'altra cosa importante è successa a Feltre che si ricorda proprio perché nessuna targa o insegna ne porta memoria, qui si incontrarono Hitler e Mussolini. A Feltre, città partigiana, quell'infame incontro non ha bisogno di targhe per essere ricordato.
E' strana la memoria, obbedisce a leggi davvero singolari. Fatti che sembrano dimenticati riaffiorano del tutto inattesi, fatti che sembrano dominare il presente saranno presto dimenticati. A volte si fa di tutto per cancellare un fatto, una data ma non c'è niente da fare, quella memoria proprio non va via mentre a volte giureresti che una cosa non può essere dimenticata e invece svanisce in un soffio.Mettete, per puro spirito speculativo, che a qualcuno venga in mente di sopprimere per legge le date fondative della storia di un paese; come per le insegne scalpellate di Feltre, questa damnatio memoriae potrebbe rivelarsi uno stimolo alla memoria storica, contrariamente ai propositi di chi ha avanzato la proposta di soppressione della ricorrenza. In Italia queste date sono il 25 aprile, il 2 giugno e il 1 maggio. E' fuor di dubbio che la proposta di soppressione di quelle ricorrenze può venire solo da gente priva di senso della storia, vandali conquistatori che vogliono cancellare la memoria del paese, magari con l'alibi della produttività economica. Potrebbe tuttavia succedere qualcosa di imprevisto, potrebbe anche succedere che proprio l'aver deciso di sopprimere quelle ricorrenze susciti un moto di orgoglio nella memoria degli italiani e proprio in quelle date si rifiutino di lavorare e scendano in piazza, in barba alla produttività e alla damnatio memoriae.
Già! La soppressione di quelle date potrebbe rovesciare completamente gli innumerevoli vili tentativi di mettere una sordina a quelle ricorrenze da parte degli attuali conquistatori che presto saranno dimenticati.

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