Che valore assoluto hanno le vostre prestazioni?: “Grande perché a Miami c’erano tutti, ovvero il mondo degli americani, dei cubani, dei sudamericani. Quasi sempre non capita nei Mondiali IDO (Federazione Europea) che si svolgono in Europa. Altissimo il livello dei partecipanti, con finali molto equilibrate ed avvincenti”. Come ha reagito il mondo del ballo italiano ai vostri exploit?: “Nel complesso benissimo – prosegue Sanfilippo – al di là di alcune invidie, aspetto che è presente in tutto lo scibile umano. Moltissimi i complimenti, prima su facebook, poi di persona. Siamo piaciuti e questo e ciò che conta ancora più dei prestigiosi piazzamenti ottenuti”. Ora gli obiettivi si alzano. Quali i prossimi?: “Ovvio che la ricerca del primo posto rappresenta a questo punto uno stimolo in più per continuare a “soffrire” ed allenarsi. Non sarà facile ma ci proveremo”.
E’ questo il traguardo più importante raggiunto fino ad ora in carriera?: “Assolutamente, perché il Mondiale IDO vinto recentemente non vedeva al via, come già detto, i migliori interpreti del Nuovo Continente”. Quanto impegno c’è dietro al risultato?: “Moltissimo. Due tre ore di allenamento al giorno, tutti i giorni. Purtroppo, poi, non possiamo vivere di sole gare e pertanto l’insegnamento rappresenta la nostra principale fonte di sostentamento. Il resto della giornata lo trascorriamo in sala con i nostri appassionati allievi. Sono loro i nostri primi tifosi. Le belle prestazioni messe in campo a Miami ci permetteranno di girare un po’ il mondo nei Congressi di settore. Siamo stati invitati a quello di Los Angeles e, in gennaio, a quello di Singapore. Un modo per farci ulteriormente conoscere, incrementare l’apprezzamento nei nostri confronti. Un settore, quello dei Congressi, che vivrà nel prossimo futuro un cambio generazionale di soggetti e vogliamo essere della partita”.
Intanto è tempo di pensare ai festeggiamenti ed ai prossimi impegni agonistici: “Sabato prossimo si festeggerà a Santena, all’Amanecer. In marzo saremo al via del Mondiale IDO in Francia, nel prossimo luglio in quello di Puerto Rico, appuntamento di valore similare a quello di Miami”. Esperienza dunque da incorniciare quella di Miami?: “Sotto tutti i punti di vista, anche quello dell’accrescimento personale come maestri. Abbiamo scoperto passaggi nuovi, soluzioni insolite, e questo fa bagaglio da mettere a disposizione degli allievi”. Per scoprire le arti di Serena e Simone il consiglio è di andarli a conoscere personalmente al Centro Danza Rosa dei Venti di Pianezza, realtà giunta al suo 30° anno di vita. E per chi, come Simone, da piccolo voleva fare il pilota, trattasi proprio di grande danza nella vita. Vincente.
Roberto Bertellino
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