By Elnora
Lo confesso, ho comprato il libro perchè intrigata dalla figura del professore di italiano.
Di angeli e demoni si è scritto quasi di tutto, come sui vampiri del resto, per cui pensavo di trovare in questa variante del professore di italiano un po' dark, quel guizzo che avrebbe dato alla storia una marcia in più. Purtroppo non è stato così.
Non voglio cominciare tediandovi sulle considerazioni in merito alla narrazione in prima persona. A mio avviso è una tecnica molto limitante e in questa storia, dove c'era molta carne al fuoco, se ne è sentito tutto il peso, pur con qualche cambio di punto di vista lampo.
La carezza dell'angelo racconta di reincarnazione, di angeli caduti e dell'eterna lotta del bene contro il male che si consuma in una città dalle potenzialità enormi: Venezia, che pur con le sue atmosfere venate di mistero non è riuscita a risollevare ai miei occhi le sorti di questa storia. Perchè leggendo questo libro ho avuto l'impressione di avere sotto mano il diario di un adolescente svogliato, ma che conosce bene la punteggiatura.
Personalmente ho trovato solo pallidi personaggi bidimensionali e tantissimo potenziale sprecato,sopratutto nel protagonista maschile. Ho sempre ritenuto che spesso i villains, letterariamente parlando, abbiano molto più da offrire dei buoni, ma caratterizzarli a dovere tanto da renderli quasi preferibili all'eroe onesto, è un'arte decisamente sopraffina.
Damien è una figura che poteva dire molto con il suo trascorso di angelo che cede poi alla forze oscure demoniache. Bello, dannato e assetato di vendetta nei confronti della protagonista, da solo poteva valere la lettura del libro. Invece a mio avviso viene tutto un po' liquidato superficialmente attraverso gli occhi di una diciannovenne che non fa una piega quando il suo professore di italiano le fa capire di essere un angelo caduto tornato per lei, reincarnazione della sua fidanzata di un tempo lontano. E' ovvio che in romanzo paranormale quasi tutto è permesso, ma il terreno secondo me andrebbe preparato con un po' più di cura, altrimenti si perde quel pizzico di credibilità necessaria comunque, perchè le emozioni sono tali anche nel fantastico.
Lungo il corso della storia ci si perde qualche volta in teatrini adolescenziali un po' insipidi, pennelati con
parole incolori che poco aggiungono alla storia. Dalla sua posso dire che ho avuto voglia, nonostante tutto, di arrivare fino in fondo a questo libro per scoprire la conclusione della vicenda, dove si arriva a mettere la parola fine anche con qualche trovata carina. Temo però sinceramente che non continuerò la lettura di quella che ad oggi pare sia a tutti gli effetti una trilogia.
Sbirciando sul web ho scoperto che in realtà Bianca Leoni Capello è lo pseudonimo che nasconde due autrici di Pordenone, Flavia Pecorari e Lorenza Stoppa. Amiche di lunga data, accomunate dalla passione per il paranormal romance, hanno deciso di mettersi in gioco e scrivere a quattro mani il loro primo romanzo d'esordio.