Piange il box office in quest’ultimo fine settimana, con incassi tutt’altro che positivi, ad eccezione di Dark Shadows di Tim Burton che nel secondo weekend di programmazione si mantiene saldamente al primo posto. In seconda posizione, ben distanziato, abbiamo The Avengers che sorpassa American Pie dopo essere stato sconfitto per ben due fine settimana consecutivi dal film con Jason Biggs e soci. I vendicatori della Marvel hanno debuttato in grande stile nelle sale italiane lo scorso 25 aprile, raggranellando nei primi cinque giorni ben otto milioni di euro, ma via via gli incassi sono decisamente calati. Si può dire che il pubblico italiano ha risposto bene ma forse un po’ meno di quanto ci si aspettasse, cosa che non disturba più di tanto i produttori del film, destinato a superare ampiamente la cifra record di 500 milioni di dollari d’incassi solo negli Stati Uniti. Sul terzo gradino del podio American Pie – Ancora insieme, con un ottimo e forse inaspettato successo di pubblico nelle nostre sale.
Per trovare una novità cinematografica nella top ten bisogna scendere al quarto posto, occupato da Quella casa nel bosco, l’horror di cui tanto si è parlato negli ultimi tempi, scritto da Joss Whedon, regista di The Avengers, e diretto dal debuttante Drew Goddard. A seguire altre due novità, il thriller La fredda luce del giorno e Il pescatore di sogni, la nuova pellicola di Lasse Hallström. Al settimo posto Hunger Games, uno dei clamorosi flop di questa stagione. Il film in Italia non ha sfondato, incassando al momento poco meno di tre milioni di euro in venti giorni di programmazione, per la delusione di esercenti e distributori che speravano di replicare il successo della saga di Twilight e si sono ostinati a mantenerlo sul mercato nazionale in una cifra spropositata di copie rispetto ai magri incassi ottenuti. Basti pensare che il fine settimana precedente Hunger Games era presente in 400 schermi, ottenendo la metà, come media d’incassi per sala, rispetto al film francese Tutti i nostri desideri (distribuito in appena 39 copie). In questo weekend, invece, il film ha una media per sala nettamente inferiore alla new entry Margin Call, che lo segue in ottava posizione, solo per il fatto che è distribuito in poco più di 100 copie, contro le oltre duecento del film campione d’incassi in America.
Dati significativi che aiutano a comprendere quanto la distribuzione italiana sia sempre più spesso miope e deficitaria. Gli esercenti e i distributori dovrebbero avere maggior coraggio e studiare meglio alcune statistiche per evitare di puntare tutto su poche pellicole, perdendo così la possibilità di aumentare gli introiti che potrebbero arrivare proprio da quei film che escono in sala in un numero sparuto di copie. Chiudono la top ten Chronicle, altro film presente su numerosi schermi (238) con una misera media d’incasso e il catone animato Seafood – Un pesce fuor d’acqua.
Boris Schumacher