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Dark Skies – Oscure presenze
(USA 2013)
Titolo originale: Dark Skies
Regia: Scott Stewart
Sceneggiatura: Scott Stewart
Cast: Keri Russell, Josh Hamilton, Kadan Rockett, Dakota Goyo, J.K. Simmons, L.J. Benet, Josh Stamberg, Annie Thurman
Genere: horror sci-fi
Se ti piace guarda anche: Poltergeist, Insidious, Super 8
Gli alieni esistono. È tanto difficile da capire?
Tutte le volte che le persone nei film hanno dei contatti ravvicinati del terzo tipo se ne stupiscono, ma perché? Perché ciò succede? Le persone nei film non hanno mai visto un film di fantascienza in vita loro?
A quanto pare no. E a quanto pare nemmeno
la famiglia protagonista di Dark Skies. Ma le famiglie dei film, ce l’hanno o no un televisore in casa?
Questa sprovveduta family di Dark Skies è la protagonista di una pellicola sugli alieni abbastanza tradizionale, contraddistinta però da pochi effetti speciali, cosa che io personalmente apprezzo, e da una tensione horror che richiama
L’evocazione – The Conjuring,
Insidious (ma la regia in questo caso non è di James Wan) e quindi, come facile conseguenza, anche Poltergeist - Demoniache presenze. Un mix abbastanza riuscito tra sci-fi e horror, quindi, in grado di mettere d’accordo i fan di entrambi i generi. Magari non entusiasmerà nessuno, ma se non altro soddisferà un pochino un po’ tutti.
"Il mio sesto senso mi dice che una scena del genere l'hanno già
fatta in qualche altro film..."
Oltre che di una famiglia che non ha mai visto un film in vita sua, Dark Skies ci racconta di una casa in cui a un certo punto cominciano a capitare eventi strani. In cucina le cose si spostano da sole, uno stormo di uccelli si abbatte contro le finestre della dimora, genitori e figli cominciano ad avere blackout e a perdere sangue dal naso. Cose di questo genere. Cose tipiche che segnalano la presenza o di
fantasmi o di alieni. C’è poco da fare. Perché stupirsi ancora?
Famiglia di Dark Skies, ma voi non l’avete proprio mai visto un film, vero?
"Oh no! Mi sono dimenticata che l'ora legale è finita
e la sveglia è di nuovo suonata prima dell'alba!"
Lo svolgimento è piuttosto prevedibile, per lo meno per chi è famigliare con il mondo dei films, però dalla sua parte la pellicola può vantare una sapiente costruzione nella tensione e un tocco indie che la allontana dalle tipiche produzioni a grosso budget hollywoodiane. Niente di nuovo sotto il sole, ma un niente di nuovo se non altro ben realizzato, con una cura decente nella costruzione di personaggi e di dialoghi.
Nel cast si segnala soprattutto la mamma MILF,
Keri Russell, protagonista anche della imperdibile serie
The Americans e un tempo anche Felicity di Felicity, mentre uno dei due figli è
Dakoto Goyo, che no, non è un mio parente, io di cognome faccio solo Goi, e che invece è il ragazzino insopportabile figlio di
Hugh Jackman in
Real Steel, qui per fortuna alle prese con un personaggio meno insopportabile.
La cosa più affascinante della pellicola è il vago sapore fine ‘70/primi ’80 che emana e che rimanda a film come il citato Poltergeist, o anche al più recente
Super 8 di J.J. Abrams, omaggio esplicito a quel fantascientifico periodo. La cosa meno affascinante della pellicola è invece il finale, che non vi svelo, ma che sa tanto di pseudo colpone di scena campato lì tanto per.
Dark Skies non vola altissimo, non è niente di originale, però è una visione tesa il giusto, che scorre via che è un piacere. Si lascia guardare, ma non vi stupirà. A meno che, come la famiglia protagonista, non abbiate mai visto un film in vita vostra.
(voto 6+/10)