Lo aveva appreso direttamente da loro in quest'occasione, l'anno scorso durante un incontro organizzato a Trieste nell'ambito della mostra L'Audace Bobelli - L'Avventura del fumetto italiano. Moreno Burattini ed Emanuele Barison promettevano scintille in un numero speciale di Zagor a cui i due autori stavano lavorando. A più di un anno di distanza possiamo dire che le promesse sono state mantenute. Lo scrittore toscano ha confezionato per il disegnatore pordenonese una storia a lui congeniale: un'avventura dalle tinte horror, intitolata Risvegli (in edicola dal 26 marzo come ventiseiesimo albo speciale), che permette a Barison di sfoderare tutto il talento di cui è capace.
Barison voleva una storia che facesse rizzare i capelli in testa a Cico dalla paura. Burattini ha fatto di più: di fronte a cadaveri che improvvisamente riprendono vita, il pancione messicano ha perso letteralmente i sensi, tale è stato lo spavento procurato da questi inauditi risvegli. Burattini ambienta una storia classica di morti che riprendono misteriosamente vita in un piccolo paese il cui nome già evoca atmosfere grigie e piovose: Cloudy Hill. E la pioggia scaricata copiosamente da nubi pesanti accompagna lo spettacolare ingresso in scena di uno Zagor strepitoso. Atletico, muscolare, scultoreo e, nello stesso tempo, agile e dinamico come non mai. La prima vignetta in cui compare, vede Zagor che si staglia nella notte come una presenza ultraterrena, sopra una roccia bagnata dalla pioggia battente. Lo Spirito con la Scure sembra un angelo vendicatore che si cala senza pietà sui due fuorilegge cui sta dando la caccia. Le scene di lotta notturnasotto la pioggia sono vorticose ma chiarissime, i rapidi movimenti dei protagonisti resi fluidamente. L'energia che sprizza Zagor è incontenibile. Il tocco in più è l'atmosfera dark che Barison regala alle scene. E non solo perché siamo durante la notte. Tutto l'albo è contraddistinto da una prevalenza di neri che è essenziale a rendere il pathos della storia.
A partire dalle pagine iniziali che portano il lettore dentro un cimitero durante un temporale notturno per assistere all'orrido risveglio di un defunto: prima una mano esce dalla terra davanti ad una croce e poi tutto il corpo emerge rivelando un volto torvo segnato da due occhi assassini. Nessuna parola viene proferita, gli unici rumori sono il forte scrosciare della pioggia e il basso rimbombo del tuono che segue il crepitio del fulmine. Poche tavole e Barison ci ha già fatto capire l'atmosfera della storia. E così sarà lungo tutta la vicenda che si snoda attraverso diversi risvegli, atroci assassinii e la razionalità e l'intuito di Zagor, per non parlare della sua forza e coraggio, che permettono di risolvere il mistero. Le scene di combattimento con i risvegliati, quella nelle acque del fiume o nel capanno sul lago preceduta dallo scontro con un enorme e aggressivo cinghiale, regalano uno Zagor in piena forma, agile e scattante e spesso ritratto in posizioni che esaltano la sua prestanza fisica. Il gioco di chiari e scuri rende ancora più dinamiche e realistiche le scene. La tensione rimane sempre alta fino al colpo di scena finale, merito dell'ottima sceneggiatura di Moreno Burattini.
Con la realizzazione di Risvegli, Barison ha coronato un sogno che nutriva fin da bambino, quando si innamorò dello Spirito con la Scure ed elesse Zagor a suo eroe preferito, cominciando a pensare di voler diventare un disegnatore di fumetti. Ha solo un grande rammarico, ovvero che Sergio Bonelli non abbia potuto leggere questa storia. La collana ideata da Guido Nolitta e oggi curata con tutti i crismi da Moreno Burattini (attento sacerdote della nolittianità) ha fatto un grande affare arruolando nel proprio staff di disegnatori già di alto livello uno del calibro internazionale di Emanuele Barison. Sappiamo già che l'artista pordenonese è al lavoro su una nuova storia dell'amato Spirito con la Scure. Ha promesso che ne vedremo delle belle e sono certo che, anche questa volta, manterrà la parola.