Recensione a cura di Elio Freda
Cupo.
Come la copertina, a due colori. Il nero simbolo del lutto ma anche di qualcosa in grado di coprire la crudeltà e la barbarie. Rosso come il sangue che ha bagnato la storia.
Cupo come potrebbe essere un tradimento, una bugia, un’amicizia che si rompe…
Torna Paolo Grugni in libreria e lo fa con il suo stile discreto, quasi in punta di piedi, recapitando un pacco che in mano sua sembra essere leggero ma che in realtà pesa tantissimo. Stile asciutto e diretto senza troppi fronzoli e abilità narrativa nel “romanzare” la storia al punto da dare vita ai suoi personaggi che difficilmente sembrano solo appartenere alle pagine di un libro. Grugni sembra un burattinaio in grado di controllare a distanza i suoi personaggi, senza morale o giudizio, limitandosi alla cronaca ricercata e di stile.
Un piccolo tesoro questo romanzo tra le cui pagine si nascondono misteri e segreti. Un contibuto a mantenere in vita la memoria, a far conoscere ciò che è stato senza filtri.
Un libro scomodo, forse, ma di cui difficilmente riuscirete a non parlare.
Dettagli
- Copertina flessibile: 254 pagine
- Editore: Melville (29 ottobre 2015)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8899294003
- ISBN-13: 978-8899294007