Dato che sono figlio di una donna

Da Bartel
Tra i miei primi ricordi d'infanzia rivedo mia madre che si trucca usando una matita per gli occhi davanti al grande specchio della sua camera da letto. I suoi occhi sono contornati di nero (trucco anni 70) e mi sembrano più grandi e mi fa un pò paura, poi mi sorride nello specchio e mi sento rassicurato. Rivedo mia mamma in minigonna e io avvinghiato alle sue gambe, avrò avuto 4 forse cinque anni e sono geloso, piango perchè non voglio che esca cosi vestita. Mio padre mi stacca e mi stringe a se sorridendo della mia gelosia prematura che immagino ora anche lui avrà imparato a dominare. Confesso: sono figlio di una donna, di una lavoratrice, di una tigre sorridente. Mio padre è divenuto migliore con accanto mia madre, io sono diventato migliore con la mia donna accanto, io esprimo la parte migliore di me con mia figlia che è già una donna in miniatura, pensa da donna, agisce da donna con una terribile tenerezza. Ma devo essere onesto: i peggiori inferni li ho visitati con delle donne, le mie notti peggiori hanno il volto di una donna, le mie mattine più fredde risuonano di una voce femminile. Sono figlio di una donna, posso solo augurarmi che le donne vivano meglio e vivano accanto a noi per rendere questo mondo più vivibile, per renderci migliori, forse...se non cominciano a somigliarci e se avranno l'intelligenza (of coyrse they will...) di imparare qualcosina anche da noi bipedi una volta pelosi.
Buona festa della donna .
B
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