La Dave Matthews Band non è solo Dave. Ci fu un momento in cui il frontman ed autore del 90% delle canzoni deve averlo pensato, reduce dei capolavori di Under The Table e Crowded Street. Litigò con il produttore Lillywhite, limitò l'apporto della band, diede spazio a produttori "moderni", provò persino a registrare da solista. Il risultato fu una dicotomia fra gli show, i migliori concerti rock a cui potevi assistere, ed i dischi malati di anemia ingravescente. Mentre a Lucca abbiamo testimoniato che la DMB è il più grande spettacolo del circo, coi dischi abbiamo imparato ad accontentarci. Poi il relativo insuccesso solista ed il doloroso lutto per la morte di Leroi Moore hanno compattato il gruppo ed hanno donato nuova passione al progetto della DMB. Non a caso l'album precedente a questo portava la firma collettiva della band. In Away From The World fa il suo ritorno anche il produttore dei dischi di mito, che ormai risalivano agli anni 90, ed appaiono i membri onorari Tim Reynolds (chitarrista di cesello) ed i due fiati Ross e Coffin che sostituiscono il sassofonista perduto. Il risultato va oltre ogni rosea aspettativa. AFTW potrebbe addirittura essere fra i loro miglior album: arrangiamenti esemplari, suoni ad altissima definizione che cesellano la perfezione, canzoni dolcissime che si susseguono in un mix cross-over di generi ed emozioni. Un disco di una categoria a cui non siamo più abituati.
di Eleonora Bagarotti & Blue Bottazzi (per SUONO)