David Cronenberg è uno dei registi che mi hanno cambiato la vita, mi ha scosso con Videodrome e mi ha letteralmente devastato con Il pasto nudo - che non per nulla è nella mia top10. E lo ammetto, forse è per puro fanboysmo che do un voto così alto a Cosmopolis. Comunque, nulla toglie che la poetica di questo autore, per quanto non possa piacere (e in questo caso siete delle pessime persone), non lascia indifferenti. La sua fissazione per la carne e i rapporti malati, la sua voglia di spingersi sempre oltre, un oltre che però è quello che non tutti possono sopportare e che per questo per me denota il suo coraggio di stare sempre in un certo ambiente produttivo. Insomma, è un Nolan che ha proseguito nel fare cose alla Memento, senza imbattersi nei blockbusteroni - per quanto i suoi blockbusteroni a me piacciano. Quindi, in soldoni, non potevo di certo mancare a una giornata in suo onore, e dato che in questo primo paragrafo sto abbondando a dismisura con i link, è meglio che mi prepari a iniziare questa beneamata recensione prima che la vostra pazienza possa collassare.
Siamo in un futuro indefinito, dove la creatrice di videogiochi Allegra Geller sta per presentare la sua ultima creazione: eXistenZ. Il gioco permette ai giocatori di usare un collegamento organico e di vivere le avventure in primissima persona. Quando però alla manifestazione si presenta un terrorista deciso a ferire Allgre, questa deve scappare con Tod, un addetto alla sicurezza. Peccato che qualcosa però stia bollendo in pentola...
Il film esce tre anni dopo i turbolenti deliri erotici di Crash, film molto controverso e 'maledetto' sul quale molti critici del Festival di Cannes osarono fischiare sopra. Purtroppo per l'autore canadese, pure questo film non venne particolarmente apprezzato, perché a un costo di soli quindici milioni di dollari, in America ne incassò solo due e mezzo, rivelandosi uno dei peggiori flop della stagione. Il che è un vero peccato, perché se l'opera tratta dal romanzo di J.G. Ballard a conti fatti, pur non bocciandola totalmente, non era del tutto perfetta, questa pur non potendosi avvalere dello status di capolavoro devo ammettere che sa davvero volare alta. Scritta dallo stesso regista, eXistenZ è un delirante e allucinatorio viaggio nella follia, un film che vuole esplorare i concetti di reale e ludico, concetti che le recenti tecnologie hanno reso sempre più sottili e ambigui, tanto che a qualcuno può capitare di perdersi in certi meandri. Specifico che io, pur non amandoli, non ho nulla contro i videogame - ho gavettato con una software house, dopotutto - però, come per tutte le cose, il troppo stroppia. Giocare in maniera maniacale ai videogame rincoglionisce (la mamma aveva ragione!), così come può farlo leggere troppo o guardare troppi film. Per quanto al mondo esistano le arti e le passioni, c'è sempre una dura realtà con la quale confrontarsi e non perdere mai il contatto. E su questo che il regista canadese vuole riflette re e, come sempre, lo fa alla sua maniera, senza scendere a troppi compromessi. Il mondo in cui è ambientato questo film, pur essendo un universo futuristico, non vede apparecchiature troppo sofisticate od ologrammi strani (volontà estetica o budget scarso?), ma è un qualcosa di molto vicino alla nostra realtà... anzi, l'assurdo prende progressivamente piede, prima con lo strano macchinario videoludico e poi con tutte le derivazioni oniriche del gioco. Si ha sempre quella visione morbosa e carnale degli elementi, e infatti il dispositivo per giocare a eXistenZ altro non è che un agglomerato di carne e circuiti che si dovrà ottenere tramite un innesto nella spina dorsale, in un mondo dove il gioco sembra diventato legge. Abbiamo poi pistole che sparano denti, un mostriciattolo che si manifesta per pochi, piccoli secondi e un'altra serie di cosette che proveranno quelli che non sono molto duri di stomaco. E qui vengono fuori i primi problemi del film, perché va bene che Cronnie è uno fissato con 'ste cose, ma alla lunga qui sembra davvero auto compiacersi della propria malattia. Mi va bene vedere per la prima volta una pistola che spara i denti, ma quando arriviamo alla scena in cui ne formano una mangiando resti di animali andati a male, lì comincia a dive tare eccessiva come cosa, specie perché non aggiunge altro a un mondo la cui (de)costruzione è avvenuta già all'inizio. E quel finale, così assurdo e straniante, da una parte è un pregio che fa assumere alla pellicola un valore intrinseco e metanarrativo davvero d'avanguardia, da un'altra invece sottolinea un concetto divenuto ormai cardine durante la durata di tutta la pellicola, mentre dall'altra appare funzionale ma banalotto, senza contare che alla fine non da nessuna risposta circa gli interrogativi che solleva - ma solleva interrogativi non da poco, è che ha una narrazione fin troppo circolare. Ottimo il cast comunque, da un Jude Law e una Jennifer Jason Leigh che formano un'affiatata coppia, aiutati poi da Willem Dafoe e da Ian Holm.
Non un film perfetto, ma comunque una visione più che degna che mantiene quel pizzico di follia e genialità che contraddistingue le opere del mio amato Cronnie.
Partecipano anche i colleghi:DennyB con "A history of violence"Antonella con "Cosmopolis"Lisa Costa con "Crash"Cannibal kid con una roba delle sue...Nonceparagone con "Rabid - sete di sangue"Director's cult con "Inseparabili"Frank Romantico con "Videodrome"James Ford con "La promessa dell'assassino"Erica Bolla con un'altra cosa alternativa...