David Lynch porta in mostra l’inquietudine delle fabbriche

Creato il 17 gennaio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

17 gennaio 2014 • London Calling, Vetrina Cinema

Le fabbriche di David Lynch

In attesa che il regista di Mulholland Drive e Ereserhead realizzi una nuova opera cinematografica, la Photographer’s Gallery di Londra regala al pubblico la possibilità di assistere ad una mostra di lavori fotografici realizzati proprio dallo stesso Lynch. The Factory Photographs è il titolo dell’evento, che ospita oltre 80 scatti in cui il regista ha immortalato, in un onirico e inquietante bianco e nero, antiche e decadenti fabbriche, senza la minima presenza umana, né di qualsiasi altro elemento naturale. “Amo l’industria. i tubi, i fluidi e il fumo”, ha dichiarato Lynch, “Amo le cose fatte dall’uomo, così come amo la melma e lo spreco che l’uomo produce.” La mostra metta in scena queste nuove “cattedrali” della modernità, tra Germania, Polonia, USA e Inghilterra, alla ricerca del decadimento e dei labirintici passaggi che l’uomo ha costruito. “Ho iniziato a imbattermi in molte fabbriche, alcune attive, altre abbandonate”, ha raccontato il regista, “Sono cresciuto nel Montana e da ragazzino provavo un’enorme paura nel sentire il suono dei treni, l’odore della fabbrica, le metropolitane che scendevano in quei tunnel verso l’oscurità. La luce di quei posti, il profondo mistero che li circonda, è un’esperienza ai limiti dello spirituale.”

David Lynch – The Factory Photographs

I corti all’insegna dello “Psycho-Punk”

Rimanendo in tema underground, ha aperto questa settimana il London Short Film Festival, giunto alla sua undicesima edizione e sempre più al centro del mercato del cinema indipendente e dei nuovi talenti. Attento soprattutto ai filmaker più coraggiosi, il LSFF ha quest’anno a sorpresa inaugurato la sua nuova edizione con un documentario, The Punk Singer, dedicato a Kathleen Hannah, creatrice del movimento di protesta femminista Riot Grrrl, nonché cantante del gruppo punk Bikini Kill. “Non ci interessa che sia un lungometraggio”, ha detto il direttore del festival, “il film incarna tutto ciò in cui noi crediamo, il coraggio, l’energia, e il desiderio di abbattere i limiti. Tutto ciò è alla base della nostra idea di festival.” Il film, da molti accusato di essere troppo adulatorio nei confronti di un personaggio controverso come quello di Hannah, fa rivivere la carica dirompente con cui la cantante si è battuta per i diritti delle donne e dei diversi, in uno stile come quello punk, che fa dell’eccesso, dell’urlo, dell’energia e dell’estremo la sua ragion d’essere. Tuttavia, il film cresce sopratutto nel finale, quando con molta sincerità si racconta la fine della carriera di Hannah, gli anni della crisi, la consapevole incapacità di rinnovarsi e di dire qualcosa di nuovo, nonché la presa di coscienza di non poter più fare ciò che si ama fare di più al mondo. A conferma della capacità del festival di spaziare tra le arti, segnaliamo infine anche il concerto del gruppo underground Teeth of the Sea (a metà tra musica elettronica e rock psichedelico), che accompagnerà dal vivo la proiezione del film A Field in England.

Hayao Miyazaki – The WInd Rises

In attesa che i venti si alzino

L’ultimo lavoro di Hayao Miyazaki, The Wind Rises, non ha ancora una data di distribuzione in Inghilterra, ma sono intanto state annunciate le voci che doppieranno il film in inglese: Joseph Gordon-Levitt ed Emily Blunt saranno i due protagonisti, e a loro si aggiungono Stanley Tucci, Elijah Wood, Werner Herzog e William H. Macy. Per ingannare l’attesa, Londra regala intanto la possibilità di partecipare ad una rassegna dedicata allo Studio Ghibli. A partire dal 16 gennaio, ogni settimana un capolavoro del celebre studio d’animazione verrà riproposto al cinema: si parte con Laputa – Castello nel cielo, per proseguire con La Principessa Mononoke, Il Castello Errante di Howl, I Sussurri del mio Cuore e La ricompensa del Gatto.

Chiwetel Ejiofor protagonista di 12 anni schiavo

Box Office UK

Grazie anche al passaparola ottenuto in seguito al trionfo ai Golden Globes e alle nomination ai BAFTA, 12 Anni Schiavo balza subito in testa al botteghino inglese al suo primo weekend di programmazione. Due milioni e mezzo di sterline per il film di Steve McQueen, che spodesta dopo una sola settimana American Hustle, altro vincitore dei Golden Globes, che comunque si classifica secondo e sfiora i 7 milioni complessivi. Sono queste le uniche due novità in un box office ancora molto natalizio, dove al terzo e al quarto posto resistono rispettivamente Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug (abbattuti i 40 milioni) e Frozen (32 milioni totali). Uniche new entry di rilievo sono al sesto posto The Railway Man, drama con Colin Firth e Nicole Kidman, e al settimo Delivery Man, la nuova commedia con Vince Vaughn. La prossima settimana ci proverà Martin Scorsese e il suo The Wolf of Wall Street a insediare i piani alti della classifica.

Di Diego Scerrati per Oggialcinema.net

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