“E’ una vita che sto… sulla corsia del sorpasso… guardare sempre dritto avanti e poi correre, correre”
“Sulla corsia del sorpasso” è una canzone fresca e accattivante, bella da cantare ma anche da ascoltare, un testo “garbatamente arrabbiato” che racconta la voglia di emergere,
di esprimersi e farsi apprezzare per ciò che siamo veramente, senza mediazioni al ribasso e furberie.
Una canzone leggera, se vogliamo pop, ma di quel pop intelligente che sa raccontare le emozioni e allargare l’orizzonte coinvolgendoci in una storia che è la storia di molti, ma non di tutti.
Il brano, arrangiato da Massimo Zoara leader dei B-Nario è stato prodotto al QG studio, mixato da Marco D'Agostino presso il 96 Khz di Milano e masterizzato allo Swift Mastering di Londra.
E’ la frenetica rincorsa a quegli spazi e a quei riconoscimenti che pensiamo di meritare e che cerchiamo da sempre con forza e determinazione.
Ed è anche il tema centrale del nuovo brano di Davide Melis, l’eclettico cantautore già vincitore del premio Lucio Battisti di Molteno.
Guest star del video, nei panni del mezzobusto del TG, Luca Cassol, lo storico CAPITAN VENTOSA di STRISCIA LA NOTIZIA. La regia è del fotografo e regista santhiatese Fulvio Borro.
Se la vita “è ciò che ti accade mentre sei intento a fare altro”, come diceva John Lennon, diventa quasi obbligatorio continuare a provarci, cercare la propria occasione districandosi nel traffico di una vita piena di gente in coda,
gente che si ferma o che chiede strada con arroganza, in un delirio abbagliante e clacsonante dove a volte si perde il senso del rispetto delle regole e del rispetto dell’altro.
Melis: “Correre dando sempre il massimo, nel rispetto dei limiti, e poi vedere che c’è sempre qualcuno che ti supera a destra o sulla corsia d’emergenza è frustrante, ma al tempo stesso ti stimola a fare sempre di più e meglio,
magari cercando soluzioni originali: usare una bicicletta nel traffico o volare via su un’astronave. Per citare un grande della Formula 1, del resto, “Se tutto è sotto controllo, stai andando troppo piano”
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