Succede al Blupum di Ivrea (To), la nuova trattoria che lo chef stellato ha aperto insieme alla sorella Barbara: un luogo dove convivono passato e futuro e dove la tradizione pone le basi di ogni assaggio. Blupum in piemontese significa blu mela e sta ad indicare qualcosa che non esiste, diverso dal solito, sorprendente. Questa la filosofia alla base di un locale che vuole tornare alle radici della convivialità a tavola raccontando di una cucina del territorio legata alla memoria del gusto cara a ognuno di noi.
Ed è bello sedersi alla tavola di questa trattoria sui generis e lasciarsi coccolare da uno staff competente e preparato che crede – e lo dimostra – nell’offerta proposta e nella genuinità del menù presentato. Il servizio segue un mood d’antan: le pietanze non vengono sempre impiattate ma arrivano al tavolo in una pentola da cui ci si deve servire direttamente, mentre ogni piatto viene raccontato nel minimo dettaglio. E ti stupisce.
Davide Scabin parla del Blupum come di un luogo che consente la democratizzazione del lusso dell’alta ristorazione poiché offre la possibilità di gustare grandi piatti italiani a prezzi accessibili e in un ambiente informale, rivolgendosi ad una clientela “allargata”. E non sbaglia. Aperto sia a pranzo che a cena (chiuso domenica sera e lunedì) il Blupum è il luogo giusto per avvicinarsi a gusti diversi o meglio per “iniziare” il palato ed educarlo a riconoscere i prodotti che fanno la differenza, anche a tavola.
E cosi scoprirete un menù con diverse varianti. Intanto sia a pranzo che a cena è possibile scegliere tra la degustazione Blupum a 43,00 euro (il sacchetto del pane, la Tazzina di Magna Gina, 7 piatti uguali per tutto il tavolo, dolce o formaggio a scelta) e la degustazione Blupumin a 34,00 euro (il sacchetto del pane, due entrate, un primo e un secondo uguali per tutto il tavolo, dolce o formaggio a scelta). Per il pranzo poi l’offerta propone anche menù più piccoli (‘l Pum e ‘l Pumin) oltre a piatti che cambiano a seconda del giorno della settimana (dalla Valdostana di pollo con gli spinaci al burro e acciuga a Trippa e fagioli). Per la cena aspettatevi un tripudio della vista e del palato, sia che scegliate il menù degustazione sia che optiate per i singoli piatti in carta. E siate pronti a divertirvi, perché con Davide Scabin il cibo è gioco inteso come allegria, scoperta, socializzazione, condivisione. Ed ecco che vi serviranno uno dei must del Blupum, l’immancabile Tazzina di Magna Gina (acciughe al verde e tomino 200 volt), ma anche il Vitello tonnato alla maniera antica, l’Insalata di Trota alla russa, le Raviole astigiane in brodo di gallina “La Bianca di Cavour”, o il Polpo alla Luciana con le patate fondenti.
E qui, dove i grissini e le Lingue di Suocera sono di Mario Fongo, la coppa di Nera Parmigiana, il Culatello di Zibello e lo Strolghino di Culatello dei Fratelli Spigaroli, le tagliatelle Monograno Felicetti, un posto d’onore lo hanno anche i dolci serviti, in puro stile trattoria, nel carrello. Il pre-dessert (per i più bravi) è ‘l Sanbajon del Famanni alias lo zabajone preparato al momento e proposto in tazzine da caffè con l’Aria di Ivrea ossia la panna montata. I Quattro Moschettieri che si alterneranno sul carrello del Blupum e che presidieranno sempre i desserts invece sono la panna cotta, il bonnet, la torta di nocciole e l’Ille flottante, ma poiché il menù strizza l’occhio all’Italia interna non mancano Migliaccio alle Amarene e Babà magnum al rum.