Batman affranto piange la morte di...
o forse no.
[Spoiler]Demian Wayne [/fine Spoiler] è morto. Ma per quanto? Forse non per molto, almeno questo verrebbe da pensare leggendo alcune dichiarazioni rilasciate da Dan Didio nel corso di una conferenza tenutasi alla NYCC. Rispondendo alle domande dei lettori, infatti, il co-Publisher della DC Comics, ha sorprendentemente rivelato: "Non sono stato un grande fan del lavoro di Grant [Morrison]. Non mi è piaciuto il modo in cui ha realizzato Superman [nella Justice League]... è un fanboy colossale, fino al midollo... [su Batman RIP] Tutto quello che avete visto, fino al momento della morte di [Spoiler]Damian[/fine Spoiler], è accaduto nelle storie di cui si è occupato lui"...quasi a voler dire che adesso che Morrison è fuori dal Bat-Office si può tranquillamente decidere di mettere da parte il lavoro svolto dallo scozzese fino a questo momento o traslarlo su una realtà alternativa, onirica o allucinata.
Una dichiarazione tutto sommato poco signorile, ma decisamente in linea con lo stile mostrato fino ad ora da Didio, se si considera che, fino al lancio del New 52, Grant Morrison era lo scrittore di punta di della casa editrice; lo scrittore cui era stato affidato il personaggio più "prezioso" dell'editore, quel Batman di cui Morrison ha tirato le fila per quasi sette anni dettandone ritmi, ambientazioni, trame ed eventi narrativi, nonché l'ambizioso (per quanto non completamente riuscito) evento narrativo Crisi Finale. E tutto sommato, una dichiarazione poco rispettosa anche per i lettori ai quali fino ad ora era stato (tacitamente) chiesto di seguire le trame orchestrate da Morrison, vero e proprio deus-ex-machina del cavaliere oscuro.
Ma Didio non si è limitato a parlare di Morrison. A chi gli chiedeva, ad esempio, una sua opinione sui tanti abbandoni da parte degli autori delle testate del New 52, ha risposto: "Ci sono sempre stati abbandoni da parte degli autori... con i social network, poi, è molto più facile che queste notizie si vengano a sapere... produciamo dalle 70 alle 80 serie al mese... è naturale che ci siano dei cambiamenti... non prendiamo solo decisioni buone, alcune volte prediamo decisioni che si rivelano sbagliate, ma ogni cambiamento che apportiamo è fatto basandosi sulla serie. Non sono fatti con malizia. Abbiamo fatto un sacco di cambiamenti negli ultimi mesi ma io sono molto contento di chiunque abbia finora lavorato con la DC".
Quando ha realizzato che sarebbe stato necessario fare qualcosa di grande? Qualcosa come il New 52? "Eravamo a una riunione di rivenditori e quando questa terminò mi alzai e dissi 'ci si vede l'anno prossimo' e uno dei commercianti rispose 'spero che nel frattempo non siamo falliti!' Fu così che capimmo che avremmo dovuto fare qualcosa di grosso" il Co-Publisher della DC Comics ha poi argomentato meglio spiegando: "Prima del New 52 eravamo costretti a fare un reboot ogni pochi anni, e questo perché non potevamo apportare alcun cambiamento a Superman, Batman e Wonder Woman... così dovevamo rilanciare di continuo il mondo che li circondava. La vera ragione del New 52 è questa: eravamo a una riunione e ci rendemmo conto che nessuno, né la DC né tanto meno la Marvel, negli ultimi sei mesi aveva prodotto una serie che aveva venduto milioni di copie... decidemmo di aumentare i prezzi, e quando ciò avvenne le vendite diminuirono, così ci rendemmo conto di essere entrati in un loop che sarebbe potuto essere infinito".
Dan Didio