De Cataldo ride del fuoco di fila di critiche che si è scatenato su Twitter. "Siamo un Paese di tiratori al piattello" dice, "e il piattello in genere viene colpito nella parabola ascendente, mentre noi addirittura siamo stati presi di mira ancora prima che il piattello venisse lanciato. Io ho sentito un grande interesse intorno a Masterpiece e come tutti i format nuovi, stiamo ancora cercando una via".
Anche sulla sequela di 'casi umani' (come sono stati additati sui social network) che si sono proposti come concorrenti, De Cataldo invita a non banalizzare. "L'aspirante scrittore che ha una storia personale forte e trae origine dai suoi dolori è un caso umano finché resta inedito, poi diventa un caso letterario. In Italia poi bisogna tenere conto delle due categorie egemoni: quelli che sanno solo parlare bene degli stranieri e male dei connazionali e quelli che io chiamo 'da canone Melzi' per i quali solo la morte può dare autorevolezza a un autore. Dal mio punto di vista tutto questo è molto divertente perché oltre a dare una fotografia dello stato mentale dell'Italia dà ragione a un amico convinto che io faccia 'un mestieraccio'...e non si riferiva al lavoro di magistrato".