Lo storico inglese John Dickie, autore di "Con Gusto. Storia degli italiani a tavola" (Laterza), cui è ispirato il programma, e volto familiare del canale 407 di Sky, parte dall'antica Roma, attraversa il Rinascimento, esplora il Risorgimento, la Grande Guerra, il Fascismo, racconta la cucina del boom economico e arriva ai giorni nostri. Passa dall'opulenza dei banchetti degli imperatori romani e delle corti rinascimentali alla misera tavola della plebe affamata che popolava i vicoli di Napoli e al semplice rancio dei soldati della Prima Guerra Mondiale, incontrando studiosi e chef noti al grande pubblico, come Bruno Barbieri, Fulvio Pierangelini e Giorgio Locatelli, fornendo curiosità e aneddoti, ricreando e assaggiando cibi e bevande del passato e sfatando alcuni miti che contraddistinguono il nostro passato culinario.
De Gustibus è una produzione GA&A Productions srl in associazione con History, SBS Australia, Autentic e Viasat. La regia è di Jesus Garces Lambert e gli autori sono John Dickie, Bettina Hatami e Lucio Mollica.
CHI E' JOHN DICKIE - Cresciuto nel Leicestershire, ha studiato alla Loughborough Grammar School e al Pembroke College di Oxford. Ha frequentato l'Università del Sussex, si è specializzato in Italia ed è docente di Studi Italiani presso l'University College di Londra, dove insegna dal 1993. Le sue ricerche riguardano la rappresentazione del sud Italia, il nazionalismo italiano e l'identità nazionale, la storia culturale dell'Italia liberale, la criminalità organizzata, la cucina italiana È l'autore di molti libri dedicati alla storia del nostro Paese: Cosa nostra. Storia della mafia siciliana (Roma, 2007), Una catastrofe patriottica. 1908: il terremoto di Messina (Roma, 2008), Con gusto. Storia degli italiani a tavola (Roma, 2009) Onorate società. L'ascesa della mafia, della camorra e della 'ndrangheta (Roma, 2012) e Mafia Republic (Roma, 2014). È stato il presentatore dei documentari Mafia Bunker, Sacro Denaro e Chiesa Nostra, tutti andati in onda su History (canale 407 di Sky).
La storia della cucina italiana è un'avventura che ci porta molto lontano. All'origine dei nostri piatti, non ci sono mamme che, mattarello in mano, preparano la sfoglia per le tagliatelle, né campagnoli che, sorseggiando un bel rosso, mangiano prosciutto sotto un pergolato, alla fine di una dura giornata di lavoro, contemplando il dolce paesaggio delle colline toscane. De Gustibus - L'epica storia degli italiani a tavola ha un punto di vista unico sulla storia del cibo italiano. La cucina italiana è una cucina di città. Mentre i contadini soffrivano la fame, dentro corti e palazzi si preparavano prelibatezze e pranzi leggendari. D'altra parte, è nelle città che si trovavano le componenti essenziali di una civiltà del gusto: soldi, mercati, potere, genio imprenditoriale e artistico, esibizionismo, fasto e ricercatezza. L'identità degli italiani e la loro passione per la tavola sono state plasmate attorno alle rovine dell'antica Roma e nelle corti rinascimentali di Firenze e Ferrara, nei maleodoranti vicoli di Napoli e all'ombra dei portici di Bologna, nei palazzi arabi di Palermo e negli appartamenti borghesi di Milano.
IL MENU DEGLI ANTICHI ROMANI
Dimenticate la storiella dei romani che si abbuffano, vomitano e ricominciano a ingozzarsi. In questo primo episodio John Dickie vi racconterà cosa e come si mangiava davvero nell'antica Roma. Scopriràche i romani hanno inventato lo street food e andavano pazzi per le spezie orientali. E siccome la sua ricerca è sperimentale, John assaggerà l'energy drink dei gladiatori e il vino di duemila anni fa, frugherà nella razione di un legionario e cucinerà sugli spalti del Colosseo, come facevano gli spettatori del più importante anfiteatro dell'antichità.
CIBO E POTERE
Bugie, patti segreti, carneficine e lusso sfrenato. È con questi ingredienti che i potenti hanno scritto la storia d'Italia a tavola. L'indagine sul rapporto tra cibo e potere porta John Dickie alla corte di Ferrara, dove sperimenterà le delizie del banchetto più opulento del rinascimento, e a Bologna. In questo viaggio, John scoprirà l'imprevedibile eredità gastronomica della dominazione spagnola e perché il re che ha unito l'Italia mangiava francese. Parteciperà a una battaglia campale insieme all'esercito di Napoleone e frugherà tra le cartelle cliniche di Mussolini per capire la dieta del capo del Fascismo..
Marco Polo non ha portato gli spaghetti dalla Cina. Sono stati i musulmani a introdurre la pasta in Sicilia. La storia segreta è piena di sorprese. Entreremo negli acquedotti sotterranei della Palermo musulmana e negli antichi pastifici di Gragnano, scopriremo che il condimento più amato per i maccheroni del medioevo erano zucchero e cannella e perché su un piatto di pasta si reggeva il patto tra un re e il suo popolo. Sembra incredibile, ma per i viaggiatori del Settecento la cucina italiana era la peggiore d'Europa. Oggi che il cibo made in Italy ha conquistato il mondo, John Dickie dedica un omaggio agli artefici di questo successo: un agente di commercio con il pallino delle ricette, le casalinghe disperate del fascismo, lo scienziato americano che ha scoperto la dieta mediterranea e l'esercito di cuochi che hanno viaggiato per il mondo e lo hanno sedotto con le nostre delizie. Dalla Toscana del Grand tour alla Soho degli chef stellati come Giorgio Locatelli, dalla Romagna al Cilento, John Dickie ci spiegherà quali eroi e colpi di genio hanno reso la cucina italiana la più amata al mondo.
IL GIOCO DELLA FAME
La ricchezza e la creatività della cucina italiana hanno avuto un motore insospettabile: la fame. John Dickie racconterà l'origine popolare di alcuni tra i cibi più amati. Rivelerà come dagli avanzi del mattatoio sia nata la tradizione romana del quinto quarto e spiegherà perché nessun italiano dell'800 voleva mangiare la pizza napoletana. Si arrampicherà sull'albero della cuccagna, l'unica possibilità per i poveri del medioevo per addentare qualche leccornia, e scaverà sotto le trincee della prima guerra mondiale, dove tra i resti delle scatolette di carne fornite dall'esercito si imbatterà nelle ossa di un soldato caduto in battaglia. E siccome la povertà non è solo un ricordo del passato, con lo chef Bruno Barbieri John proverà a mettere insieme un menu con il budget settimanale di una famiglia al di sotto della soglia di povertà: 58 euro.