Il Calcio Napoli dell’era De Laurentiis si presenterà per la prima volta a Torino da capolista, la prima vera sfida scudetto per il presidente napoletano: “Mancano ancora 13 giornate, 39 punti. A Torino non si deciderà il campionato. Provo un senso di grande solidarietà con Napoli e i napoletani che vivono questo momento con un sentimento straordinario. Qualcosa che non si provava più dai tempi di Maradona. E io mi sento come uno che ha fatto elementari, medie, liceo e Università in un lampo. Me li ricordo ancora gli sputi presi dai tifosi del Martina Franca quando il Napoli stava in serie C”.
Dopo 25 anni il Napoli che fu di Maradona torna a sfidare la squadra ‘bianconera’ per la conquista del tricolore trascinato da un altro grande calciatore argentino, Gonzalo Higuain: “Maradona è stato il più grande di sempre, più di Pelè. Higuain ha una mentalità vincente straordinaria che mette al servizio della squadra. La sua più grande forza? La famiglia che gli sta attorno, un gruppo eccezionale”.
Un Aurelio De Laurentiis a 360° che ha spiegato quando ha deciso di prendere Sarri e come è stato conquistato dal tecnico toscano: “L’ho scoperto quando ho preso gli schiaffi dall’Empoli, 2-2 al San Paolo e 4-2 al ritorno. Prima di lui però avevo già scelto Valdifiori. “Mi disse che leggeva molto e io pensai: “se uno ha tempo di leggere ha una grande testa”. In più aveva lavorato in banca nel settore dei cambi: quindi possedeva un’elasticità mentale significativa. Ma non ero convinto, non volevo fare come con Benitez e decidere subito. Ci siamo rivisti, mi piaceva che non mi parlasse di mercato, ma di progetto”.