De Laurentiis, un presidente un po' troppo vulcanico

Creato il 29 luglio 2011 da Antonoce
Quando si propose ai tempi di Ferlaino per acquistare il Napoli, per ricevere un netto rifiuto, era la flemma in persona. Più o meno simile era, qualche anno, dopo, quando rilevò il Napoli dopo il fallimento, lo chiamò Napoli soccer per portarlo poi dalla C alla Champions. Ne è passato di tempo, e sembra quasi che il suo carattere sia stato modificato dal calcio.
Gli stress, la voglia di trasformare il calcio in una fonte di guadagni e non solo di perdite, il doversi scontrare con un mondo molto particolare che spesso le regole le inventa alla giornata: questo mix ci ha regalato un De Laurentiis sempre più vulcanico, fuori dalle righe, a volte eccessivo nelle sue uscite, passate per il “cretino” a Messi e culminate dall’episodio della fuga in scooter e le parolacce in occasione della presentazione del campionato.
Il presidente somiglia sempre più alla sua città, al vulcano che la sovrasta (che fortunatamente non erutta un giorno sì e l’altro pure come invece fa il presidente). Ai tifosi piace, perché difende la squadra e i suoi interessi, ci mancherebbe. Ma ci sono modi e modi, caro presidente.
Il Napoli si affaccia in una stagione cruciale, che si preannuncia piena di cose belle, ma che deve ancora essere scritta, e va scritta bene. Per riuscirci ci vuole calma, concentrazione e bisogna remare tutti dalla stessa parte. Il presidente deve rimanere calmo, dando il buon esempio al resto dello staff. Se il calendario non pare propizio, perché propone gare sulla carta impossibili e troppo ravvicinate, poco male: il Napoli ha la possibilità di riscrivere tutto sul campo, a suo favore e cercare di fare del suo meglio.
Ci piace un presidente attaccato alla causa, i tifosi lo adoreranno sempre più e non può farci che piacere: ma ha ragione chi vince, e il Napoli per farci gioire deve pensare a vincere.

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